Schedule e businessplan da rivedere per le low cost

Da un lato i dati ottimistici della Iata che con le parole del suo direttore generale Willie Walsh fa sapere che i risultati del traffico di novembre confermano che i consumatori si stanno godendo la libertà di viaggiare. Dall’altro le ultime previsioni dell’Imf (International Monetary Fund) che rendono prudenti le compagnie aeree europee, le quali devono far fronte a una crescita più lenta del Pil nel 2023, con la forza del dollaro Usa che esercita un’ulteriore pressione sui costi. In mezzo i vettori low cost che devono ripensare schedule e businessplan. Lo scenario del trasporto aereo non è semplice, la disponibilità di posti è in continua variazione e non è ancora tornata ai livelli pre-pandemici. A metà ottobre, ad esempio, la capacità aerea europea era attorno all’86,5%, sotto del 13,5% rispetto al 2019.

L’analisi di Jarach

Nel sito Linkedin della società di consulenza diciottofebbraio presieduta da David Jarach si spiega che “le ultime decisioni commerciali di Wizz Air, con la repentina chiusura delle sue basi di Palermo e di Bari, accompagnate da un taglio di rotte e di frequenze anche da Ryanair e Volotea in primis, non fanno che confermare un aspetto già noto agli addetti ai lavori: il mercato domestico italiano, drogato di offerta nello scenario post-pandemico ed in particolare nella Summer 2022, soffre oggi di sovracapacità produttiva, con la conseguenza di tariffe medie molto basse e non remunerative nemmeno per i vettori low-cost. Da qui la scelta dei player di ridurre l’offerta sul domestico, sostituendola almeno parzialmente con connessioni internazionali verso Europa e Middle East”.

La riduzione delle rotte

Un ripensamento dello schedule che, da vettore aggressivo quale è, cavalca Ryanair. Nelle ultime promozioni di tariffe, non esita a dichiarare: “Ryanair, la compagnia aerea No.1 in Italia, oggi (18 gennaio) ha lanciato una tariffa di salvataggio (rescue fare) a partire da €29,99 su 19 rotte per accogliere i viaggiatori italiani interessati dalle cancellazioni di Aeroitalia  da/per Milano Bergamo e Firenze per la S23”. E ancora: “Mentre Wizz Air riduce ulteriormente la propria presenza in Italia, avendo cancellato tutte le rotte da Palermo tranne una, oltre a quella da Roma Fiumicino a Catania, Ryanair in qualità di compagnia aerea n.1 in Italia, salva ancora una volta la situazione con una rescue fare (tariffa di salvataggio) a partire da soli €29,99 per accogliere i viaggiatori italiani colpiti dalle ultime cancellazioni di Wizz Air”, ha commentato il country manager di Ryanair Mauro Bolla.

Gli aeroporti

Una situazione che mette in crisi le società aeroportuali, alla ricerca di alternative. Delle settimane scorse la rassicurazione del presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile: “Nella consapevolezza che i vettori si muovono in un contesto di libero mercato e di forte competizione con altri vettori concorrenti, prendiamo atto della decisione di WizzAir di riorganizzare il proprio network sull’intero mercato italiano. In ogni caso stiamo già operando per ristabilire nel più breve tempo possibile adeguati livelli alternativi di connettività aerea, al fine di garantire le migliori condizioni di servizio per la clientela. In questo contesto, infatti, sono già programmate una decina di nuove rotte che verranno operate da altri vettori alcuni dei quali, come Norwegian e AerLingus, presenti per la prima volta in Puglia, alle quali si aggiungeranno le destinazioni servite da vettori storici già presenti sui nostri scali come Ryanair, Volotea e Brussels Airlines”.

Le concentrazioni

Tra le riflessioni evocate dal settore dei vettori low-cost in Europa, quella di diciottofebbraio intravvede la possibilità di futuri processi di concentrazione. “Negli scorsi giorni – ricorda la società di consulenza – la stampa anglosassone ha diffusamente riportato l’interesse di Iag verso easyJet, da tempo segnalata alle prese con alcune problematiche finanziarie e che già nei mesi scorsi aveva rifiutato un’offerta da Wizz Air. Allo stesso tempo è da definire il futuro di Volotea, troppo piccola per sopravvivere nel medio termine alla competizione industriale. Nei fatti, sembra che si vada verso un grande duopolio tra Ryanair e Wizz Air, con un terzo polo che potrebbe nascere dalla fusione tra Vueling Airlines e easyJet sotto il cappello di Iag”. Ma tutto deve ancora essere deciso e nel frattempo è bene controllare le piattaforme di prenotazione per avere rassicurazioni sull’operatività dei voli.

Laura Dominici

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