Un centinaio di adv. E’ questo il dimensionamento di Travelbuy, ma ci sono sei nuove aperture in arrivo. Il dato interessante è che saranno soprattutto nel Centro-Nord Italia (tra Asti, Verona, la provincia di Brescia, la provincia di Savona). In questo modo il network romano si rafforza in un’area che ha presidiato un po’ meno rispetto al suo posizionamento storico.
La formula è sempre quella: l’Aip. Sì, perché uno dei pregi di questa realtà distributiva è quella di aver trovato una strada che ha confermato sempre nel tempo, anche perché il pensiero di Alfredo Vassalluzzo, founder del network, è sempre stato chiaro in merito e cioè che “vanno cambiate le formule sbagliate, non quelle corrette“, semmai vanno arricchite con innovazioni e investimenti, che il network ha fatto in modo ponderato, specchiandosi nella figura del manager.
Il marketing digitale
Il futuro? A questa domanda Vassalluzzo non ha dubbi, l’intenzione è “incrementare la qualità e la quantità di servizi alle adv per veicolare clienti nel punto vendita”, che è poi l’aspetto più difficile. Per farlo intende puntare sul marketing digitale specializzato nel turismo.
Il network ha appena terminato la sua convention, che ha visto la partecipazione di 20 operatori, una finestra interessante sul mercato. Il quadro emerso è positivo, c’è chi ha “quasi esaurito le disponibilità – attesta Vassalluzzo -, si parla di navi piene, di un Mare Italia che è partito più tardi, ma che quest’anno ha fatto un’impennata delle richieste nonostante i prezzi alti – sottolinea il manager – e i rincari sono intorno al 15/20%”.
Ne è emerso un quadro piuttosto “ottimistico – dice Vassalluzzo -, semmai ci può essere qualche preoccupazione sul fronte di un abbassamento della qualità, oltre ai soliti problemi dell’estate”. In generale come stanno le adv? “Come chi ha preso una gran botta e ora cerca di risvegliarsi”, dice il manager.
Il trend delle prenotazioni
Quanto alle mete dell’estate, oltre all’Egitto, il manager parla di “tante richieste per la Grecia, che mantiene bene il mercato, e per la Spagna. Stiamo ricevendo numerose richieste anche per strutture di un certo livello, con Spa o addirittura con la piscina in camera, da una clientela medio-alta”. Dal canto suo, il manager è ben consapevole che il tipo di domanda, ma anche di budget impiegato nell’acquisto della vacanza, dipende molto “da dove si opera”.
Il progetto “Dmc”
Tornando agli sviluppi futuri, il network sta seguendo una strada, che non è nuova per il settore quanto all’obiettivo, perché punta a far diventare le adv “sempre più organizzatrici”, ma lo è sicuramente nella modalità in cui intende farlo.
Come si sa Travelbuy ha un avamposto a Malta, adesso aprirà un ufficio in Thailandia. In questo caso l’occasione è data dal fatto che un agente di viaggi Travelbuy si è trasferito lì. In questo modo, spiega il manager, “gli italiani che si recano in Thailandia possono contare su di lui quanto alla proposta di itinerari fuori dai circuiti classici. Può essere questo il futuro?”. Si domanda il manager, che sta già facendo dei ragionamenti in merito, avendo l’idea di aprire più punti in diversi Paesi, seguendo un criterio di apertura – quanto alla scelta dei luoghi – ben ponderato.
Un discorso che è frutto anche del fatto di aver stretto “rapporti con tanti Dmc locali“, il che lo potrebbe portare a sviluppare “una sorta di network di Dmc”, spiega Vassalluzzo, dando una definizione di quella che è la sua nuova idea di sviluppo. Il vantaggio sarebbe quello di stringere “accordi diretti con varie strutture, con chi eroga i servizi a livello locale, fornendo assistenza in italiano ai clienti in loco”. Ora si parla di Malta e della Thailandia, ma verosimilmente ci potrebbero essere delle nuove mete. “A me piacerebbe tanto New York”, si lascia scappare il manager.
Nuovi sviluppi con SiTravel?
C’è poi un altro capitolo interessante su cui portare l’attenzione ed è il rapporto con SiTravel. Come si sa, entrambi i network stanno lavorando al rilancio del marchio Pinguino, di cui detengono rispettivamente: Travelbuy il 60% e SiTravel il 40%. Al momento non ci sono ancora novità da poter comunicare.
Interpellato, però, su possibili sviluppi in merito a questo rapporto di collaborazione con SiTravel, Vassalluzzo fa sapere che non è escluso “che un domani si possa fare un percorso assieme anche mantenendo separati i due marchi. Non deve essere necessariamente una fusione – ci tiene a precisare il manager -. Può essere anche una diversificazione della forma di affiliazione, ma è tutto da discutere. In questo momento siamo due network simili”, osserva, quindi la domanda che si pone Vassalluzzo è che senso abbia “avere due amministrazioni, due booking? Facendo economie di scala ci sarebbe un vantaggio per entrambi”.
Stefania Vicini