“L’Italia è un grande prodotto, di alta gamma ma è anche morfologicamente fragile. Il mio approccio di imprenditrice alberghiera è quello di non sfruttare il territorio, perché l’overtourism è dannoso. Meglio parlare del valore delle presenze, incentivando le basse stagioni”. A parlare nel corso del primo summit alberghiero organizzato da Pambianco è Elisabetta Fabri, presidente e a.d. di Starhotels, che lancia una proposta.
Il contributo alla cultura
Partendo dal presupposto che il rischio è quello di perdere la propria identità, la manager mette in luce il fatto che il lifestyle vince sul lusso e parlando di soluzioni per puntare sulla qualità annuncia: “Si può ambire a una beauty tax, o contributo per la cultura all’arrivo in alta stagione. Un sistema per garantire sicurezza nelle strade e proteggere il nostro territorio, dalle bellezze naturali al resto del patrimonio culturale”.
Le due anime del gruppo
Fabri, che nel periodo Covid ha riacquistato il 45% di azioni del gruppo dal socio di minoranza, ha scisso l’azienda creando due anime. “Una – racconta Fabri – è la Spa con gli immobili, l’altra è la finanziaria con alberghi esteri e le gestioni”. Per il futuro prevede di crescere proponendo di gestire alberghi di famiglie, come nel caso del recente ingresso dell’Hotel Gabrielli di Venezia. “Sarebbe una soluzione per i proprietari che hanno un albergo a cui tengono ma che necessitano di una struttura organizzata per alleggerirsi di alcuni pensieri”. Nel 2022 il gruppo ha riscosso risultati eccezionali “con 20 milioni di Ebitda sul 2019 e il 2023 è partito alla grande con un obiettivo ambizioso di sfiorare i 300 milioni”, afferma Fabri.
I dati e i driver
Numeri alla mano il Gruppo Starhotels chiude il 2022 con una crescita sostenuta rispetto ai precedenti esercizi, registrando un record di fatturato che raggiunge i 241 milioni di euro, arrivando quasi a triplicare i ricavi del 2021 (pari a 85 milioni). Il volume d’affari supera del +1,7% il 2019, anno finora considerato il migliore di sempre per Starhotels.
Tra i principali driver del cambio di passo del gruppo alberghiero italiano per fatturato, l’Adr – la tariffa media giornaliera che sale del +36% rispetto allo scorso anno.Laura Dominici