Un villaggio è per sempre. Ma sta cambiando

I clienti cambiano, ma i villaggi restano. E pur mantenendo il proprio Dna, oggi si sono molto evoluti, al pari dei suoi ospiti, sempre più preparati ed esigenti.

Ma quali sono le caratteristiche di questa evoluzione?

In che modo il format di questo prodotto sta cambiando?

Lo abbiamo chiesto a chi il villaggio lo propone tra gli scaffali delle agenzie di viaggio italiane ma soprattutto, lo vive e lo sperimenta tutti i giorni.

L’Italianità resta l’elemento distintivo

“Il livello alberghiero è il primo ad essere cresciuto e migliorato– ha subito puntualizzato Gianmaria Patti, head of concept & customer assistance di Alpitour Spa– I primi villaggi puntavano tutto su location ed animazione mentre le camere e gli spazi comuni ad esempio, spesso erano molto basici. Oggi non è più così- sostiene Patti- e lo standard alberghiero punta tutto sulla qualità dei servizi, per essere sempre al passo con i tempi e  rispondere alle esigenze della clientela. Questi per noi sono valori importanti che cerchiamo di applicare quotidianamente nei villaggi Bravo in tutto il mondo”.

La formula del villaggio continua a fondarsi tutt’oggi su due colonne portanti secondo il manager: il presidio dell’italianità e l’intrattenimento: “L’italianità parte dalle proposte culinarie, sempre importanti per i villaggisti, ma si declina poi in tutti i punti di contatto con l’ospite attraverso le figure dedicate di Guest Relation e Controller che sono soggetti esclusivamente legati al controllo della qualità, diversi dal tradizionale assistente che dedica molto tempo all’operatività giornaliera. L’intrattenimento invece, ha subito negli anni una profonda trasformazione– ha spiegato ancora Gianmaria Patti- l’animazione aggressiva e chiassosa di una volta ha lasciato il posto a un’offerta di attività altrettanto intensa ma meno invadente e più curata nei dettagli. La formula ruota intorno a collaborazioni che arricchiscono il valore delle experiences quindi le attività del BravoBimbo sono disegnate per la parte sportiva con Andrea Luchetta intorno alla sua SpikeBall e per la parte ludica con partner come LabSitters e Clementoni, quando lavoriamo sul fitness lo facciamo insieme a Welldance e per disegnare il nostro Junior Club BeFree ci siamo affidati a House of Talent. Alle esperienze in destinazione dedichiamo invece le attività di Bravo Life che accompagnano gli ospiti alla scoperta delle località in maniera più leggera e meno impegnativa rispetto alle classiche escursioni”.

Qualità e ancora qualità

Anche in casa Veratour la formula Villaggio si è andata via via modificando negli anni: “Ora è molto distante dallo stereotipo che alcuni clienti ancora hanno- spiega il direttore commerciale Massimo Broccoli– nella maggior parte dei casi oggi, si tratta di resort di qualità elevata a cui si affianca un programma di intrattenimento e coinvolgimento dell’ospite sempre più qualitativo. Sul fronte della gestione alberghiera- ha detto Broccoli- abbiamo inserito in tutti i Veraclub una figura professionale che ha il compito di monitorare i servizi forniti dai resorts e verificare che gli standard qualitativi siano coerenti con quelli aziendali e con le aspettative degli ospiti. Convinti che la differenza la facciano le persone, già dallo scorso settembre stiamo selezionando figure di alto profilo che abbiano alle spalle una forte esperienza e siano capaci di creare sin da subito un forte spirito di squadra, dagli assistenti ai cuochi, fino agli animatori”.

Una forma di trasformazione dell’esperienza di vacanza in un villaggio era già in atto, anche nel pre-pandemia, secondo Sara Prontera, direttore marketing del Gruppo Nicolaus, legata a nuove esigenze del cliente, sempre di più legato a un bisogno di arricchimento e di conoscenza, a un’esperienza migliorativa rispetto alla propria vita quotidiana e ad un ruolo sempre più importante del viaggio nella costruzione dell’identità.

“Tre gli elementi cardine del cambiamento- ha detto Prontera- l’esperienza del luogo, che induce l’operatore a cercare un dialogo sempre più profondo con la destinazione e un’apertura decisa del format di vacanza all’esterno del villaggio; l’attenzione a valori fondanti come la sostenibilità; l’adesione del modello di vacanza al proprio stile di vita improntato alla cura del sè e alla ricerca del tempo di qualità, che induce a ideare format di intrattenimento improntati ai concetti di well being olistico, ad arricchire il palinsesto di proposte anche culturali e ad ideare proposte di happening di eccellenza, curate da veri professionisti dello show”.

I villaggi nel villaggio

I resort sono costantemente interessati da modifiche strutturali pensate per offrire spazi più ampi a favore della qualità del servizio, del risparmio energetico, della tutela dell’ambiente. A dirlo è il direttore del prodotto Italia di Futura Vacanze, Alberto Cannavale, che racconta: “Hanno visto il potenziamento delle strutture sportive, l’ampliamento delle aree relax e dei servizi continuativi senza pausa da mattina a sera. Questi sono solo alcuni degli accorgimenti che abbiamo messo in atto nelle ultime stagioni e i miglioramenti hanno dato il via a un concetto di villaggio sempre più moderno, altamente focalizzato sul target famiglia e sul cliente sportivo, organizzato in un’offerta di servizi sempre più segmentata per singole esigenze. La creazione di aree dedicate, come ad esempio quelle per i bambini più piccoli o per i teenagers, o di esperienze creative ed artistiche con professionisti, hanno determinato una sorta di villaggio nel villaggio, dove ognuno per la propria età ed esigenza può vivere al meglio la propria vacanza”. Ecco perchè nei Futura Club 2023 ci saranno ad esempio le nuove settimane speciali dedicate al calcio, il Futura Summer Tour con spettacoli professionali di musica, magia e illusionismo, e le settimane Futura Academy con corsi dedicati allo sport e alla creatività, oltre ai ristoranti dedicati ai bimbi con un servizio no-stop di assistenza ai piccoli.

E il distanziamento, che fine ha fatto? 

Alcuni cambiamenti e innovazioni introdotti in pandemia sono destinati a rimanere e a diventare parte integrante dei format, secondo Cannavale: “La creazione di aree specifiche all’aperto, l’organizzazione dei buffet, la rimodulazione degli spazi nei ristoranti e nelle zone comuni hanno permesso una migliore fruizione dei servizi e migliorato la qualità percepita dalla clientela”.

Al calar del sole

Le caratteristiche macro di coinvolgimento ed interazione, che sono nel Dna di questo genere di vacanza, sono tornate ad essere protagoniste dopo la pandemia e il cliente, che oggi vuole vivere pienamente la sua esperienza in villaggio, rispetto al passato desidera essere maggiormente coinvolto su tutte le attività, dallo sport all’intrattenimento: “Probabilmente c’è una necessità di dimenticare le privazioni della fase pandemica- ha commentato Massimo Broccoli- e anche per questa ragione, un vero e proprio salto di qualità riguarda il fronte dell’intrattenimento serale che coniuga all’attività dello staff Veratour anche l’esibizione di artisti locali e performer professionisti in grado di rendere ancora più piacevoli le esperienze”. Anche secondo Gianmaria Patti l’intrattenimento serale si sta evolvendo: “Dopo tanti anni in cui si lavorava quasi esclusivamente sui musical- ha detto- ora le serate sono sempre più coinvolgenti e soprattutto interattive. Le fasce di età più giovani poi, hanno una fame insaziabile di novità”. Sul fronte della socialità tutti gli intervistati rintracciano la ricerca di un divertimento da condividere, forse per una generalizzata voglia di tornare a fare cose insieme agli altri.

Alessandra Tesan

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