Frigerio Viaggi cresce, in arrivo cinque nuove realtà incoming

“Nel 2022 siamo andati bene. E’ stato un anno monco di tre mesi, fino al 31 marzo si è mosso poco, invece, da aprile hanno ripreso le scuole, i gruppi, gli eventi, ma non si è ancora ai livelli 2019, bisognerà arrivarci nel 2023. Abbiamo fatto 50 milioni con Frigerio Viaggi, il network ha reagito bene”. A parlare è Paola Frigerio, leisure, marketing & network director di Frigerio Viaggi.

Oltre la propria comfort zone

La manager, nell’analizzare il 2022, osserva che “adv e consulenti hanno lavorato, ma c’è stato anche chi ha lasciato la sua comfort zone e ha fatto altro, per esempio è passato dagli individuali ai gruppi, alle scuole ed ai cral”, dimostrando capacità di reazione al momento contingente oltre che flessibilità nel saper abbracciare nuove sfide.

In arrivo cinque nuove realtà incoming

Per quanto riguarda il network sono in arrivo cinque realtà specifiche per l’incoming, “ci sono tante realtà che stanno scoprendo che hanno un territorio da vendere in Lombardia – osserva la manager -, di solito la tradizione incoming è più appannaggio del Sud Italia, invece adesso, a forza di predicare, si raccolgono i frutti”. Infatti, nel 2021 il network ha segmentato i servizi in 4 moduli (leisure, bt, Mice e incoming), chiedendo alle adv quali fossero i servizi che più interessavano. E l’incoming sta mostrando un certo fermento.

Le attese per il 2023

Le aspettative per questo 2023 non mancano. La manager auspica che “possa essere molto frizzante, a parte l’incertezza che esiste ancora per l’utente finale e per gli imprenditori, a causa del conflitto in corso. Tante persone non hanno le idee chiare se aprire una adv, una adv online o fare consulenza – racconta Frigerio -. Però, quando vedono che i costi per fare consulenza sono inferiori, decidono di partire in questo modo”.

Dal canto suo la manager lo vede bene questo 2023, “meglio del 2022”. Poi aggiunge: “Se non ci fosse stata la pandemia, forse non ci sarebbe stata l’opportunità di riorganizzare situazioni ferme da 20 anni. Quando devi ricreare un modello di business devi pensarci bene se è efficiente ed efficace. Noi abbiamo fatto un lavoro interno di riorganizzazione e abbiamo fatto tanta strada”.

Ci sono tante idee

Alla manager piace anche guardare cosa accade extra settore, per analizzare come cambiano i comportamenti d’acquisto, che poi si possono ritrovare anche in ambito travel, ma è anche attenta alle opportunità offerte dalla tecnologia. A tal proposito Frigerio pensa che la parte di innovazione tecnologica si stia “sposando bene con il nostro settore, anche se i più reticenti ad accogliere le novità siamo proprio noi del travel. Bisogna capire quali sacche di mercato sono ancora aperte per unirle al turismo. E ce ne sono. L’innovazione tecnologica non vuol dire che dobbiamo diventare tutti inventori, ma sfruttare la tecnologia che già esiste con format che ancora non esistono“.

L’esempio che fa è quello di Opencity, l’app che il gruppo ha lanciato per offrire a turisti e visitatori uno strumento per visitare la città di Milano in modo innovativo, attraverso i walking tour e le avventure. “Non abbiamo inventato la realtà aumentata, il walking tour o la caccia al tesoro, ma abbiamo messo tutto assieme in un prodotto. Oggi sta esplodendo una situazione che non conoscevamo e io non voglio fermarmi a quello che so o quello che è legato alla mia comfort zone. Dire ‘ho sempre fatto così’ non va bene. Anche se cambiare è faticoso, non si hanno subito le risposte, ci vuole coraggio, volontà. Il 2023 è un anno di quelli importanti, come lo sarà il 2024″.

Il suo sguardo è al futuro. “Mi piace pensare a cosa faremo nel 2050 – afferma -. Ci sono tante nuove idee nel nostro mondo, che mixano esperienze da poter vivere. Vedo che ci sono tante startup che uniscono diverse situazioni e proposte, la fotografia e il viaggio, il vino e il viaggio, per esempio. Compri dei vini, ti arrivano a casa, li assapori e poi desideri andare alla scoperta del luogo di provenienza. Sono situazioni nuove che ci fanno capire che sta cambiando il modo di fare turismo“.

La certificazione sulla parità di genere

Tra le novità del network, c’è anche la certificazione Uni/Pdr 125:2022 sulla parità di genere, che Frigerio Viaggi ha conseguito, a riprova dell’impegno che il gruppo pone nell’ambito della responsabilità sociale, della diversità e dell’inclusione.

Come spiega il network, la certificazione prevede la misura, la rendicontazione e la valutazione dei dati relativi al genere delle organizzazioni, con l’obiettivo di colmare i gap esistenti tra l’occupazione maschile e quella femminile. Uno strumento che offre una misurazione olistica del livello di maturità dell’organizzazione e fornisce un sistema di gestione della parità di genere che permette di monitorare gli auspicabili miglioramenti nel tempo.

Ad esprimere la propria soddisfazione è Chiara Frigerio, hr director Frigerio Viaggi, negli ultimi mesi la manager ha personalmente seguito ed attuato i processi necessari per questo riconoscimento. “La certificazione Uni/Pdr 125:2022 è in linea con l’obiettivo di creare e mantenere un modello di lavoro inclusivo, che porti vantaggi in termini di stimoli culturali, cultura d’impresa e valore economico, ma anche immagine e reputazione. Un’organizzazione inclusiva consente un accesso equo a posti di lavoro, carriere, opportunità di apprendimento e sviluppo, persegue politiche per la gestione della genitorialità e della conciliazione vita-lavoro e promuove un senso di connessione e rispetto reciproco con i propri dipendenti e collaboratori”.

Stefania Vicini

 

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