A partire da giugno la Thailandia imporrà una tassa di 300 baht (circa 8,86 dollari o 8,24 euro) ai turisti e ai viaggiatori stranieri che arrivano in aereo nel Paese. Coloro che sono in possesso di un passaporto diplomatico o di un permesso di lavoro sono esclusi dal pagamento del balzello. Secondo il governo, il denaro raccolto sarà utilizzato per coprire le spese sanitarie dei turisti. Ad annunciarlo è stato il vice portavoce del governo Phiphat Ratchakitprakarn, precisando che i viaggiatori che arrivano via terra o via mare pagheranno 150 baht (circa 4,43 dollari o 4,12 euro).
Le autorità, che prevedono di ricevere tra i 25 e i 30 milioni di turisti quest’anno, mirano a raccogliere circa 3,9 miliardi di baht (circa 115 milioni di dollari o 107 milioni di euro) dalla tassa, secondo quanto riporta il Bangkok Post.
La tassa aeroportuale sarà aggiunta al prezzo dei biglietti aerei, mentre si stanno studiando modi per riscuotere la tassa dai viaggiatori via terra e via mare.
Nel 2022 la Thailandia ha accolto 11,8 milioni di turisti stranieri. Il governo thailandese aveva già proposto di applicare la tassa nel gennaio 2022, ma alcuni l’avevano criticata perché avrebbe potuto influire negativamente sugli arrivi.
Revisione delle previsioni
Lo scorso gennaio le autorità hanno dichiarato che prevedono di accogliere circa 25 milioni di turisti quest’anno, rispetto agli 11,8 milioni del 2022, mentre nel 2019, prima della pandemia di Covid-19, il numero ha raggiunto i 39,8 milioni di visitatori.
Con la recente riapertura della Cina, il 7 febbraio il primo ministro Prayut Chan-ocha ha dichiarato che gli arrivi turistici potrebbero raggiungere i 30 milioni.