Polonia in ripresa: Italia a +60%

Ottimi segnali di ripresa, che superano anche le aspettative. Ad annunciarli è l’ente nazionale polacco per il Turismo in merito agli arrivi registrati nel 2022 nel Paese, secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia.

I dati del mercato Italia

Nel 2022 il mercato italiano ha fatto segnare un incremento del 60% rispetto al 2021, per un totale di 594mila italiani che hanno visitato la Polonia. Come sottolinea Barbara Minczewa, direttrice dell’ente per l’Italia: “Siamo davvero felici di confermare la netta ripresa dei flussi turistici verso il nostro Paese, destinazione sempre più moderna e dinamica, in grado di offrire prodotti perfettamente in linea con le richieste del mercato italiano che, oggi, oltre a prediligere le nostre città d’arte (Cracovia, Varsavia, Danzica e Breslavia fra tutte), apprezza sempre più la varietà paesaggistica, la natura, la gastronomia e la cultura che sappiamo garantire a chi ci raggiunge”.

Il confronto con il 2019

I dati registrati nel 2022 diventano ancora più significativi se confrontati con quelli 2019, l’anno pre-pandemia. I flussi di turisti italiani lo scorso anno, infatti, hanno superato quelli registrati nel 2019 del 2%, a dimostrazione del fatto che la Polonia, sottolinea la direttrice, “ha saputo promuoversi in Italia con un approccio dinamico, fresco ed originale, presentandosi come destinazione non convenzionale, un Paese che sa stupire, superando le aspettative, che attrae sicuramente per il ricco patrimonio storico-culturale, ma che oggi è in grado di rivelare al grande pubblico la sua bellezza naturalistica, la biodiversità, le possibilità legate all’outdoor e la squisita e raffinata offerta gastronomica”.

Crescono i pernottamenti

L’ente sottolinea anche l’aumento del numero di pernottamenti degli italiani, pari quasi al +50% rispetto al 2021 per un totale di 6.625 notti, così come la spesa media pro-capite, pari ad un +52% rispetto allo scorso anno.

“Sono dati densi di ottimismo che ci mostrano un trend in costante crescita, sia per i flussi provenienti dall’Unione Europea ma, ancor più, dall’Italia, grazie anche ai numerosi collegamenti aerei oggi attivi dalle principali regioni italiane verso numerose località polacche”, conclude Minczewa.

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