Inclusività nei viaggi: Booking.com lancia il programma Travel Proud

Seconda una ricerca condotta da Booking.com, l’82% dei viaggiatori LGBTQ+ racconta di aver vissuto episodi poco accoglienti o sgradevoli durante il viaggio. E’ uno dei temi che sono stati trattati ieri, in un incontro che si è tenuto a Milano, su iniziativa di Booking.com, per parlare di inclusività nei viaggi.

Con la moderazione di Francesca Cavallo, scrittrice, imprenditrice e attivista, hanno preso parte alla tavola rotonda l’On. Alessandro Zan in collegamento live streaming, Alessandro Callari, country manager di Booking.com, Vincenzo Miri, presidente di Rete Lenford, Isabella Borrelli, attivista queer e TEDx speaker e Giovanna Ceccherini, Associazione Italiana del Turismo LGBTQ+.

Il programma Travel Proud

Booking.com ha presentato il programma Travel Proud, un’iniziativa pionieristica che mira a fornire un’esperienza di viaggio inclusiva e accogliente per tutti, annunciando che da ora il programma è disponibile anche in lingua italiana.

La formazione Proud Hospitality (sviluppata in collaborazione con HospitableMe) vuole aiutare i professionisti dell’ospitalità a comprendere le sfide e le barriere che la comunità LGBTQ+ deve affrontare quando viaggia, fornendo competenze pratiche e tecniche che possono mettere in pratica nelle loro strutture. Al termine della formazione, le strutture Proud Certified ricevono un Badge Travel Proud che testimonia ai potenziali ospiti che possono contare su un’esperienza più accogliente.

“In Booking.com, riteniamo che tutti dovrebbero essere in grado di vivere le proprie esperienze di viaggio seguendo la propria identità – sottolinea Callari -. Il programma di formazione Proud Hospitality, disponibile anche in lingua italiana, è un forte segnale dell’impegno di Booking.com a rendere il settore più inclusivo e ad aprire la strada verso il cambiamento, elevando lo standard dei viaggi per tutti”.

La ricerca di Booking.com

L’evento ha preso spunto dai risultati della ricerca condotta da Booking.com in cui si evince il disagio vissuto dai viaggiatori appartenenti alla comunità LGBTQ+. L’indagine, infatti, condotta con i viaggiatori LGBTQ+ di 25 Paesi, ha evidenziato che le esperienze negative sono ancora all’ordine del giorno.

Lo studio dimostra che rimane un bisogno reale che Booking.com interpreta come opportunità per rendere l’esperienza di viaggio più accogliente, inclusiva e olisticamente positiva per i viaggiatori LGBTQ + e, comunque, per tutti. Quando ai viaggiatori LGBTQ+ è stato chiesto cosa sperano di trovare dalle compagnie di viaggio, i risultati forniscono interessanti spunti di riflessione: il 38% dei viaggiatori italiani desidera ricevere raccomandazioni più mirate sulla base delle proprie preferenze e interessi; il 30% vorrebbe maggiori informazioni relative allo status LGBTQ+ della struttura; il 30% vorrebbe disporre di appositi filtri che consentano loro di identificare le strutture che offrono un’esperienza positiva per i viaggiatori LGBTQ+.

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