Tour e attività prenotati online: la metà dei viaggiatori non ricorda il brand

La maggior parte dei turisti che prenota online i tour delle vacanze poi non ricorda dove ha prenotato. Il tema non è nuovo, sta infatti sempre più emergendo come risultato di varie indagini su più mercati. Quesa volta i dati sono di una ricerca 2023 di Arival e Phocuswright, Experiences Traveller di Arival, che ha intervistato più di 4.000 adulti negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia e in Germania, nel terzo trimestre del 2022.

Secondo la ricerca quasi la metà dei viaggiatori che prenota tour e attività online per le vacanze non ricorda con quale compagnia ha prenotato. Il 40% pensa di aver prenotato “tramite Google” e quasi 1 su 5 pensa di aver prenotato “tramite app di social media”, luoghi che in genere non vendono tour e attività.

I dati della ricerca

Il rapporto “The 2023 experiences traveller” ha rivelato una generale mancanza di consapevolezza degli operatori e dei marchi online che vendono tour e attività, il che riflette la natura frammentata del mercato e quanto sia competitivo il panorama online.

“Il settore dei tour e delle attività è molto frammentato e trovare cose da fare è difficile per i viaggiatori – osserva Douglas Quinby, co-fondatore e ceo di Arival -. Ciò è aggravato dal fatto che è una decisione molto più complessa e importante rispetto alla scelta del trasporto o dell’alloggio. Decidere come trascorrere il proprio tempo e assicurarsi che i propri compagni di viaggio vivano un’esperienza fantastica è un fattore significativo. I viaggiatori utilizzano molte più fonti di informazioni, online e offline, per trovare e scegliere i tour, le attrazioni e le esperienze per i loro viaggi”.

Circa il 35% degli intervistati ricorda la prenotazione tramite un “agente di viaggio online generico”, come Expedia, Viator o GetYourGuide.

Mancanza di consapevolezza del marchio

“Dai nostri risultati emerge chiaramente che il settore soffre di una mancanza di consapevolezza del marchio e anche il mercato online è molto più competitivo – osserva Quinby -. Questo dimostra quanto sia importante per i marchi di esperienze di viaggio avere un solido marketing su più canali online e offline, rendendo il più semplice possibile per i viaggiatori trovare e prenotare le loro esperienze”.

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