Potenziare l’attrattività già forte in sé del nostro Paese, valorizzare il turismo slow, migliorare i collegamenti e adeguare l’ospitalità alle esigenze sempre più specifiche dei clienti. Ma soprattutto rendere Enit più vicina alle imprese italiane che si occupano della commercializzazione. Ivana Jelinic, nuovo ceo di Enit, forte di anni di esperienza nel turismo organizzato, ha le idee chiare sul ruolo dell’Agenzia e sulle strategie da adottare per posizionare l’Italia non solo al centro dei desiderata dei turisti, ma come sogno che diventa concreta realtà, comunicato e promosso in modo differente.
Gv: Può tracciare un bilancio per l’incoming del 2022?
“Molto positivo, c’è una ripresa di tutti i viaggi dai Paesi europei e da oltreoceano, al punto che sembra anche meno gravosa l’assenza dei visitatori da aree come la Cina. L’Italia è al centro delle preferenze internazionali, ai primi posti tra i Paesi ricercati in rete e su cui si fantastica un soggiorno lungo. Inoltre è al primo posto mondiale per il maggior numero di siti Unesco, ben 55, di cui il 60% è raggiungibile con i treni regionali. Questo fa sì che anche il turismo slow sia sempre più da valorizzare”.
Gv: Quali sono le prospettive per il 2023?
“La tradizione culturale, artistica, enogastronomica italiana è un adeguato incentivo al settore in una logica espansiva. Il sistema Italia è aperto a tutti e coordinato con la regia del ministero del Turismo e di Enit e l’invito è entrare a farne parte. Immagino un’Enit più vicina alle imprese italiane che si occupano della commercializzazione. E’ fondamentale orientare la domanda e l’offerta turistica in modo più armonizzato con coinvolgimento e pianificazione strategica per creare reale dialogo e sinergia tra gli stakeholder che operano nel settore”.
Gv: Sono tornati i mercati internazionali? Ci sono bacini che stentano ancora e in che termini contate di recuperarli?
“I viaggi dai mercati internazionali di prossimità non si sono mai interrotti completamente e insieme al mercato domestico hanno mantenuto stabile l’andamento delle presenze turistiche. L’Italia è desiderata in ogni parte del mondo, ciò che occorre in questo momento è potenziare l’attrattività rendendola non solo un sogno che diventa realtà, attraverso il miglioramento dei collegamenti e dell’ospitalità adeguata ad esigenze sempre più specifiche, ma anche orientando l’attività promozionale e di comunicazione in modo rinnovato”.
Gv: L’Italia è la seconda destinazione con i prezzi alberghieri più elevati tra le mete del Mediterraneo: come primeggiare sulla concorrenza se altre mete hanno prezzi inferiori?
“L’Italia si presta ad ogni tipo di ospitalità e i prezzi sono i più variegati. Ce n’è per tutti i gusti e target. Ma è anche uno dei simboli del turismo luxury e risponde alle richieste di un mercato alto spendente che ricerca qualità e specificità uniche e che impegnano economicamente”.
Gv: A quali nuovi progetti state lavorando nel segmento inbound?
“Enit sta strutturando l’attività turistica adattandola ai cambiamenti che ci circondano e alle esigenze di mercati nuovi come l’India, che sta manifestando sempre più interesse per il nostro Paese. Occorre un modello strategico di sviluppo che crei legami tra le mete geografiche, affinché quando all’estero si pensa all’Italia non la si identifichi solo con le mete storiche e poche grandi città ma la si impari a conoscere e scoprire nella sua impalcatura profonda. Per far questo, oltre al lavoro di marketing strategico e di comunicazione, è importante agire attraverso sistemi integrati di risorse e di attrattive turistiche. Potenziare la qualità dei servizi e introdurre sempre di più l’innovazione tecnologica nell’impianto turistico permetterà di creare nuovi canali di facilitazione dell’accesso al turismo ma anche input nuovi per invogliare al viaggio in Italia”.
Nicoletta Somma