Incoming, un 2022 da 77 miliardi. E per il 2023 Enit vede rosa

Tutti pazzi per l’Italia, specialmente in previsione delle vacanze 2023. E’ questo il sentiment dei mercati internazionali secondo l’indagine che Enit ha condotto su 5.004 viaggiatori di 10 stati: Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Usa (NY e Miami).

“Il 37,7% degli intervistati – spiega il ceo di Enit, Ivana Jelinic – afferma di avere intenzione di venire in Italia nel 2023. Si registrerebbe, così, un aumento pari a circa l’8% rispetto al dato dell’ultimo quinquennio. In base alle previsioni, la platea dei turisti dovrebbe essere composta per il 14,6% da spagnoli, per il 12,7% da statunitensi e per il 12,3% e 12,2% da svizzeri e austriaci. Il picco di turisti dovrebbe coincidere con la stagione estiva, che dovrebbe ospitare circa la metà del flusso complessivo” .

“Le destinazioni più scelte – rileva invece Sandro Pappalardo, consigliere cda Enit – sono di gran lunga le località di mare (36,8%) e le città d’arte (31,7%); in particolare, Il 61,5% degli austriaci ha affermato di essere stato in una località balneare, dato che scende (46,8%) per svizzeri e per i tedeschi (41,8%). Sulle città d’arte invece, il dato più elevato appartiene agli spagnoli, il 73% dei quali ha scelto di visitare una città d’arte, così come i francesi (57,4%) e gli statunitensi (44,4%)”.

Il 35% circa di chi ha già viaggiato in Italia ha speso fra 500 e 1.500 euro. Dallo studio Enit si nota una tendenza degli statunitensi a spendere molto più di ogni altro. Chi spende meno invece, proviene da Francia e Austria.

“Stiamo puntando ad azioni specifiche di marketing che tengano conto del fatto che la stagione in cui l’Italia ha raccolto il maggior numero di visitatori è quella estiva, selezionata dal 68,7% dei partecipanti alla ricerca, così come occorre tener presenti le differenze tra popolazioni: ad esempio, gli austriaci tendono a visitare l’Italia più della media complessiva in estate”, dichiara Maria Elena Rossi, direttore marketing Enit.

Dalle ricerche condotte da Enit e Isnart-Unioncamere si evince per il 2022 un quadro di generale ripresa del settore in Italia, che ha prodotto un impatto economico stimato complessivamente in 77 miliardi di euro.

Nel 2022 il patrimonio naturalistico è stato la prima motivazione di vacanza, prendendo il posto del classico binomio Italia-arte, che “scende” in seconda posizione: il 18,1% degli italiani e il 22,4% degli stranieri si muovono per trascorrere una vacanza a contatto con la natura.

“L’arte, la cultura e la storia d’Italia, comunque, rimangono un caposaldo della destinazione Italia, nel 2022 è tornata forte la voglia di scoprire musei e monumenti, di partecipare a concerti ed eventi locali. Il turismo post pandemico lascia più spazio alle piccole eccellenze del territorio, con gite ed escursioni alla scoperta di borghi e aree interne del Paese: un passo importante nell’obiettivo dell’ampliamento della stagione turistica destagionalizzazione e decongestione dei flussi”, spiega Roberto di Vincenzo, presidente Isnart.

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