Sardegna: il turismo attivo è il futuro

Tante destinazioni in una sola isola. Così si può descrivere la Sardegna, terra di mare e di vento, ma anche di tradizioni, cibo, profumi e cultura. E i tempi sono maturi, per dire al mondo che sull’isola le vacanze si possono  fare anche da ottobre ad aprile. 

Parola d’ordine: destagionalizzare  

“Nel 2022 abbiamo registrato 7 mln di arrivi, dopo aver messo in piedi una strategia legata in parte anche ai grandi eventi – ha spiegato l’assessore al turismo della Regione Sardegna Gianni Chessa -; ci auguriamo sull’anno in corso di consolidare questi numeri e di riuscire a destagionalizzare sempre di più i flussi, grazie ad un’offerta sempre più ampia. Sardegna non significherà più – secondo l’assessore – soltanto sabbia e mare cristallino, anche se le mete marine rimarranno sempre gettonate. Oggi si stanno consolidando sulla nostra isola forme di turismo alternative ed attive degne ormai di grande attenzione ed interesse anche da parte dei mercati internazionali. Forme di vacanza che ci aiuteranno sempre di più a trascinare i visitatori dalle coste alle zone più interne”.  

Un anno da record 

Quest’estate ci saranno milioni di posti sui voli internazionali che atterreranno nell’isola, ha spiegato ancora l’assessore Chessa: “Punteremo molto sugli arrivi da Regno Unito e Stati Uniti, un mercato quest’ultimo, che sta tornando con forza e cresce vertiginosamente. Certo, scontiamo l’assenza di mercati importanti per il nostro territorio, come quello russo, ma abbiamo compreso che nella sola Europa ci sono 200 mln di potenziali turisti, quindi occorre andare a cercare altri bacini. Grazie alle politiche di promozione e comunicazione che abbiamo messo in piedi sono certo che il 2023 sarà un anno record – ha detto -, sono sicuro che sfioreremo gli 8 mln di arrivi”. 

La nuova frontiera del turismo attivo 

La Bitas (Borsa italiana del turismo attivo in Sardegna) che si è svolta ad Alghero a fine marzo parallelamente agli Stati generali del Turismo attivo, ha messo in vetrina un segmento turistico strategico che sta registrando molto successo sia nel gradimento che nei numeri. Il turismo attivo infatti, si è talmente sviluppato in Sardegna negli ultimi anni che oggi è in grado di vantare un’offerta consistente, appetibile anche per i mercati internazionali. Con focus su politiche di destinazione, cicloturismo, turismo nautico, qualificazione professionale, escursionismo e turismo accessibile, la Bitas è stata un’occasione importante per un confronto tra amministratori ed operatori, ma anche per sviluppare proposte e valutare la nascita di nuove iniziative e reti locali: “Ormai è l’appuntamento più atteso dall’intera filiera sarda – ha spiegato Gianni Chessa -. Le attività all’aria aperta, il turismo esperienziale e nautico, quello enogastronomico e le proposte legate ai Cammini completano l’offerta della nostra destinazione e promuovono la conoscenza del territorio a stretto contatto con le comunità locali”. 

Alessandra Tesan

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