Se c’è una cosa da salvare nella pandemia è la riscoperta dell’Italia da parte dei nostri connazionali. Ma ora che ne sarà? Lo abbiamo chiesto ad associazioni e operatori.
“Sicuramente abbiamo registrato una certa volontà di riscoperta della meta Italia da parte degli italiani – dice Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti –. In generale però, dobbiamo puntare sulla promozione del territorio sia sul mercato interno che sui mercati esteri”. Sulla stessa linea Giancarlo Reverenna, delegato nazionale Fiavet-Confcommercio all’incoming e digitalizzazione: “È necessaria la valorizzazione del prodotto Italia nella sua totalità, destagionalizzando i flussi – afferma -. Non ha senso avere 10.000 accessi giornalieri a Firenze e Venezia e decidere di aumentare la tassa di soggiorno piuttosto che convogliare i turisti, con incentivi, su località meno battute”. Ma per fare questo,”oltre ai trasporti, è necessario un hub digitale del turismo, un contenitore che rappresenti l’offerta turistica italiana, realizzato, però, assieme alle imprese italiane – avverte il delegato -. Il pubblico non si dovrebbe sostituire al privato, o non dovrebbe inserire in un progetto che ricade nel Pnrr, olta e imprese non italiane, i cui introiti non ricadono nel nostro Pil. Purtroppo alcune Regioni inseriscono tra i servizi di portali, realizzati con soldi pubblici, la possibilità di creare pacchetti turistici non utilizzando le agenzie di viaggi e le imprese del territorio”. Numeri alla mano, Reverenna spiega che “due terzi dei flussi turistici in Italia sono generati dell’intermediazione, ma bisogna considerare anche la qualità di questa intermediazione: oggi il 38% delle prenotazioni arriva da grandi portali internazionali, ma questo non genera una ricaduta sul territorio dove si opera”.
Chi fa un viaggio a lungo raggio in un anno “di solito viaggia in Italia nei weekend e si concede una settimana al mare d’estate senza fare viaggi troppo lunghi – commenta Carlo Zanolla, contract manager Mamberto -. La speranza è che la stessa voglia di andare oltre confine ce l’abbiano anche dall’altra parte del mondo e che vengano in Italia!”. Conviene Massimiliano Cossu, ceo Portale Sardegna e co-founder Welcome To Italy: “Il mercato naturale per l’Italia è quello estero, pertanto, se è vero che gli Italiani riprenderanno a viaggiare all’estero è anche vero che i turisti stranieri riprenderanno a tornare nel nostro Paese”. E c’è un altro motivo per cui gli italiani in Italia in un certo senso non bastano: “Il turismo di prossimità ci ha molto aiutato durante i due anni Covid – sostiene Gino Acampora, presidente Acampora Travel – ma non ha il potenziale di spesa di tanti mercati stranieri, per durata del soggiorno e anche perché spesso limitato a giorni festivi ed agosto, a differenza dei mercati esteri che coprono periodi più lunghi. In Italia alcune zone, poi, restano forti a prescindere sul mercato domestico, per esempio Sardegna, Puglia, Calabria, mentre altre località hanno come bacino di base quello estero“. In questo senso secondo il presidente “è difficile prevedere delle strategie specifiche per mantenere il mercato domestico, anche perché l’Italia sta vivendo un periodo di grande difficoltà economica che pesa moltissimo”.
“L’Italia è il Paese più desiderato al mondo. Nessuno potrà mai toglierci questo primato perché è impossibile replicare il nostro patrimonio artistico e paesaggistico, e tanto meno l’attitudine al gusto, alla bellezza e all’accoglienza che caratterizza la nostra cultura – aggiunge Dina Ravera, azionista di riferimento di Destination Italia –. Quindi, il mercato c’è ed il potenziale di sviluppo è immenso. Se il sistema e le istituzioni supportassero lo sviluppo del turismo incoming di qualità, si potrebbe arrivare tranquillamente al 20% del Pil, con un incremento di oltre 150 miliardi di euro rispetto al livello attuale.
La “ricetta” di Angelo La Riccia, direttore commerciale di VOIhotels, è “mantenere alti standard qualitativi e quindi migliorare la reputation, intrattenere rapporti commerciali con i t.o. dei var iPaesi dai quali arrivano i turisti, fare attività di sviluppo sui mercati target, sia per il b2b che ormai anche per il b2c, essere presenti come unico attore alle più importanti fiere di settore. Avere un dialogo continuo e diretto con le istituzioni, per poter permettere di adottare delle misure congrue allo sviluppo e non penalizzanti”.
Le novità
“Abbiamo in vista grandi progetti come Fiavet-Confcommercio che annunceremo in seguito. Il segmento inbound sarà promosso in modo in modo strutturale attraverso gli operatori del settore che valorizzeranno il prodotto turistico Italia nella sua interezza e in tutte le sue sfaccettature – annuncia Giancarlo Reverenna, delegato nazionale Fiavet-Confcommercio all’incoming e digitalizzazione –. Per questo chiederemo ad Enit e al Ministero di essere partner delle iniziative di promozione che il nostro Paese merita per recuperare il giusto valore che è nel desiderio di molti turisti nel mondo”
Mamberto sta lavorando al sito “aggiungendo contenuti e incrementando le connessioni con gli operatori esteri per aumentare la visibilità e le vendite – dice il contract manager Carlo Zanolla -. Sono online proposte per soggiorni in hotel da 2 a 5 stelle e in appartamenti, in Liguria, Costa Azzurra, Pimonte e laghi del Nord Italia. Di recente abbiamo pubblicato i nuovi pacchetti e tour, esperienziali e tematici, prenotabili online con disponibilità immediata sulle nostre destinazioni tra cui le Cinque Terre e le Langhe”.
E’ pronto a partire anche sui mercati internazionali dopo quasi 3 anni di preparazione Welcome to Italy – afferma Massimiliano Cossu, ceo Portale Sardegna e co-founder Welcome To Italy -, un progetto estremamente ambizioso che coinvolge per la prima volta tutti i territori nazionali sotto un unico brand, un’unica tecnologia e un’unica governance. E’ un’occasione per le nostre aziende, ma anche un’occasione per la nazione, poiché si dimostra che se si parte dal locale, valorizzando contenuti unici e creando la più grande rete di operatori turistici incoming mai esistita, è davvero possibile riappropriarci del nostro destino”. “Abbiamo annunciato l’avvio della fusione per incorporazione di Portale Sardegna – rammenta Dina Ravera, azionista di riferimento di Destination Italia –, anch’essa quotata all’Euronext Growth Milan. E’ un’operazione importantissima che arricchirà notevolmente il gruppo di managerialità di eccellenza, competenza tecnologica di altissima qualità e nuovi segmenti di mercato ad oggi non ancora presenti in portafolio”.
Anche Acampora Travel ha in serbo molte novità: “Dalla riapertura degli uffici in Puglia, Sardegna e Lago di Garda – spiega il presidente Gino Acampora –, al nuovo progetto lusso del nostro brand Magica Italia, stiamo investendo molto in ville di lusso di proprietà Costiera Sorrentina ed Amalfitana. Avremo anche un nuovo albergo 5 stelle in Penisola Sorrentina, Grand Hotel Igea Palace, che aprirà ad aprile 2024: offrirà solo 43 tra camere e suite, oltre a un centro benessere”.
L’obiettivo di VOIhotels è “sviluppare il segmento b2c, con attività di digital marketing e allo stesso tempo adeguando l’offerta alle richieste dei clienti internazionali, sia dal punto di vista del prodotto offerto, in termini di intrattenimento, ma anche con un servizio più personalizzato – anticipa – Angelo La Riccia, direttore commerciale –. Il cliente in generale, ma quello internazionale in particolare, è molto esigente, è già stato in molti posti, sia in italia che all’estero e quindi il confronto tra le strutture e i servizi è immediato!
Per Neos “il 2023 sarà un anno di consolidamento delle rotte aperte – commenta Aldo Sarnataro, direttore commerciale – oltre a presidiare un’eventuale riapertura dei flussi turistici cinesi”.
Nicoletta Somma