Emergenza personale: secondo Assoturismo mancano 50mila addetti

L’anno in corso prevede un aumento dei flussi di turisti dall’Italia e dall’estero ma crescita del settore si scontra sempre di più con le difficoltà di reperimento del personale: per la Pasqua e i mesi primaverili dei ponti è possibile stimare oltre 50 mila lavoratori “mancanti” nelle imprese turistiche. A lanciare l’allarme è Assoturismo Confesercenti, sulla base di elaborazioni sul mercato del lavoro condotte da Cst.

Una carenza strutturale

Nel 2022 i pernottamenti nelle strutture ricettive italiane hanno raggiunto quota 400 milioni e la tendenza appare favorevole. Una situazione paradossale: da un lato si prospetta un aumento del volume della produzione e dei posti di lavoro creati, dall’altro le imprese del settore continuano a registrare carenza di addetti. La difficoltà nella ricerca del personale ha assunto un contorno strutturale, che sta diventando sempre più grave con la ripartenza del comparto.

Per il trimestre febbraio-aprile, vale a dire il periodo di riapertura delle imprese stagionali e della ripresa dei flussi turistici in Italia, si prevede un fabbisogno di circa 210mila addetti nelle imprese turistiche. Complessivamente, in media le imprese segnalano difficoltà di reperimento delle figure professionali nel 34% dei casi, non solo per preparazione inadeguata ma, sempre più spesso, per mancanza di candidati. Una percentuale che sale addirittura al 52% nella ristorazione, mentre scende al 26,7% nelle altre imprese del turismo.

I professionisti

I profili necessari sono per il 2,6% di professioni con elevata specializzazione, l’81,5% professioni qualificate, l’1,3% di addetti specializzati e il 14,6% di professioni non qualificate. Ma sono proprio queste ultime figure quelle di più difficile reperimento, in particolare facchini, camerieri semplici, lavapiatti e addetti alle pulizie. Per un cameriere semplice si parte da 1560 euro lordi al mese, per capo cuoco o capo barista si parte sopra i 1.740 euro mensili, lo stesso per un primo portiere.

La mancanza di personale porterà le imprese a misurarsi con una situazione imprevedibile dal punto di vista organizzativo, senza trascurare che le destinazioni competitor dell’Italia sono già pronte a migliorare i volumi degli arrivi turistici del 2022. In particolare, per le imprese che non riusciranno a reperire tutti gli addetti necessari è possibile stimare una perdita media di fatturato nel periodo del -5,3%, con conseguente abbassamento degli standard qualitativi e impatti sulla produttività.

Una vera e propria emergenza

“La questione della mancanza di personale nel turismo ha ormai raggiunto le dimensioni di una vera e propria emergenza. Così è impossibile gestire i picchi di attività, in particolare in alcune aree come la riviera romagnola. Ma problemi si riscontrano anche in Sicilia e in Sardegna – commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti -. Abbiamo bisogno di trovare una soluzione, anche utilizzando le risorse del Pnrr. Servono politiche attive, ora quasi del tutto assenti: come Assoturismo Confesercenti abbiamo stretto con Adecco un’alleanza contro il mismatch, ma non si può lasciare l’incontro tra domanda e offerta al passaparola o alle iniziative private. Bisogna rafforzare la formazione professionale regionale di figure turistiche, e aprire ai pensionati e ai ragazzi in età scolare prevedendo occupazioni temporanee a totale esenzioni di imposta. E poi pensare a normative speciali per garantire una “staffetta” tra i lavoratori nelle attività stagionali. Pure la gestione del Reddito di cittadinanza e dei flussi di immigrazione va ripensata, collegandola a opportunità di formazione. Ma è necessario risolvere anche il problema della mobilità dei lavoratori: servono agevolazioni per contratti che garantiscano non solo formazione ma anche vitto e alloggio, un onere per le imprese da almeno 600 euro al mese per lavoratore. Nelle prossime settimane presenteremo specifiche proposte normative al ministro del Turismo Daniela Santanchè e al ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone”.

Lavoreremo insieme

Non si è fatta attendere la risposta del ministro del Turismo Santanchè.
“Sarò felice di ascoltare le associazioni di categoria – si legge in una nota -. Lavoreremo insieme al ministro Calderone per trovare soluzioni adeguate. Dobbiamo rivolgerci anche alle nuove generazioni, raccontando loro quanto sia stimolante lavorare in questo comparto”.
Oltre ad attività legate alla formazione, Santanchè indica amche una “specifica campagna di comunicazione”.
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