Si è svolto ieri a Roma, nella sede del ministero del Turismo, l’incontro voluto dal ministro Daniela Santanchè sulla questione “Appennino senza neve”. Erano presenti al tavolo (in sede o in videocollegamento) il presidente della Regione Toscana Giani e gli assessori regionali di: Abruzzo (Daniele D’Amario), Emilia-Romagna (Andrea Corsini), Marche (Francesco Acquaroli) e Molise (Vincenzo Cotugno). Per la Regione Lazio presente la Direzione Turismo.
Erano inoltre presenti (in sede o in videocollegamento) le seguenti associazioni di categoria: Anef – Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, Associazione Maestri Sci Italiani, Assoturismo-Confesercenti, Cna (Turismo e Commercio e Professioni), Collegio Nazionale Maestri di Sci Italiani, Confindustria Alberghi, Confturismo, Federalberghi, Federfuni, Federturismo Confindustria.
I quattro driver di intervento
“Ringrazio le regioni e le associazioni di categoria che hanno partecipato al tavolo di lavoro odierno (per chi legge, ndr) perché si trattava di un appuntamento di fondamentale rilevanza, in cui sono state avanzate richieste giuste e significative in relazione alla questione che conosciamo – ha dichiarato alla stampa il ministro Santanchè al termine dei lavori -. Sono emerse quattro dimensioni cruciali sulle quali agire sin da subito, nell’immediato, in attesa, ovviamente, di approntare una strategia più strutturata e circostanziata per il lungo termine. Innanzitutto, lavoreremo per sbloccare quei ristori già assegnati alle varie Regioni, ma al momento vincolati all’emergenza Covid, cosicché possano invece essere rediretti sulla situazione appenninica. Possiamo poi ristornare gli investimenti fatti nel 2022 dagli impianti sciistici per direzionarli sotto forma di nuove risorse per il 2023″.
Il “terzo driver d’intervento” indicato dal ministro del turismo, “va senz’altro focalizzato sugli ammortizzatori sociali, che in fasi emergenziali come questa, sono fondamentali – e ho già avuto dei primi contatti interlocutori con il ministro Calderone sull’argomento. Infine, ci muoveremo affinché le località montane dell’Appennino, dove c’è una situazione problematica, le risorse Imu riscosse dallo Stato in virtù del decreto varato dal governo Monti vengano rispese in quei Comuni“.
Necessaria un’interlocuzione continua
Santanchè ha affermato che la sua “preoccupazione più che ai soldi e alle risorse è legata all’execution, alle tempistiche e alle capacità di gestione dei fondi e degli strumenti che verranno messi a disposizione per far fronte al problema. Pertanto, ancora una volta, è necessaria un’interlocuzione continua tra enti locali, associazioni e ministero. Motivo per cui ritengo utile che quello di oggi sia un punto di partenza, facendo in modo che il tavolo per l’Appennino diventi un tavolo permanente sulla montagna, e impegnandomi affinché venga riconvocato tra 2-3 settimane per presentare le prime risposte del Governo”.
Un turismo che vale circa 2 miliardi solo in inverno
A parlare di numeri il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, che a margine dell’incontro ha dichiarato: “È urgente intervenire per sostenere il turismo in appennino, che solo nel periodo invernale vale circa 2 miliardi di euro e impiega 65mila persone in oltre 14mila strutture ricettive e pubblici esercizi. Si tratta di un settore che coinvolge 9 regioni e 160 comuni che garantiscono accoglienza per quasi 6 milioni di presenze invernali sugli appennini“.
Messina ha aggiunto che, “nello scenario di difficoltà attuale, legato alla crisi energetica e all’emergenza climatica, riteniamo sia necessario mettere in atto tutte le azioni possibili e utili all’intera filiera produttiva turistica. Chiediamo interventi mirati e immediati per sostenere le imprese e l’apertura di un tavolo specifico per la gestione dei cambiamenti climatici in atto e la destagionalizzazione di un prodotto così importante per l’economia italiana”.
Fiavet porta l’attenzione sulle adv
Ad intervenire a seguito della riunione con il ministro del turismo Santanché, anche Fiavet-Confcommercio. La federazione ha appreso che saranno presto liberate le risorse per il Covid destinate al settore che certe regioni hanno, ma non possono utilizzare. Saranno altresì allocati dei fondi per gli impianti di innevamento e di risalita stanziabili nel 2023. La federazione sottolinea in una nota che, nell’ambito del turismo montano dell’Appennino operano molte agenzie di viaggi e tour operator che non hanno potuto lavorare nel periodo delle festività natalizie nei territori interessati e che sviluppano la loro attività soprattutto in questo periodo che viene considerato alta stagione.
Il ministro ha annunciato la cassa integrazione per le categorie stagionali come i maestri di sci. Fiavet-Confcommercio fa osservare che anche le imprese del turismo organizzato si trovano di fronte alla necessità di ammortizzatori sociali per il personale stagionale coinvolto e dovrebbero poter usufruire di questi strumenti, rientrando degli investimenti che il Governo vorrà approntare per gli addetti che non rientrano nella cassa integrazione ordinaria.
“Il ministro ci ha fatto richiesta di misurare l’entità delle perdite subite – afferma il presidente f.f. di Fiavet-Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi – per cui coinvolgeremo immediatamente i nostri associati del settore del turismo dell’Appennino per capire le risorse di cui necessitano al fine di riparare al danno subito, confrontando gli introiti del 2019 con quelli attuali. Apprezziamo l’impegno del ministro Santanché e il pragmatismo dimostrato in questa occasione – conclude Ciminnisi -, concentrandosi su pochi punti concreti con immediatezza, cercheremo di essere ugualmente solerti nel dare una risposta attraverso le nostre aziende associate”.