Tutto il mondo vuole sposarsi in Italia. E il segmento del destination wedding è “un fenomeno in grandissima crescita a livello numerico e in termini di crescita delle professionalità che se ne occupano”, osserva Carlotta Ferrari, presidente Convention Bureau Italia. Il mondo ci sceglie “per la nostra bellezza, per il nostro modo di vivere e celebrare”.
I numeri del wedding
Numeri alla mano, nel 2022 sono stati registrati “oltre 11mila matrimoni internazionali, oltre 2 milioni di pernottamenti, 600 mln di fatturato e 3 notti di permanenza media”, numeri che possono portare a pensare che il wedding può “entrare nel mondo Mice”, afferma Ferrari.
C’è poi un altro dato interessante ed è che circa “la metà dei matrimoni è stata organizzata dai wedding planner, il che dimostra che il ruolo dell’organizzatore è tornato ad essere prepotente”. A stupire è stato il dato della permanenza media, che “supera quella degli eventi e dei congressi – osserva Ferrari -, che supera quella del turista leisure”.
Quanto alle destinazioni più scelte sono “quelle più iconiche, la Toscana si conferma prima, poi ci sono la Lombardia grazie ai laghi, la Campania grazie alla Costiera Amalfitana, ma ci sono tante zone con ampi margini di crescita”.
Tra ville e nuove location
Sono stati raggiunti “numeri importanti – sottolinea Ferrari -, superando il 2019, pur mancando molti mercati come India, Asia, Cina, Australia, Sud America, che pare torneranno nel 2023. E’ stimato un +10% di questi matrimoni per il 2023″.
Quanto alle location, “le ville restano le più scelte, ma crescono anche le location nuove, diverse, i matrimoni sulla spiaggie, nei rifugi in montagna, nei boschi. Un’opportunità per diversificare l’offerta e per far conoscere destinazioni meno note”.
Perché la maggior parte si sposa in Italia? “Perché sogna di farlo come noi, poi, certo, ci sono i distinguo tra i vari mercati. Per esempio chi proviene dall’India si porta il proprio catering”. Il dato di fatto è che viene richiesto “un altissimo livello di servizio e professionalità, con un alto budget, essendo un mercato alto spendente”.
Un dato emerso è che il destination wedding Italia su Italia nel post-Covid è cresciuto ulteriormente e vede coppie italiane spostarsi tra le regioni per celebrare il matrimonio.
Mettendo insieme tutti questi elementi si potrebbe “fare un pensiero se includere” il wedding “all’interno del mondo Mice visto che la filiera è la stessa”, propone Ferrari come idea.
Stefania Vicini