Polizze annuali in crescita per il leisure, più tutele nel corporate

C’è chi ci crede e ci investe, puntando su nuove soluzioni e chi invece si orienta su altri tipi di tutela: resta il fatto che le polizze annuali nell’ultimo periodo hanno visto una crescita indiscutibile.

“Stiamo riscontrando un aumento della domanda per questa tipologia di polizze, che andremo a promuovere nei rispettivi canali di riferimento”, conferma Giovanni Giussani, direttore commerciale I4T. Anche Nobis Assicurazioni rileva una maggiore richiesta e, infatti, la società sta studiando “un prodotto multiviaggio – anticipa Stefano Pedrone, responsabile divisione turismo – che consenta al viaggiatore di acquistare una sola polizza a copertura di  tutti i viaggi che effettuerà durante l’anno per potergli fornire la massima libertà, tranquillità e comodità nel programmare i propri viaggi e le proprie vacanze”.

Sulla stessa linea Paola Bianchi, chief commercial & marketing officer di Ima Italia Assistance: “La maggiore richiesta di polizze assicurative per i viaggi si riflette anche su quelle annuali. Con la ripresa del mercato il target dei clienti multi-viaggio è in crescita, così come l’abitudine a lavorare da remoto per periodi prolungati da luoghi al di fuori dei confini nazionali. Una delle nostre sfide più importanti – sottolinea Bianchi – è capire a monte lo stile di viaggio dell’utente e suggerire la soluzione più idonea già in fase di preventivo. Aumentare il numero di polizze annuali significa infine fidelizzare buoni clienti, proponendo una soluzione vantaggiosa anche per loro. Per ora tuttavia, la nostra produzione si concentra ancora sulla polizza di breve durata”.

“E’ necessaria un’importante premessa prima di rispondere – afferma Guido Dell’Omo, business leader retail assistance Axa Partners Italia –. Per loro natura le polizze annuali garantiscono la comodità di non dover stipulare tutele per ogni viaggio. Questo comporta però che le garanzie e i massimali non possano essere importanti come nel caso delle polizze temporanee che, proprio per la loro durata limitata, garantiscono massimali spesso illimitati e garanzie molto aperte con esclusioni ridotte al minimo – avverte Dell’Omo -. E’ necessaria un’attenta valutazione delle esigenze del cliente per capire se, dato il suo profilo e il numero di viaggi attesi in un anno sia davvero la soluzione più conveniente. Operiamo dunque una fondamentale distinzione. La polizza annuale sta certamente prendendo piede anche tra i privati, ma rimane ancora, almeno nel nostro modello di business, appannaggio del mondo corporate. Stiamo fortemente accelerando nella proposizione e sottoscrizione di polizze annuali per le aziende che intendono coprire dai rischi connessi agli spostamenti i loro dipendenti. La polizza annuale garantisce in questo caso una soluzione di facile gestione per l’azienda e garanzie studiate ad hoc per il target market di riferimento. In Axa Partners Italia abbiamo da anni una linea di business dedicata proprio alla corporate mobility, con una gamma di prodotti che intendono incontrare nuove esigenze e necessità di clienti privati e corporate”.

Di diverso avviso Massimo Mazza, broker assicurazioni turismo, owner tois.it e yescode.com: Non crediamo tanto nelle polizze ‘multiviaggio’ annuali, almeno in ambito leisure. Ogni destinazione-durata implica diversi servizi acquistati, rischi ed esigenze assicurative anche molto differenti. Probabilmente è comoda, ma per il cliente risulta poco utile acquistare una soluzione ‘media’ per un numero e una tipologia di viaggi difficilmente pre-determinabile. Preferiamo proporre di volta in volta una soluzione, per così dire, idonea”.

“Con l’eliminazione delle limitazioni a viaggiare il tasso di diffusione delle polizze annuali sta ripartendo. Certo, i numeri non sono quelli del 2019, ma il trend è tornato a crescere – segnala Erika Del Mastro, head of sales&marketing Pl travel Europ Assistance -. In questi due anni abbiamo lavorato per rendere i nostri prodotti annuali sempre più efficaci e rispondenti ai nuovi bisogni. Quest’anno, per esempio – ricorda Del Mastro – abbiamo rilasciato per il canale delle agenzie di viaggio il prodotto dedicato allo studio e stage all’estero, una soluzione ad hoc per chi viaggia per motivi di studio o lavoro e ha meno di 35 anni. Sempre per venire incontro ai nuovi bisogni del mercato e dei clienti, sostenendo le polizze annuali, quest’anno abbiamo introdotto anche Scalapay per consentire alle persone il pagamento rateizzato“.

Qualche passo indietro

“Nonostante i passi in avanti, il consumatore italiano è ancora molto legato alla protezione in caso di necessità a differenza di altri Paesi europei, come la Germania e la Francia, dove si prediligono le soluzioni annuali a tutela degli spostamenti previsti nell’arco dell’anno – specifica Gabriele Mannucci, head of travel market Italy Allianz Partners –. Il nostro portafoglio riflette, quindi, la cultura assicurativa italiana, che si basa essenzialmente sulle polizze single trip. Tuttavia, ci sono due segmenti in cui le soluzioni di lunga durata sono predominanti: ambito studenti e business travel. Le polizze annuali sono particolarmente apprezzate dal target business perché offrono il vantaggio di garantire sicurezza in tutte le trasferte, spesso frequenti e anche verso nazioni diverse, e la comodità di non doversi preoccupare di acquistare una nuova polizza per ogni missione”.

Le esigenze del corporate

Flessibilità, un rapporto asciutto sul costo/beneficio e coperture ampie sono, infatti, le macro-differenze che si individuano nelle polizze per il corporate rispetto a quelle che si offrono al cliente leisure.

“La principale preoccupazione del viaggiatore leisure è l’area medica, in particolare il pagamento diretto delle spese ospedaliere prosegue Mannucci -. Il viaggiatore corporate risulta più sensibile ai fattori che possono impattare negativamente sul suo impegno di lavoro, quindi per esempio i problemi legati ai trasferimenti oppure ai device come computer/smartphone. L’attenzione è maggiore su garanzie come il travel delay, ossia ritardo aereo, ritardato arrivo a destinazione, mancata coincidenza, o copertura bagaglio. Ma anche l’eventuale invio di un collaboratore in sostituzione in caso di malattia/ infortunio o necessità di rientrare a casa per motivi gravi. In generale rileviamo un fortissimo interesse da parte dei viaggiatori verso il tema della sicurezza – sottolinea il manager -, richiedendo coperture assicurative a prescindere dal Paese in cui decidono di recarsi e la motivazione”. 

Giovanni Giussani, direttore commerciale I4T, evidenzia che “le differenze tra le due categorie di polizze sono basate in primo luogo sul motivo del viaggio e quindi sulla necessità di copertura in funzione del lavoro o dell’attività che svolge l’assicurato. Nel nostro caso la distinzione è molto chiara – sottolinea il direttore commerciale -, perché tutte le polizze business che proponiamo contemplano anche i cosiddetti ‘colletti blu’ ed è evidente che esistono diversità precise tra le attività che svolge un operaio in trasferta rispetto ad una persona in vacanza. Le polizze corporate, inoltre, si basano generalmente su accordi quadro di durata annuale, non prevedono la comunicazione dei nominativi degli assicurati e comprendono alcune garanzie specifiche come il ‘crisis management’, massimali più alti per il bagaglio, la responsabilità civile verso terzi e le spese mediche effettive. Alle agenzie di viaggio che lavorano con le pmi e organizzano trasferte occasionali, proponiamo anche I4Business: si stipula per la singola trasferta, indicando destinazione, periodo e nomi degli assicurati, ma offre le stesse garanzie delle polizze corporate”.

Più attenzione

“Nonostante il corporate sia stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia con una riduzione importante totale dei viaggi di lavoro, avvertiamo che un numero sempre crescente di aziende vuole essere informato sulle polizze assicurative per i propri dipendenti – sostiene Erika Del Mastro, head of sales&marketing Pl travel Europ Assistance -. In ogni caso, con la ripartenza dei viaggi post pandemia anche nel business travel la richiesta di soluzioni che garantiscano flessibilità, come la possibilità di annullare il viaggio senza dover sostenere il costo delle penali, è fortemente aumentata. Le aziende necessitano sempre di più di poter contare su un partner affidabile soprattutto per quanto riguarda i rischi medico-sanitari durante i viaggi dei propri dipendenti e di protezione anche in caso di situazioni di crisi o terrorismo. Europ Assistance è in grado di rispondere a tutte queste esigenze con una gamma completa di prodotti, dedicati sia alle piccole e medie imprese e, più recentemente, anche a professionisti con partita Iva”.

A parere di Paola Bianchi, chief commercial & marketing officer di Ima Italia Assistance, le polizze leisure offrono una “gamma di soluzioni numerosa, che deriva dalla necessità di una modularità prodotto/premio in grado di intercettare il più ampio numero di stili di viaggio. La tendenza del business travel è, invece, quella di proporre meno prodotti costituiti da coperture ampie in grado di salvaguardare il dipendente/collaboratore durante le missioni da tutti i possibili imprevisti – asserisce la manager -, supportandolo con massimali capienti capaci di offrire la massima tranquillità soprattutto per quanto riguarda le spese mediche e l’assistenza sanitaria a distanza”.

“Per il corporate serve un rapporto asciutto sul costo/beneficio per la protezione del capitale dell’azienda – commenta Massimo Mazza, broker assicurazioni turismo, owner tois.it e yescode.com –. Spesso la copertura dei viaggi in questo caso è prevista congiuntamente agli altri rischi assicurati dall’impresa per la tutela a tutto tondo del personale, in azienda come per le multiple missioni viaggio. Quando assicuriamo con Optimas il viaggio leisure invece, teniamo conto del fatto che le ferie sono sempre un bene limitato e prezioso”.

“Per i viaggi d’affari suggeriamo l’acquisto di garanze quali l’Rc e la tutela giudiziaria – conclude Stefano Pedrone, responsabile divisione turismo Nobis Assicurazioni -. Per quanto attiene all’aspetto del rischio, il tipo di mansione è rilevante ai fini del calcolo del premio, visto che una persona che si reca a lavorare in un cantiere all’estero può incorrere in un inconveniente più frequentemente rispetto a chi si reca su una spiaggia delle Maldive”.

Nicoletta Somma

 

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