Le tendenze del segmento di fascia alta saranno al centro della 30a edizione dell’Arabian Travel Market, che si terrà dall’1 al 4 maggio presso il Dubai World Trade Centre. Secondo il Global Travel & Tourism Whitepaper 2023 di YouGov, negli ultimi tre anni un consumatore su 10 – soprattutto negli Emirati Arabi Uniti – ha soggiornato in strutture di lusso eco-compatibili. Questa tendenza è particolarmente diffusa tra i viaggiatori ad alto reddito, i cui soggiorni in hotel di lusso sostenibili sono aumentati del 50% nello stesso periodo. Il green sta così acquisendo importanza sempre maggiore nel settore dei viaggi di lusso in Medio Oriente, dove il 61% dei residenti dichiara di essere disposto a pagare una maggiorazione per esperienze turistiche più responsabili, ecologiche e sostenibili.
Fuori dagli schemi
“Quest’anno – spiega Danielle Curtis, Exhibition Director ME, Arabian Travel Market – abbiamo dovuto pensare fuori dagli schemi quando si tratta di sostenere e incoraggiare la sostenibilità. Da un punto di vista interno, il nostro team ha implementato una serie di innovazioni e cambiamenti mirati in vista di Atm 2023, che non solo stabilirà un nuovo punto di riferimento per la sostenibilità nel Medio Oriente, ma contribuirà anche a guidare un processo decisionale attento al clima nell’industria dei viaggi, del turismo e dell’ospitalità della regione”. Gli Emirati Arabi Uniti sono in cima alla classifica globale in termini di valore attribuito ai viaggi esperienziali, con quasi due terzi (58%) degli intervistati che hanno dichiarato che il viaggio è diventato più importante dopo la pandemia Covid-19. Per quanto riguarda le priorità dei viaggi di lusso, un quarto di coloro che vivono negli Emirati è alla ricerca di grandi intrattenimenti, mentre il 19% pone l’accento su alloggi di qualità superiore quando prenota un viaggio.
Attenzione all’autenticità
Oltre ai viaggi di lusso sostenibili, il desiderio dei consumatori per le escursioni autentiche è in aumento in questo segmento. Oltre la metà (51%) dei turisti benestanti ha cercato esperienze di viaggio significative e più di un quarto (27%) è disposto a pagare un extra per ville e chalet isolati. Queste cifre coincidono con la crescita dell’industria turistica del Golfo. Entro il 2028, il valore del settore outbound degli Emirati Arabi Uniti raggiungerà i 30,5 miliardi di dollari, l’Arabia Saudita è in procinto di raggiungere i 27 miliardi di dollari, il Kuwait dovrebbe crescere fino a 17 miliardi di dollari e il Qatar potrebbe superare i 13 miliardi di dollari.
Verso Net Zero
Su un piano più ampio, Atm 2023 è in linea con il tema “Working Towards Net Zero”. Avendo ufficialmente iniziato il suo viaggio verso Net Zero, il programma esplorerà come le tendenze innovative dei viaggi sostenibili si evolveranno, consentendo ai delegati di identificare le strategie di crescita all’interno dei settori verticali chiave, fornendo al contempo una piattaforma per gli esperti regionali per esplorare un futuro sostenibile in vista della COP28, che si terrà nel novembre 2023 a Expo City Dubai.
Il gigante indiano
Per quanto riguarda i mercati stranieri, grazie a un significativo aumento dei viaggi outgoing previsto per i prossimi due anni, il settore turistico indiano rappresenterà un punto focale durante l’Arabian Travel Market 2023. Secondo i dati recentemente diffusi dalla Reserve Bank of India, i cittadini indiani hanno speso la cifra record di 10 miliardi di dollari in viaggi all’estero nei primi nove mesi del 2022, con un aumento di quasi il 43% rispetto ai dati pre-Covid. Inoltre, le stime di Nangia Anderson Llp, società di consulenza aziendale indiana, in collaborazione con la Federazione delle Camere di Commercio e dell’Industria indiane, indicano un numero di viaggi annuali all’estero superiore a 27 milioni, per un valore totale di oltre 42 miliardi di dollari entro il 2024. “I livelli di viaggiatori in uscita previsti dall’India nei prossimi anni significano che questo Paese può attirare l’attenzione del settore dei viaggi, del turismo e dell’ospitalità – aggiunge Curtis -. Ad Atm 2023 daremo l’opportunità di esplorare il settore dei viaggi in India attraverso varie iniziative, tra cui l’India Summit, che approfondirà questo mercato chiave”.
Bleisure a tariffe vantaggiose
Molti indiani si recano regolarmente nella regione del Golfo per svago, affari o per una combinazione di entrambi, approfittando della breve distanza, con Mumbai a Dubai, a sole tre ore di volo. Il numero di voli diretti tra l’India e questa regione riflette queste tendenze, con Emirates che da sola opera oltre 170 voli settimanali verso nove città indiane; anche Gulf Air, Etihad, Qatar Airways e Oman Air hanno voli regolari verso destinazioni indiane. “Le tariffe aeree per il Golfo dall’India sono anche molto più basse rispetto ad altre destinazioni a causa della breve distanza, sottolineando ulteriormente la convenienza e la popolarità dei viaggi di piacere o d’affari. Inoltre, 8,5 milioni di cittadini indiani lavorano attualmente nel Golfo, il che significa che esiste già un livello significativo di familiarità tra le due regioni”, precisa Curtis.
Il ritorno della Cina
Anche gli espositori cinesi hanno fatto ritorno all’Arabian Travel Market per la prima volta dopo tre anni. Lo scorso 8 gennaio la Cina ha abolito le restrizioni ai viaggi, consentendo ai turisti cinesi di recarsi all’estero senza dover effettuare la quarantena al loro ritorno. Secondo i dati del sito di viaggi cinese Trip.com, le prenotazioni di viaggi all’estero durante il Capodanno cinese sono aumentate del 540% rispetto allo stesso periodo del 2022. In un rapporto della Cnn, Steve Saxon, partner di McKinsey, con sede a Shenzhen, ha previsto che il mercato cinese dei viaggi all’estero tornerà a circa sei milioni di passeggeri al mese entro l’estate del 2023, spinto in parte dalla domanda repressa soprattutto da parte dei giovani cinesi benestanti. “La Cina – spiega Danielle Curtis – è diventata il primo mercato di provenienza al mondo nel 2019, con 155 milioni di turisti che hanno speso oltre 250 miliardi di dollari all’estero. Tuttavia, il suo isolamento dal mercato globale negli ultimi tre anni ha fatto arretrare il settore di circa 840 miliardi di dollari, pari al 16% dei 1.700 miliardi di dollari spesi annualmente per il turismo globale, secondo l’Unwto”.
In attesa del rimbalzo
Dubai ha ospitato quasi un milione di visitatori cinesi nel 2019, con un aumento di oltre il 15% rispetto al 2018. E mentre i 154mila visitatori cinesi accolti da Dubai nei primi 11 mesi del 2022 sono diminuiti dell’83% rispetto allo stesso periodo precedente al 2020, sono aumentati del 115% su base annua, il che fa ben sperare non solo per Dubai, ma anche per il più ampio settore turistico del Medio Oriente. Destinazioni popolari come Dubai, AlUla Saudita, Egitto e Giordania, che si sono costantemente rivolte al mercato cinese in uscita business-to-consumer e business-to-business, dovrebbero essere in una posizione forte per beneficiare del previsto rimbalzo del numero di visitatori cinesi. “Abbiamo notato una forte richiesta di informazioni da parte di professionisti del settore turistico in Cina. Anche se non ci aspettiamo lo stesso volume di espositori e visitatori cinesi del 2019, confidiamo quest’anno in una buona partecipazione – ha aggiunto -. Atm ha organizzato una sessione dedicata intitolata La Cina è tornata sulla mappa: impatti macro e micro, in collaborazione con Dragon Trail International”.
Riprende anche il bt
I viaggi d’affari saranno parte integrante della ripresa del turismo. Secondo un recente sondaggio condotto dallo Shanghai Institute of International Studies e da PwC China, oltre il 75% delle aziende cinesi intervistate intende entrare o espandere la propria presenza in Medio Oriente nei prossimi tre-cinque anni, con gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita tra le principali destinazioni per gli investitori. “Siamo convinti che il Medio Oriente subirà un’impennata del turismo cinese, che ricorda la forte crescita di cui siamo stati testimoni in Europa e in India alla fine del 2021 e all’inizio del 2022”, conclude Curtis.
Paola Olivari