Se il 2021 è stato l’anno delle criptovalute e il 2022 è stato l’anno del metaverso, allora il 2023 sarà sicuramente ricordato come l’anno di ChatGpt. E’ un’opportunità o una minaccia per il travel? E’ la domanda che tutti – più o meno – si pongono in questo momento, per comprendere se possa essere un’opportunità valida per il settore e come. C’è chi la pensa così e chi ne intravede dei limiti, come per esempio il fatto che al momento faccia riferimento a dati che arrivano solo al 2021, ma come si sa il turismo è soggetto a cambiamenti ed evoluzioni che sono repentini e a volte inaspettati.
Il parere degli esperti
Per esempio il ceo e presidente di Booking Holdings, Glenn Fogel, si attende che l’intelligenza artificiale come ChatGpt migliori la ricerca di viaggi. Non è l’unico che si è espresso sul tema, infatti Belverapartners ha interpellato diversi esperti di tecnologia di viaggio per avere la loro opinione in merito a dove ChatGpt potrebbe portarci nei prossimi anni.
Un potenziale rivoluzionario
C’è chi come Oana Savu, chief strategy officer di Dohop, vede un potenziale rivoluzionario per i viaggi: “Ciò che ChatGPT evidenzia è che la tecnologia continua a svilupparsi sempre più velocemente e che l’elaborazione del linguaggio naturale, le tecnologie di apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale vengono sempre più adottate e avranno un impatto enorme in molti settori, compresi i viaggi. Insieme realizzeranno un approccio multimodale più conveniente e integrato alla pianificazione dei viaggi, oltre a offrire consigli personalizzati basati sul profilo, sulla storia e sulle preferenze del viaggiatore. Di conseguenza, ciò potrebbe anche avere un impatto e aumentare la domanda dei viaggi poiché più persone potrebbero essere disposte a viaggiare più spesso”.
La sfida dell’accesso ai dati
Dal canto suo Rob Goldsmith, chief operating officer di InterLnkd, soluzione tecnologica basata sui dati che consente alle compagnie aeree e alle Ota di vendere prodotti di moda, bellezza e vendita al dettaglio, ritiene che l’accesso ai dati sia la sfida più grande per ChatGPT per avere un impatto sui viaggi. “L’intelligenza artificiale è presente nello shopping da molti anni – osserva Goldsmith – basti pensare a quanto sia facile per Amazon fare previsioni su cosa vorrai e quando. Qual è il segreto? il fatto che tutti i dati sono in loro possesso in merito agli acquisti e alle ricerche fatte in passato. Senza l’accesso a tali dati, ChatGPT, pur rappresentando un grande passo avanti nell’intelligenza artificiale, non sarà davvero in grado di fornire suggerimenti personalizzati. Sono la personalizzazione e la pertinenza che guidano la conversione dal punto di vista del cross-selling“.
Parlando del sentiment degli investitori per il settore dei viaggi, Morgann Lesné della banca d’investimenti di viaggio Cambon Partners commenta: “Alcuni mesi fa dire che avevi una soluzione di intelligenza artificiale era interessante per i potenziali acquirenti di società, ovviamente, in particolare se stavano cercando di acquistare un’azienda per integrare la sua tecnologia, ma era tutt’altro che in cima alla lista della spesa per così dire, anche in un ambiente in cui la redditività conta molto più del potenziale di crescita. Tuttavia, ChatGPT ha sicuramente catturato l’attenzione degli investitori e sono certo che le aziende di viaggio che possono affermare in modo convincente di farlo in qualche modo o rilanceranno facilmente o verranno acquisite anche se non sono ancora redditizie. Tutti cercano il vantaggio della prima mossa”.
Un limite
Attenzione però, perchè c’è anche una voce fuori dal coro ed è quella di Mark Ross-Smith di StatusMatch, fornitore di tecnologie di fidelizzazione, il quale non ritiene che ChatGPT avrà un impatto sullo stato di fidelizzazione dei frequent flyer: “Molti dei vantaggi di essere un membro frequent flyer di una compagnia aerea sono l’accesso a un molte informazioni e servizi che non sono facilmente disponibili online. C’è poi il tocco umano del personale di cabina, che ti riconosce e ti porta la tua bevanda preferita e così via. Mi piacerebbe vedere l’intelligenza artificiale occuparsi di tutto ciò nei prossimi anni, perché non credo che possa farlo, infatti in questo momento ChatGPT si basa solo sui dati disponibili fino al 2021, quindi potrebbe consigliare lounge chiuse o anche compagnie aeree che non volano da tempo”.
C’è chi usa già ChatGpt
Tuttavia Janis Dzenis, head of pr di WayAway, metasearch online incentrato sugli abbonamenti, ha rivelato che la sua attività sta già beneficiando dell’uso di strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT: “In alcuni piccoli modi questa è già una realtà per noi nella nostra attività. Ad esempio, abbiamo scoperto che ChatGPT può produrre immagini da utilizzare nelle campagne di marketing che non solo ci fanno risparmiare il costo di un grafico, ma creano anche immagini che ottengono volumi di clic significativamente più elevati – e intendo multipli più alti, non solo un modesto aumento del 20% (che prima avremmo considerato ottimo!). Guardando al futuro, prevediamo di utilizzare ChatGPT e strumenti simili per il nostro supporto clienti che in questo momento sono svolti da persone, che poi potranno concentrarsi su attività che solo loro possono svolgere”.
Tra potenziale e limiti
Un enorme potenziale a lungo termine, ma anche alcune limitazioni, è ciò che vede Emilie Dumont, ceo di Digitrips, fornitore di tecnologia di viaggio b2b – che, tra molti altri marchi, possiede la principale Ota b2b della Francia, Misterfly. “Di sicuro stiamo assistendo alla nascita di un nuovo modo di cercare informazioni, elaborarle e ottenere una risposta: tra dieci anni probabilmente ci chiederemo come abbiamo potuto organizzare qualcosa senza la ricerca alimentata dall’intelligenza artificiale. Chi vincerà, ChatGPT o un’altra azienda? Il vincitore sarà probabilmente chi ha la più alta potenza di fuoco finanziaria da investire velocemente. Quando si tratta di ispirazione per i viaggi, nel prossimo anno alcuni giocatori saranno in grado di sviluppare un’intelligenza artificiale di apprendimento personalizzata per i propri clienti per fornire consigli personalizzati abbastanza accurati e dettagliati in modo tale che siano convincenti”.
Dal canto suo Dumont intravede “il potenziale dell’assistenza clienti per ChatGPT e simili evoluzioni dell’IA, rispondendo a tutte le domande tranne le più complicate – e probabilmente ci sono degli usi che non possiamo ancora immaginare. Tuttavia, allo stato attuale ChatGPT non può fornire consigli di viaggio accurati, anche perché dipende solo dai dati fino al 2021 – Dumont concorda con quanto già espresso prima -. Il turismo è un mondo in rapida evoluzione: le compagnie aeree chiudono le rotte, le aziende falliscono, le destinazioni diventano zone di guerra e i prezzi cambiano spesso minuto per minuto. Tuttavia, alla fine tutto ciò sarà fattibile per ChatGPT o qualunque sia la prossima grande invenzione dell’IA. La domanda è quando?”.
Un momento di svolta?
E se fossimo di fronte ad un momento di svolta? James Jin, cto di DidaTravel, che opera nel settore della distribuzione globale di alloggi, la pensa così. Una svolta per la quale altri settori forse sono meglio preparati, lasciando i viaggi aperti. “Un po’ come quando sono arrivati i primi motori di ricerca, chiunque controlli l’accesso a le super autostrade dell’informazione che ChatGPT e i suoi concorrenti creeranno saranno in grado di monetizzarle e vedremo rapidamente annunci apparire all’interno dell’esperienza. A tale riguardo, sorgerà un settore completamente nuovo dedicato ad aiutare le persone a gamificare gli algoritmi per garantire che i loro marchi non perdano organicamente, molto simile all’ottimizzazione dei motori di ricerca. Forse sarà chiamato ottimizzazione ChatGPT”.
Jin non ha dubbi sul fatto che si assisterà anche all’entrata in vigore di “una legislazione e regolamentazione molto rapidamente. Sebbene susciti molte domande senza risposta, coloro che ignorano questa tecnologia potrebbero ritrovarsi a rimanere indietro, all’inizio lentamente, ma poi sempre più velocemente. Per il viaggio non sarà diverso, poiché tecnologicamente è sempre rimasto un po’ indietro, potrebbe essere maturo per uno scossone ancora maggiore rispetto ad altri settori”.