Estate in adv: il cliente ha in mente i prezzi pre-Covid

“Un’estate sommersi dalle richieste”. Si profila così, secondo Travelbuy, la principale stagione di vendita delle agenzie. Alfredo Vassalluzzo, amministratore unico del network, dà il suo contributo al racconto dell’estate vista dalla distribuzione, una analisi che vuole mettere in evidenza comportamenti d’acquisto, nuovi fenomeni ed eventuali nodi che si profilano.

Prezzi lievitati anche su date lontane

“Tutte le agenzie lavorano a pieno ritmo. Bisognerà poi verificare in che misura tutto questo lavoro si convertirà in conferme e pratiche di viaggio”, avverte il manager, che porta a riflettere anche su un altro aspetto e cioè “il cliente entra in agenzia con una pressante necessità di confermare la propria vacanza e ha in mente i prezzi pre-Covid. Basti pensare che il solo volo per l’Islanda ad esempio, a luglio, costa circa 1000 euro se si vogliono evitare improbabili scali e overnight in giro per l’Europa. Non va meglio la situazione sulle altre tratte, anche nazionali. Prezzi lievitati anche su date lontane, basta che siano in prossimità dei periodi più richiesti”.

Area caraibica in crescita

Quanto ai trend, il network registra un aumento delle conferme in area caraibica, “anche se la stagione meteorologica non è tra le migliori durante la nostra estate, perché i costi dei pacchetti turistici si sono mantenuti abbastanza stabili. Oggi, con meno di 3.000 euro si può partire in due per il Messico, per esempio, mentre per altre tratte mediterranee non bastano – constata Vassalluzzo -. Ovviamente parliamo sempre di strutture di un certo livello, non consideriamo le categorie alberghiere super economiche che, nella maggior parte dei casi, scontentano il cliente”.

L’inversione di tendenza

Si assiste anche ad una positiva inversione di tendenza da parte del viaggiatore nei confronti del suo approccio alle adv. Oggi si è di fronte a viaggiatori che, prima di arrivare in agenzia, “hanno già ricercato online la propria vacanza e la prima cosa che dichiarano è: ‘Ho visto su Internet, ma ho trovato solo prezzi esagerati’, quindi arrivano nel punto vendita con la speranza di poter spendere meno. In questo senso, l’aspettativa del cliente è capovolta rispetto al passato quando accadeva esattamente il contrario e cioè il cliente chiedeva in agenzia, poi verificava su Internet dove magari trovava una tariffa migliore”.

Cancellazioni volo e overbooking

Nodi da sciogliere? “Sempre gli stessi”, dice il manager, tra “cancellazioni volo e overbooking. Sperando che non ve ne siano o che, quanto meno siano contenuti”.

Il manager lo dice chiaramente: “Da anni auspichiamo una politica più protettiva nei confronti delle agenzie. Quale potrebbe essere? Se io agenzia compro un volo per dare esecuzione a un pacchetto turistico, tu compagnia che lo cancelli, non puoi rimborsare solo il volo, ma dovresti indennizzare l’agenzia anche per i maggiori costi sostenuti per gli altri servizi. In fondo, la responsabilità non è dell’agenzia che organizza, ma della compagnia che cancella. Ad oggi, purtroppo, non è ancora così e quando l’agenzia è anche organizzatrice, rischia i propri soldi anche per responsabilità degli altri”.

Stefania Vicini

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