Una ripresa concreta, con tanta voglia di settimana bianca o di una vacanza sulla neve, anche breve. La rileva per il comparto della montagna un’analisi di Federalberghi, secondo cui sono quasi 12 milioni gli italiani che hanno trascorso o trascorreranno una vacanza sulla neve tra gennaio e marzo 2023. Di questi, 6,9 milioni hanno effettuato o effettueranno la classica settimana bianca, mentre circa 5,1 milioni hanno scelto di concentrare le proprie vacanze nei week end.
Il giro di affari complessivo sarà pari a 9,6 miliardi di euro, di cui 5,2 miliardi sono relativi alle settimane bianche e 3,8 miliardi ai week end.
Solo una minima parte degli sciatori ha optato per una località straniera: le mete preferite restano quelle italiane e ci si divide tra attività sportive, relax, passeggiate e buon cibo da gustare con le specialità caratteristiche del luogo. Tutto questo con una spesa media di 751 euro a persona.
“Stiamo davvero assistendo ad una ripresa, a dispetto di condizioni non sempre favorevoli – commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, analizzando i dati dell’indagine realizzata per la federazione da Acs Marketing Solutions -. Che ci sia un rialzo dei prezzi incontrollato e che si debba combattere contro l’inflazione non è un mistero per nessuno. Ma ciò non è stato sufficiente a scoraggiare i nostri concittadini, che hanno messo in gioco i propri risparmi per fare una vacanza sulla neve, più o meno prolungata”.
“Di fronte a questo entusiasmo che fa ben sperare – aggiunge Bocca – l’unico nemico per il turismo invernale resta il clima: abbiamo vissuto momenti drammatici in cui sugli Appennini non vi era traccia di neve e anche sulle Alpi si è tremato. Su questo bisognerà lavorare. Le nostre montagne sono un autentico brand e la stagione invernale deve essere protetta a tutti i costi. Facciamo in modo che i problemi diventino opportunità: è fondamentale operare uno sforzo comune per vitalizzare ed implementare l’attrattività di questi luoghi con iniziative nuove e politiche mirate. Solo così non saremo più prigionieri delle condizioni del tempo”.