L’invasione dell’Ucraina ad opera di Vladimir Putin ha avuto un impatto sull’outgoing dei russi. Una non-notizia, naturalmente, sulla quale ForwardKeys ha però svolto un’analisi, per verificare chi abbia beneficiato – dal punto di vista turistico – della nuova situazione geopolitica.
Al contrario dell’Unione Europea, ad esempio, il Medio Oriente e la Turchia non hanno vietato i voli da e per la Russia: ebbene, la capacità di posti tra Russia e Medio Oriente è del 27% maggiore rispetto al periodo pre-guerra e pre-pandemia. Sulla turchia, l’aumento è invece del 26%.
La tendenza più sorprendente dei primi dieci mesi di guerra è il ritorno dei russi ricchi ai viaggi internazionali. La destinazione che ha avuto maggior successo nell’attrarre i facoltosi ex-sovietici è stata la Thailandia, dove i viaggi in classe premium sono aumentati dell’81% rispetto al 2019. Seguono gli Emirati Arabi Uniti, con un aumento del 108%, la Turchia, con un aumento del 41%, le Maldive, con un aumento del 137% e l’Egitto, +181%.
La rotta più popolare per i russi durante lo scorso anno è stata da e per Antalya, località della riviera turca. La successiva rotta più trafficata è stata tra Istanbul. Seguono Yerevan, Dubai, Tashkent.
Un ulteriore impatto della guerra in Ucraina e della chiusura dello spazio aereo russo a molte compagnie aeree è stato l’aumento dei costi e dei tempi di volo tra l’Europa e l’Asia-Pacifico. Tali costi sono stati trasferiti sotto forma di tariffe aeree più elevate, che sono state influenzate anche dalla riapertura tardiva delle destinazioni asiatiche.
Nell’anno successivo all’inizio della guerra, le tariffe aeree medie tra Europa e Asia Pacifico sono state superiori del 20% rispetto a prima della pandemia e del 53% rispetto allo scorso anno. Le rotte più colpite includono quelle tra Giappone e Corea del Sud in Asia Pacifico e Francia, Germania, Scandinavia e Regno Unito in Europa.
Olivier Ponti, vp insights di ForwardKeys, ha dichiarato: “Il maggiore impatto sui viaggi aerei da e per la Russia dall’invasione dell’Ucraina lo scorso febbraio sono state le sanzioni legate alla guerra, di cui hanno beneficiato in particolare la Turchia e il Medio Oriente, poiché hanno mantenuto diretto voli da e per la Russia. Prevediamo che le compagnie aeree cinesi trarranno vantaggio a loro volta, poiché stanno ancora volando nello spazio aereo russo, e ciò conferisce loro un vantaggio competitivo in termini di tempi di volo e costi del carburante sulle rotte tra Europa e Asia Pacifico. Tuttavia, la caratteristica più illuminante è il boom della classe premium, che sembra illustrare una divisione nella società russa tra i ricchi, che vanno in vacanza con stile, mentre i meno abbienti restano a casa”.