Vicenza è: il consorzio per la promozione del Veneto più autentico

Il Consorzio Vicenza è che dal 1991 opera sull’organizzazione della destinazione associando enti pubblici ed organismi privati che operano nel turismo, punterà i riflettori nel 2023 sul turismo open-air, con Vi-Bike- Cammino Fogazzaro-Roi, sul turismo religioso, con le celebrazioni dei 600 anni dall’apparizione della Madonna di Monte Berico ( che fa di Vicenza una meta di incessanti pellegrinaggi), e ancora, sul turismo culturale con l’itinerario palladiano in città e nelle ville provinciali. A raccontarlo è Carla Padovan, segretario generale di Vicenza è e Convention & Visitors Bureau, sottolineando anche che: “Un importante progetto si delinea anche per il rilancio della stazione termale di Recoaro Terme, dove le cure idropiniche affiancheranno attività da svolgere sulle Piccole Dolomiti, rivolte alla fascia di clientela più sportiva”- ha detto.

Un ricco programma di appuntamenti

Il calendario di visite guidate nel corso dell’anno sarà folto: Scopri Vicenza, Scopri Bassano e Vicenza Tour sono solo alcune delle proposte che attraverseranno i luoghi del barocco vicentino, tra parchi, itinerari gastronomici e tante attività da affiancare tra i Colli Berici, le discese sul fiume Brenta e gli Altipiani di Asiago e di Tonezza. La Card Musei, lo ricordiamo, propone in un unico biglietto l’ingresso in 11 siti per chi intende fermarsi più giorni oppure in 4 siti per il fine settimana.

L’importanza dei mercati stranieri

Il territorio su cui opera il Consorzio nei mesi centrali dell’anno registra una presenza media di stranieri che sfiora il 60%, con i mercati europei che hanno sempre avuto un ruolo di primaria importanza. “Alla Germania, primo mercato- ha spiegato Carla Padovan- oggi si affiancano in forte ascesa anche la Francia e la Spagna. I numeri delle presenze russe, cinesi ed indiane che erano molto importanti, oggi purtroppo sono decisamente contratti mentre continua ad essere un riferimento il mercato statunitense sia perché Vicenza ospita una delle più importanti basi NATO europee, sia perché gli americani sono molto attratti dall’architettura palladiana”.

Nel 2010 il Governo degli Stati Uniti aveva dichiarato Andrea Palladio “padre dell’architettura americana”.

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