Il turismo scolastico, superata la fase della pandemia, è ripartito. Adesso, però, la situazione è complicata dal quadro generale di incertezza dovuto ad una pluralità di fattori, ma anche a nodi ancora da sciogliere e a problemi antichi da ri-affrontare per cercare di semplificare alcuni aspetti operativi e risolvere problematiche complesse legate a questo segmento di mercato. Una su tutte il codice degli appalti.
Un contesto più complesso
C’è da dire che il contesto in cui operano le imprese “è più complesso rispetto al periodo pre-Covid, basti pensare alla capacità di spesa delle famiglie, al rincaro dei voli, alla disponibilità di strutture alberghiere, alle forti criticità nei trasporti legate ai rapporti con le compagnie aeree low cost, alla difficoltà di reperire autisti per i bus turistici”, osserva Gabriele Milani, direttore nazionale Fto. A tutto ciò si aggiunga anche che “le condizioni finanziarie applicate dai fornitori sono più strette ed incompatibili con i tempi di pagamento degli istituti scolastici. Oltre alle criticità che già si avevano legate ad una burocrazia eccessiva, difforme da istituto a istituto, sono emerse nuove problematiche che aumentano la necessità di una revisione del processo di aggiudicazione e gestione dei viaggi di istruzione”.
Concorda sul tema Dino De Santo, responsabile turismo scolastico Assoviaggi, che, nel mettere in luce i nodi ancora da sciogliere, cita proprio “il tema dei viaggi di istruzione e codice degli appalti: l’acquisto dei servizi organizzativi e di gestione degli stessi viene effettuato dalle famiglie e non dagli istituti scolastici e dunque dalle pubbliche amministrazioni, non possono essere trattati come un qualsiasi bando di gara per costruire un’opera pubblica”.
Come si diceva il mercato del turismo scolastico “si è rimesso in moto dopo gli anni della pandemia seppur nel quadro normativo pre esistente”, sottolinea ancora De Santo, che, tra i nodi da sciogliere, rileva anche “la mancata sottoscrizione di un nuovo accordo di collaborazione tra il ministero dell’Istruzione e del Merito, le associazioni di categoria delle agenzie di viaggio e gli istituti scolastici, per definire i rapporti tra gli attori del settore alla luce delle innumerevoli variazioni legislative intervenute”.
Tra le azioni intraprese dalle associazioni di categoria, Fiavet aveva inviato una lettera al ministro dell’Istruzione e Merito e al ministro del Turismo, sul mancato recepimento degli emendamenti presentati dall’associazione allo schema di Decreto Legislativo delegato di riforma del codice degli appalti. Che tipo di risposta c’è stata? “Purtroppo, ad oggi, non abbiamo avuto risposta, ma siamo fiduciosi in un intervento. Per noi il codice degli appalti è in completa contraddizione con il codice del turismo e bisogna intervenire al più presto su questo”, sottolinea il presidente Giuseppe Ciminnisi.
Il tavolo congiunto
C’è un altro tema che resta aperto ed è quello sulla possibilità di ripristinare un tavolo permanente sul turismo scolastico, tra l’altro conquista recente del settore. Cosa dicono le associazioni in merito? Secondo quanto comunica Milani, “il tavolo congiunto con i ministeri dell’Istruzione, del Turismo e dell’Economia dovrebbe essere riconvocato a breve”. Milani sottolinea come sia “urgente lavorare per individuare insieme le soluzioni alle principali criticità dell’attuale processo e far sì che nel prossimo anno scolastico si possa già contare su una semplificazione e uniformità delle regole applicate”. Concorda Ciminnisi che giudica il ripristino del tavolo, “fondamentale e auspicabile”.
Il tema della riapertura del tavolo permanente era stato posto da Assoviaggi durante l’ultimo incontro svoltosi al ministero del Turismo, “ricevendo ampia disponibilità da parte del ministro Daniela Santanchè – attesta De Santo -. In questo senso, il confronto tra le associazioni del settore sarà propedeutico per definire, unitariamente, le priorità del settore da sottoporre al tavolo di confronto”.
Sì alle azioni congiunte
Detto ciò, come intendono procedere le associazioni di categoria, singolarmente o stanno valutando azioni congiunte? Dai commenti raccolti si evince la volontà di agire in modo coeso, proseguendo sulla scia di quanto fatto in passato. Milani riconosce, infatti, che “il lavoro con le altre associazioni è stato virtuoso per cui riteniamo importante proseguire su quella strada e ottenere un beneficio per tutte le imprese del settore”, afferma. Anche per De Santo sarà “fondamentale agire con azioni congiunte, la strada tracciata è quella del confronto unitario con il governo per rispondere con efficacia alle esigenze delle imprese”.
Quali sono, quindi, i prossimi passi che le associazioni intendono fare in tema di richieste avanzate al governo? I punti su cui portare l’attenzione sono ancora numerosi. Oltre al già citato ricorso al codice degli appalti piuttosto che a quello del turismo, Milani cita anche “la mancanza di regole uniformi sul territorio nazionale che lasciano spazio a differenti interpretazioni da parte degli istituti scolastici; la necessità di creare registri degli operatori idonei per non dover ripresentare più volte la stessa documentazione, sono solo alcuni dei temi più urgenti da affrontare per consentire alle scuole e agli operatori del settore di gestire in maniera efficiente uno strumento di cruciale importanza, didattica e umana, elemento di crescita imprescindibile per i nostri ragazzi”.
Il valore del comparto
Uno strumento importante anche dal punto di vista economico. Ciminnisi pone l’accento su un punto importante e cioè che il turismo scolastico occupa “una buona fetta del core business di molte agenzie italiane con un migliaio di esse che se ne occupano”. In una recente nota, Fiavet comunicava alcune cifre, tra cui “il fatturato stimato è intorno ai 3 miliardi di euro l’anno nel 2019, per un comparto che occupa circa 8mila lavoratori diretti e circa 40mila indiretti se si considera l’intera filiera (aerei, treni, bus, alberghi, ristoranti, guide turistiche). Una grossa agenzia di viaggi può lavorare anche a 2000 gruppi l’anno, una normale si attesta attorno ai 100”.
Per questo nell’organizzazione di Fiavet c’è “un delegato, Fabio Benedetti, il quale coordina un gruppo di lavoro dedicato. Ci sono diversi studi e pianificazioni, soprattutto a livello normativo di cui il gruppo si occupa a livello legislativo per trovare soluzioni più snelle anche a livello operativo, cercando un connubio difficile tra il codice degli appalti e codice del turismo”.
Stefania Vicini