I tentativi golpisti in Brasile, e le manifestazioni che ne sono seguite a Rio de Janeiro e San Paolo, gli scontri tra narcos e polizia in Messico, le tensioni tra indigeni e borghesia bianca in Bolivia e la Colombia sempre alle prese con la narcoguerriglia, e poi il Perù, infiammato ormai da più di un mese dalle violente proteste contro il governo di Dina Boluarte. E’ lo scenario di un Sudamerica che ribolle sotto un’ondata di proteste.
Ma quale è la reale percezione della situazione oggi da parte dei viaggiatori? Ora che anche il Ministero degli Esteri italiano ha emesso un alert ufficiale che riguarda i viaggi in Perù, invitando i connazionali alla massima prudenza (aggiornamento del 21 gennaio), cosa sta succedendo sul fronte agenzie e tour operator?
Fioccano cancellazioni, ma la domanda non si arresta
Gian marco Caprotti, pm Perù di Mistral Tour, del Gruppo Quality cui fanno capo, lo ricordiamo, i 9 brand Mistral Tour, Il Diamante, Latin World, America World, Exotic Tour, Latitud Patagonia, Discover Australia, Europa World e Italyscape, ha fornito un commento sulla situazione spiegando che: “Lo scenario in Perù è in continua evoluzione ma l’impressione è che lentamente le cose stiano procedendo verso una pacificazione. Per ora stiamo cancellando e riproteggendo le partenze fino alla fine di febbraio e teniamo costantemente monitorata la situazione, anche grazie al nostro assistente residente in loco. Contiamo che entro aprile si possa tornare a viaggiare nel Paese senza questo genere di problemi”. Sempre per Quality Group anche Marco Peci, il direttore commerciale, ha detto che: “Per ciò che riguarda le prenotazioni a medio e lungo termine non stiamo ricevendo annullamenti significativi, anzi- ha affermato-, continuiamo a ricevere richieste seppur in modo più contenuto rispetto a quanto potevamo aspettarci. Ho l’impressione che molti clienti percepiscano i problemi in Perù e Brasile come frutto di situazioni momentanee che presto si risolveranno; cosa che crediamo e speriamo anche noi ovviamente. Argentina, Colombia, Cile, Bolivia, Ecuador, Messico e in generale le destinazioni del centro-America continuano invece a registrare un trend positivo di domanda”.
Chiudono Machu Picchu e i Caminos Inka
Al centro delle agitazioni in Perù, c’è stata soprattutto la regione di Cusco e in particolare la zona di Machu Picchu, con ripetute interruzioni da parte di manifestanti dei collegamenti ferroviari verso la cittadella. Per questa ragione dal 21 gennaio le autorità locali hanno disposto la chiusura dei Caminos Inka e di Machu Picchu, fino a nuove indicazioni.
Secondo il comunicato emesso dal Dipartimento di Cultura di Cusco, la misura è stata adottata per garantire la tutela del patrimonio storico del sito e per salvaguardare l’integrità dei turisti, del personale e della popolazione in generale, e si precisa che i turisti nazionali e stranieri potranno utilizzare i loro biglietti fino a un mese dopo il ripristino dell’ordine, oppure richiederne completamente il rimborso.
L’ultimo forte disagio a Machu Picchu si è verificato proprio lo scorso weekend quando a causa di un blocco ferroviario sono rimasti bloccati 430 turisti di cui 300 stranieri, tra cui alcune decine di italiani tratti in salvo dopo ore. Anche la capitale Lima continua ad essere protagonista di agitazioni e manifestazioni, e sempre per le stesse richieste: dimissioni della presidente, nuove elezioni e rilascio dell’ex presidente Castillo (anche se gli scontri nel Paese sono lo specchio di un malessere più profondo che vede contrapposti gli abitanti più poveri delle regioni del sud alle elite delle grandi città).
Molte le prenotazioni estive
“Attualmente le rivolte che stanno riguardando il Perù non hanno determinato una contrazione della domanda- ha commentato Francesca Ridolfi, pm delle destinazioni sudamericane per Idee Per Viaggiare-, si tratta in realtà di prenotazioni estive, in partenza tra diversi mesi, ed è una speranza diffusa che la situazione di agitazione generale in estate sarà già rientrata”.
L’impegno del Paese a tutela dei turisti
In Perù il Ministero del Commercio Estero e del Turismo, PROMPERÚ e il settore privato stanno collaborando attivamente con iniziative congiunte a sostegno della salvaguardia dei turisti. Tra le iniziative messe in campo figura la realizzazione di corridoi turistici sicuri, dagli aeroporti ai centri storici di città come Cusco, Arequipa, Puno e Tacna, Arequipa, Puno e Tacna, per l’evacuazione dei visitatori. Ricordiamo anche che il Perù dispone della Rete di Protezione Turistica che comunica costantemente con gli operatori turistici, le agenzie di turismo e altri servizi correlati, e che a sua volta collabora con la Polizia Nazionale del Perù per prevenire qualsiasi danno ai visitatori nazionali e stranieri, nonché per essere allertata in caso di emergenza che coinvolga questi soggetti. PROMPERÚ, inoltre, attraverso gli uffici e i punti informativi di IPerú in tutto il Paese, mette a disposizione dei viaggiatori strutture per contattare i tour operator e i servizi di trasporto ufficiali in diverse località.
Alessandra Tesan