Adriatic Sea Forum: ripresa di tutto il maritime tourism

La sesta edizione di Adriatic Sea Forum ha ospitato oltre 15 i momenti di confronto e dibattito sulle potenzialità e le sfide turistiche dell’area adriatica nella due giorni di forum, a cui hanno partecipano oltre 50 relatori internazionali e più di 250 operatori in rappresentanza delle varie categorie professionali interessate al turismo via mare in Adriatico.

Tra gli highlights anche la nuova edizione dell’Adriatic Sea Tourism Report, dal 2013 punto di riferimento per tutti gli operatori del turismo via mare dell’area adriatica, offre le previsioni aggiornate di chiusura 2023 per il traffico crocieristico e via traghetti, aliscafi e catamarani.

Italia leader

È boom del traffico crocieristico che, secondo le stime di Risposte Turismo, prevede nel 2023 4,5 milioni i passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti) nei 32 porti dell’Adriatico, in crescita del 29,3% sul 2022 e 3mila le toccate nave (+3,9%).

Corfù si confermerà a fine anno il porto crocieristico dell’Adriatico ad aver movimentato il maggior numero di passeggeri (615mila, +16,8% sul 2022), davanti a Venezia (550mila, +127,3%), in risalita in classifica grazie a 243 toccate nave, senza considerare il traffico a Chioggia, e Dubrovnik (circa 519mila, +37,6%). Ai piedi del podio Bari (mezzo milione di passeggeri movimentati, +21,7%) e Kotor (440mila passeggeri movimentati, +5,2%).

A livello nazionale, l’Italia nel 2023 si confermerà regina del traffico crocieristico con poco più di 2 milioni di passeggeri movimentati (+35%), pari al 46,2% del totale, davanti a Croazia (circa 1,1 milioni di passeggeri movimentati, +33,1%) e alla Grecia (624mila passeggeri movimentati, +17,2%). Previsioni di chiusura anno positive anche per le altre nazioni che si affacciano sull’Adriatico, dal Montenegro (479mila passeggeri movimentati, +10,4%) alla Slovenia (119mila passeggeri movimentati, +59,3%) e all’Albania (25mila passeggeri movimentati, +53,9%).

Per quanto riguarda le toccate nave, a fine 2023 la Croazia si confermerà ancora una volta al primo posto tra i Paesi che si affacciano sull’Adriatico (1.140), davanti all’Italia (863) e al Montenegro (474).

Le previsioni sul traffico crocieristico sono il frutto della proiezione effettuata da Risposte Turismo sulle stime di 18 porti crocieristici dell’Adriatico, scali che, complessivamente, nel 2022 hanno rappresentato il 98% del totale passeggeri movimentati e il 92% delle toccate nave

Bene i traghetti e le toccate nave

Continua anche la ripresa della movimentazione passeggeri su traghetti, aliscafi e catamarani. Secondo le previsioni aggiornate dell’Adriatic Sea Tourism Report, i 13 principali porti dell’Adriatico registreranno a fine 2023 19,3 milioni di passeggeri movimentati (+7,9%) e oltre 79mila toccate nave (+9,9%).

Tra i porti analizzati, previsioni positive per Spalato, saldamente in testa alla classifica con 5,2 milioni di passeggeri movimentati (+8%), Igoumenitsa (2,6 milioni di passeggeri movimentati, +7%) e Zadar (2,5 milioni di passeggeri movimentati, +3%).

Da segnalare anche la crescita del porto di Korcula (oltre 1 milione di passeggeri movimentati, +5%).

A livello nazionale, anche senza contare le rotte interne, la Croazia si confermerà a fine anno al primo posto con oltre 9,7 milioni di passeggeri movimentati (+6,2%), davanti a Grecia (4,8 milioni, +6,6%) e Italia (3,2 milioni, +14,5%).

Più servizi alle marine

L’Adriatic Sea Tourism Report 2023 contiene inoltre un approfondimento sul turismo nautico nei sette paesi che si affacciano sull’Adriatico. Secondo il campione rappresentativo di 78 marine intervistato, oltre la metà ha già registrato nel 2022 un valore superiore al 2019 per servizi di noleggio posti barca (51%), manutenzione (48%) e vendita di equipaggiamento (42%) offerti alla clientela nazionale, stagionale e giornaliera in transito.

Per quanto riguarda la provenienza dei turisti nautici, le strutture nautiche esaminate hanno comunicato una prevalenza di tedeschi (per il 65,4% del campione), italiani (55,1% del campione) e austriaci (41% del campione). Tra i risultati dell’indagine sulle marine, inoltre, l’incremento nel 2023 delle tariffe alla clientela (posti barca e servizi), segnalato del 71% del campione intervistato.

Filiera da sviluppare

Passando alle aree di miglioramento, infine, l’indagine di Risposte Turismo evidenzia una ancora poca integrazione delle marine con i programmi turistici delle aree ospitanti, testimoniata dalla scarsa offerta di escursioni e tour guidati sul territorio da parte delle strutture nautiche esaminate (presenti per il solo 21,1% del campione).

Con riferimento alle società di charter, secondo il campione di 25 operatori intervistato da Risposte Turismo il 72% della flotta è composta da barche a vela. Per quanto riguarda i livelli occupazionali, le strutture oggetto dell’indagine impiegano stabilmente 7,5 persone, a cui si aggiungono 4 altri collaboratori stagionali durante la stagione turistica.

In merito alla provenienza geografica della clientela, il principale mercato è la Germania, seguito dall’Austria e dall’Italia. Per quanto riguarda una vacanza di tre giorni in barca a vela con skipper, l’indagine di Risposte Turismo ha evidenziato come con lo stesso costo (circa 2.000 euro) si possa prenotare in agosto un’imbarcazione di 7 metri mentre in maggio una barca di lunghezza doppia.

Forte fiducia

Per quanto riguarda, infine, le previsioni aggiornate per il 2023, per entrambi i campioni intervistati di marine e società di charter resta molto alta la quota di fiducia degli operatori nella crescita della domanda di turismo nautico in Adriatico (rispettivamente il 39% e il 60% si aspettano una stagione in crescita dopo i buoni risultati del 2022).

“I numeri testimoniano la ripresa di tutto il maritime tourism in Adriatico, un comparto che tornerà presto – nel 2024, se non già nel 2023 – a far registrare i numeri pre-pandemia”, commenta Francesco di Cesare, presidente Risposte Turismo.

“Organizzazioni pubbliche e realtà private stanno investendo molto in prodotti e infrastrutture e i riscontri che abbiamo quando sollecitiamo gli operatori in merito al futuro dell’area sono sempre positivi. Tuttaviaresta forte la convinzione che si possa puntare a risultati, non solo quantitativi, migliori. A nostro parere c’è ancora molto da fare per dare il giusto riconoscimento ad una delle più belle aree del mondo e renderla, finalmente, una delle destinazioni turistiche più richieste dalla clientela internazionale”.

“Per raggiungere questo risultato – conclude di Cesare – servono più sforzi, non solo e non tanto sul fronte infrastrutturale, quanto in quello della promozione, della collaborazione tra tutti gli stakeholder e della capacità di offrire proposte di vacanza sempre aggiornate e al passo con le nuove sensibilità e preferenze della domanda”.

 

 

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