Il 2023 di Travel Angels si appresta ad essere “un anno di grandi novità“, a quanto annuncia a Guida Viaggi Deborah Rainis, fondatrice e ceo di questo nuovo player che opera nel settore dei consulenti di viaggi. Ha fatto il suo ingresso nel mercato a gennaio 2022, da un’idea della manager, a sua volta consulente di viaggio e direttore tecnico di agenzia. La sua caratteristica è offrire un team misto di consulenti, i Travel Angels appunto, che possono essere ex agenti di viaggi, singoli professionisti, blogger, influencer. Il modello adottato è quello del “lavorare per specializzazioni”.
Gli investimenti in atto
In questi mesi Travel Angels ha portato avanti i suoi investimenti. “Oltre ad aver aumentato il nostro numero di consulenti, abbiamo anche investito molto per offrire una struttura che permetta a tutti loro di lavorare con metodo per curare sia i propri contatti sia per trovarne dei nuovi, oltre che per essere efficienti nel rispondere alle varie richieste – spiega la manager -. Ci siamo dotati di un software, che offriamo a tutti i consulenti, per permettere loro di organizzare al meglio il lavoro”.
A quanto annuncia Rainis, tra i principali progetti per il 2023 rientrano “la formazione e un nuovo servizio Travel Angels per i propri clienti”. Dal punto di vista della formazione Travel Angels si occuperà principalmente “di tecniche di vendita/comunicazione e tecnica turistica, con l’obiettivo di far stare tutti al passo con le norme e le novità riguardanti il turismo e la vendita. Questo per noi è uno step fondamentale per il nostro business, dovuto soprattutto all’eterogeneità dei nostri consulenti, che sono anche ex agenti di viaggi, singoli professionisti oppure influencer”.
Per quanto riguarda, invece, il nuovo servizio, la manager fa sapere che stanno lavorando “a un nuovo progetto che ci permette di integrare ancor di più le esigenze della nostra clientela. Se tutto va bene, saremo in grado di lanciarlo nella prima metà dell’anno“.
In linea con il piano industriale
Il piano industriale prevede di arrivare a 70 Travel Angels nel 2023 e a 100 nel 2024. Ad oggi i consulenti sono 59 “e la quota di 70 per fine anno è ampiamente raggiungibile – dichiara la manager -. Questo perché sempre più agenti di viaggi, ma anche titolari che a volte sono gli unici ad operare nella propria agenzia, si rendono conto dei vantaggi di far parte di un’azienda come la nostra, che si occupa di tutto il lato ‘meno bello’ del lavoro, cioè contratti, amministrazione e costi, che lascia al consulente la parte migliore, quella per cui è nato, cioè la vendita. Questo li porta a fare il salto – osserva Rainis -. Un salto che determina non solo un guadagno diverso, depurato da costi di mantenimento di una struttura, ma è anche un salto di qualità in termini di vita. E quando si migliora la qualità della propria vita, potendo dedicare più tempo a sé stessi e a raggiungere i propri obiettivi, si migliora anche la qualità della vendita. Il professionista senza ansia o stress, entra maggiormente in empatia con il cliente, ascoltando davvero le sue richieste e necessità e riportandolo al centro; una caratteristica imprescindibile per chi vende emozioni e tempo”.
In base al modello portato avanti, i consulenti Travel Angels possono scegliere “quando e dove lavorare senza vivere più la frustrazione delle decine di ore dedicate a stare in ufficio quando non necessario oppure ad occuparsi di attività secondarie, come la parte amministrativa, che non li appassionano e che portano via tempo per altro”.
Il mercato oggi
A suo dire uno dei motivi “per i quali siamo riusciti in così poco tempo a raggiungere questi numeri è anche dovuto al fatto che lasciamo spazio ai consulenti di lavorare proprio come desiderano, anche per quanto riguarda la scelta dei fornitori“. A tal proposito alla manager preme sottolineare come “anche i maggiori player della filiera dovrebbero tenere sempre più conto che il mercato non è più diviso tra chi fa da sé o chi si rivolge alle agenzie. Il mercato oggi ospita una parte sempre più consistente di consulenti che hanno un ruolo cruciale perché sono vicini al cliente, ma hanno anche un rapporto diretto con i fornitori, con esigenze diverse rispetto al mercato agenziale”.
Stefania Vicini