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In hotel cambia l’approccio progettuale

“E’ in atto un profondo cambiamento nell’approccio progettuale”. Così esordisce Marco Piva, founder Studio Marco Piva, analizzando le evoluzioni nel mondo della progettazione alberghiera al summit organizzato da Pambianco. “Ora diventa più complesso perché occorre dare tante risposte. Non si tratta soltanto di offrire un luogo bello, ma anche funzionale, che incroci le attese di chi viaggia”.

La formula

La soluzione progettuale è quella di offrire contesti attrattivi arricchendo i servizi alberghieri con altri elementi di valore. “Gli hotel saranno sempre più osmotici nei confronti del territorio in cui sono presenti – spiega Piva -. Osmosi anche per incrociare l’aspettativa di chi arriva e deve trovare una sorpresa autentica, con contenuti che siano in riferimento alla cultura del luogo. Così la struttura diventa più fluida e potente. E’ un luogo di teatro – aggiunge -, una messa in scena con a disposizione una macchina che deve essere governata in modo dinamico, seguendone lo sviluppo e capire come utilizzarlo al meglio”.

Il racconto

Piva ricorda poi che ci sono strutture legate alla visualizzazione e devono essere il racconto di un progetto, con la conseguente necessità di saldare insieme varie competenze. “Bisogna anche vedere la reattività degli spazi in base a chi li usa – aggiunge -. La tecnologia diventa un aspetto rilevante e dialoga con la struttura”.

L’uso dei materiali

Per quanto riguarda l’uso di materiali innovativi “le competenze in Italia stanno crescendo. C’è molta attenzione ai materiali ed è richiesta particolare fluidità. Su di essi si punta a fare progetti che possano perdurare nel tempo, sostenibili, di riciclo.

L’uso della tecnologia

“Stiamo lavorando con l’intelligenza artificiale – annuncia poi – per proporre quesiti con risposte multiple, lavoriamo con chatGBT e ne escono configurazioni interessanti”. Per quanto riguarda i trend legati agli edifici, “questa è una componente importantissima, perché l’Italia ha una ricchezza in termini di edifici monumentali e noi abbiamo costituito una divisione ad hoc per gestire le riconversioni”.

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