Un risultato che fa ben sperare quello del terzo International Vacation Confidence Index lanciato da Allianz Partners su 9mila persone in Austria, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Dalle prime rilevazioni risulta infatti che quasi due terzi (63%) degli oltre 9mila intervistati in nove Paesi europei prevedono, infatti, di fare un viaggio di piacere di tre o più giorni entro marzo, puntando sia su mete domestiche sia estere. Nonostante la diffusa compressione della spesa dei consumatori, la propensione a viaggiare all’estero si rivela sostenuta: quasi un quarto (23%) del campione prevede una vacanza al di fuori dei propri confini nazionali entro la fine dell’inverno, con il 72% di questi che scelgono una meta del Vecchio Continente.
Il commento
Joe Mason, chief marketing officer – travel di Allianz Partners, ha commentato: “Il desiderio degli europei di viaggiare quest’inverno è davvero significativo, tuttavia, l’aumento dei prezzi ha acuito la linea di demarcazione tra chi può permettersi di viaggiare e chi no. Mentre molti sono disposti e sono in grado di spendere per viaggiare, molti altri sono esclusi. Lo spettro delle difficoltà dei trasporti del 2022 e dell’offerta limitata di alloggi incombe ancora sulla mente dei viaggiatori. Sta cambiando anche il modo in cui le persone utilizzano le assicurazioni di viaggio: mentre in passato il motivo principale per cui ci si assicurava era la copertura delle emergenze mediche, per molte persone ora la preoccupazione principale è la protezione contro le interruzioni. La domanda di assicurazioni è più alta che mai, ma anche le aspettative degli assicurati rispetto alla capacità delle assicurazioni di risolvere i problemi”.
L’Italia
Guardando al nostro Paese, la propensione a viaggiare risulta addirittura maggiore della media, con il 73% degli italiani pronto a partire entro il mese di marzo. I più pianificano di restare in Italia (61%), prediligendo vacanze in città (33%) o in montagna (25%). Più di uno su cinque però sta programmando un viaggio all’estero, nella grande maggioranza dei casi (76%) rimanendo in Europa.
I motivi della vacanza
I tre motivi principali che spingono a partire quest’inverno sono il desiderio di relax, quello di incontrare parenti e la voglia di riconnettersi con la natura. In tutta Europa, quasi la metà (48%) di chi parte dichiara di volersi rilassare. Un terzo (32%) intende trascorrere del tempo con i parenti e il 31% vuole godersi la natura in campagna o in montagna. Anche gli italiani partono in primo luogo per rilassarsi (51%), ma il desiderio di godersi la natura (32%) supera, seppur di poco, quello di ritrovarsi con i propri cari (29%).
La spesa media
Nonostante l’inflazione e la conseguente crescita del costo della vita, il viaggiatore medio prevede di spendere poco più di 1.500 euro. Per molti Paesi si tratta di un budget paragonabile a quello dell’ultima estate, tenendo in considerazione il fatto che le vacanze invernali sono in genere molto più brevi. Nell’estate 2022, ad esempio, i britannici hanno preventivato 1.823 euro, i francesi 1.836 euro e gli italiani 1.607 euro.
Piani di viaggio influenzati
Per alcuni, però, la crescita dei prezzi sta influenzando i piani di viaggio. Tra coloro che hanno in programma di viaggiare, l’aumento dei costi di viaggio fa sì che la metà degli intervistati (50%) dichiari di aspettarsi di dover cambiare destinazione, accorciare il viaggio o addirittura cancellarlo. Un dato significativamente più alto si registra invece nel nostro Paese, dove il 79% dei viaggiatori si aspetta di dover cambiare i propri piani di viaggio. Allo stesso modo, tra coloro che non hanno intenzione di viaggiare quest’inverno, la mancanza di denaro è il principale ostacolo al viaggio, citato dal 53% di chi non partirà. Un dato, quest’ultimo, che per l’Italia sale al 60%. Il 42% tra gli europei che resteranno a casa (il 47% tra gli italiani) ritiene che viaggiare sia diventato semplicemente troppo costoso.
Timori di cancellazioni
Sulla scia dei problemi che il mondo dei viaggi ha affrontato negli anni recenti, i timori di interruzioni e cancellazioni rimangono elevati. Mentre la maggioranza delle persone si aspetta di essere in grado di trovare un mezzo di trasporto o un alloggio alternativo in caso di necessità, una consistente minoranza non ne è convinta. Il 33% degli europei – il 31% degli italiani – non è fiducioso che si possa trovare un mezzo di trasporto alternativo se i piani iniziali dovessero essere cancellati. Il 29% (25% italiani) non crede di poter trovare un alloggio alternativo. Intanto i timori per la salute non impediscono più alle persone di viaggiare. Quest’inverno, solo il 2% in tutta Europa, l’1% in Italia, ha citato problemi di salute come motivo per non viaggiare. Complessivamente, il 39% degli intervistati è piuttosto preoccupato per la situazione sanitaria, con un calo di 6 punti rispetto all’estate scorsa. Gli italiani, con il 44%, restano un po’ più preoccupati della media, ma con un calo maggiore (9%) rispetto all’ultima rilevazione.
Assicurazioni in aumento
Cresce il numero delle persone che acquistano un’assicurazione viaggio per proteggersi dalla cancellazione o dalle interruzioni del viaggio oppure per coprire l’assistenza medica. Tra coloro che intendono acquistare un’assicurazione di viaggio prima di partire, il 51% prevede di coprire eventi imprevisti durante il viaggio e il 46% di coprire il rimborso in caso di annullamento. Il 38% invece la acquista per coprire le spese mediche.