Secondo le stime di Assoviaggi, sono stati oltre 500mila i connazionali a trascorrere oltre confine l’ultima notte dell’anno. Una buona notizia per il turismo organizzato, il cui bilancio del 2022 è ancora insoddisfacente: la ripartenza, infatti, ha riguardato soprattutto le strutture ricettive, mentre agenzie di viaggi e t.o. hanno registrato una ripresa più lenta, in un quadro condizionato dall’aumento dei costi di gestione e dei prezzi.
L’Europa resta la meta più scelta dai turisti fai da te, ma è in crescita la richiesta di viaggi di medio e lungo raggio. Gli italiani hanno cercato mete culturali o ‘spiagge da cartolina’ – magari entrambe – per passare un’ultima notte dell’anno diversa.
Bene Medio Oriente, Oceano Indiano e Usa
A livello di Paesi, torna l’Egitto, scelto sia per le ricchezze del patrimonio culturale millenario della terra dei faraoni, che per le sue località balneari. Ma tutta l’area del Medio Oriente vede una domanda in crescita: l’Oman, ricco di siti Unesco e di spiagge, gli Emirati Arabi, il Qatar e anche l’Arabia Saudita. I numeri sono ancora piccoli, perché si tratta di una meta per altospendenti: sono serviti infatti circa 7mila euro per festeggiare il 2023 in Arabia, i cui tesori culturali, come le città nabatee, sono sempre stati di difficile accesso e dove oggi l’esclusività del viaggio sta nell’essere tra i primi viaggiatori al mondo a visitare il Paese.
Fa il pieno di italiani anche l’Oceano Indiano, in testa Maldive e Zanzibar, e qualcuno torna anche in Thailandia. Ottimi numeri per le Canarie e gran ritorno degli Stati Uniti, con una preferenza per New York e Miami nonostante il cambio sfavorevole.
“Dopo oltre due anni di stop – dichiara Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi – per queste feste si registra finalmente un primo ritorno del turismo outgoing, diretto fuori dall’Italia. Le difficoltà rimangono: i prezzi dei viaggi sono aumentati del 20/30%, e la situazione internazionale non aiuta. Ma la domanda dei viaggiatori italiani per alcune destinazioni vede comunque una ripresa, anche se i livelli pre-covid sono ancora lontani”.
“Il 2022 ha registrato, a partire dalla primavera, una ripresa piuttosto lenta – prosegue il presidente di Assoviaggi -. I numeri di fine anno, però, ci fanno sperare in una ripartenza più veloce nel 2023, per ritornare alla normalità nel 2024. Un barlume di speranza dopo anni difficilissimi: dal 2020 al 2022 si stima una perdita totale di fatturato del turismo organizzato pari a -27,1 miliardi. Molte agenzie di viaggio hanno chiuso, altre sono state costrette a lasciare andare i propri collaboratori, anche a causa di un sostegno ‘a corrente alternata’ da parte dello Stato. Da un anno aspettiamo l’arrivo dei 39 milioni di euro promessi come sostegno in riferimento, addirittura, ai crolli dei fatturati del 2020. Risorse che con la vecchia legislatura erano state dirottate altrove, e che il ministro per il Turismo Daniela Santanchè per fortuna ha fatto stanziare nuovamente”.