GlobalData: i marchi di lusso si concentrano sulla Cina

Le interruzioni causate dalla pandemia e le severe misure restrittive adottate dalla Cina contro la pandemia hanno tenuto i consumatori lontani dai negozi, alcuni dei quali hanno dovuto chiudere temporaneamente o operare con orari di apertura più brevi a causa della carenza di personale. In questo contesto, i marchi di lusso stranieri hanno affrontato forti venti contrari nella Cina continentale nel 2022. Tuttavia, continueranno a concentrarsi sul Paese poiché il previsto rilancio della sua crescita economica aumenterà le vendite per loro. E’ quanto afferma GlobalData, ina delle sue recenti analisi.

L’economia dovrebbe rimanere resiliente nel 2023

“Nonostante il contesto di mercato scoraggiante della Cina nel 2022, i marchi del lusso continueranno a considerarlo un mercato importante – conferma Raviteja Neralla, retail analyst di GlobalData -. A seguito dell’adeguamento del governo cinese alla sua politica Covid-19 verso la fine del 2022, l’economia cinese dovrebbe rimanere resiliente nel 2023, il che potrebbe fungere da fattore importante per aumentare la fiducia dei marchi di lusso nel mercato. GlobalData prevede che il mercato cinese del retail di lusso crescerà rispettivamente del 6,1% e del 6% nel 2023 e nel 2024. Le vendite di gioielli, orologi e accessori di lusso cresceranno rispettivamente del 6,7% e del 6,8% nel 2023 e nel 2024.

Il Pil crescerà del 4,82%

Inoltre l’analista osserva che “la resilienza dell’economia cinese nel 2023 agirà come un fattore importante per guidare la fiducia dei brand di lusso sul mercato. GlobalData stima che il Pil della Cina crescerà del 4,82% nel 2023, a seguito dell’adeguamento del governo cinese alla sua politica Covid-19 verso la fine del 2022. La domanda repressa di beni di lusso e i risparmi dei consumatori cinesi durante i blocchi giocheranno un ruolo significativo nell’aumentare le vendite. È probabile che la spesa dei consumatori ad alto reddito subisca un aumento durante le festività del Capodanno cinese, che sono iniziate il 22 gennaio e termineranno il 5 febbraio, dando una spinta ai consumi privati ​​nel Paese. Il governo cinese ha anche allentato le sue politiche fiscali e monetarie, che apriranno la strada a una migliore crescita economica rispetto alle economie occidentali nel 2023”.

A detta dell’analista di GlobalData “al contrario, è probabile che le economie occidentali registreranno rallentamenti significativi, alimentando timori di recessione. Ad esempio, il Pil del Regno Unito dovrebbe diminuire dello 0,9% nel 2023. Il Pil degli Stati Uniti dovrebbe crescere a un tasso modesto dello 0,3% nel 2023. Il prolungato conflitto tra Russia e Ucraina e le interruzioni della catena di approvvigionamento hanno provocato gravi situazioni inflazionistiche nelle Americhe e in Europa. Di conseguenza, il potere d’acquisto dei consumatori ha subito un duro colpo in queste regioni, con la riduzione delle spese. E’ probabile che i produttori di beni di lusso si allontaneranno dall’Occidente verso la Cina”.

 

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