Il traffico passeggeri della rete aeroportuale europea è aumentato del +69% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, quando le restrizioni ai viaggi legate a Omicron avevano arrestato la ripresa. La crescita è stata trainata prevalentemente dal traffico passeggeri internazionale (+85%), mentre il traffico passeggeri nazionale (+35%) è cresciuto a un ritmo molto più lento. E’ quanto emerge dal rapporto sul traffico aereo di gennaio 2023 elaborato da Aci Europe.
A meno 11% sul 2019
Un grande passo avanti è stato compiuto, visto che rispetto ai livelli pre-pandemia (gennaio 2019), il traffico passeggeri a gennaio si è attestato a -11%, con un miglioramento significativo rispetto al mese precedente (-14% a dicembre 2022). Si tratta della migliore performance mensile e quindi più vicina a una piena ripresa dall’inizio della pandemia.
Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe, ha commentato: “Il 2023 è iniziato piuttosto bene grazie alla continua resistenza della domanda dei passeggeri di fronte all’aumento delle tariffe aeree e a pressioni inflazionistiche più ampie in tutta l’economia”. Il 42% degli aeroporti europei ha recuperato i volumi di traffico precedenti alla pandemia e, sebbene vi siano significative variazioni di performance tra i vari mercati, ci aspettiamo che altri raggiungano lo stesso traguardo nei prossimi mesi. La continua espansione della capacità da parte dei vettori a bassissimo costo e la recente abolizione dei requisiti dei test pre-partenza per i viaggiatori provenienti dalla Cina dovrebbero continuare a spingere la ripresa degli scali”.
Piani di preparazione
Riguardo al nodo dei disservizi verificatosi l’estate scorsa, il manager ha aggiunto: “Per ora, la nostra attenzione immediata è rivolta ai preparativi per l’alta stagione estiva. Gli aeroporti europei hanno intensificato i piani di preparazione. Nel farlo, hanno contattato tutti i loro partner operativi – compagnie aeree, operatori di terra, forze di controllo delle frontiere e controllo del traffico aereo – per identificare i possibili rischi e punti di stress, in particolare per quanto riguarda i livelli di personale, e per elaborare misure di mitigazione. In linea di massima, la capacità del sistema aereo a terra dovrebbe far fronte alla domanda e le limitazioni di capacità rimarranno un’eccezione”.