La rapida adozione della tecnologia Ndc sta creando inquietudine tra corporate travel buyer e intermediari di viaggi d’affari: a dirlo una recente indagine condotta dalla Global Business Travel Association (Gbta).
La metà degli intervistati dalla ricerca (47%) si è opposta al fatto che American Airlines abbia rimosso più del 40% delle sue tariffe dai gds tradizionali all’inizio di aprile, rendendo disponibili tutti i contenuti solo attraverso i canali Ndc, nonostante i timori che la tecnologia non fosse pronta.
Tre corporate travel buyer su cinque (60%) non hanno condiviso questa scelta, con una posizione ancora più decisa in Nord America, dove meno di un terzo (29%) degli intervistati ha espresso il proprio sostegno all’introduzione del protocollo Iata, rispetto al 44% in Europa.
Più della metà dei travel buyer (53%) ha accusato alcune compagnie aeree di aver introdotto Ndc troppo rapidamente senza dare agli intermediari il tempo sufficiente per sviluppare la tecnologia e i processi necessari per farlo funzionare. Questa percentuale sale al 59% in Nord America, ma è pari al 42% in Europa, dove i vettori sono apparsi più propensi a collaborare con le principali Tmc e i gds da quando Lufthansa ha fatto da apripista imponendo supplementi sulle prenotazioni via gds nel 2015 per promuovere l’adozione di Ndc.
Poco meno di un terzo dei buyer intervistati (29%) ritiene che gli intermediari debbano essere pronti a gestire le prenotazioni Ndc, anche se la percentuale sale al 49% in Europa rispetto al 23% in Nord America.
L’impatto secondo i travel buyer
Gbta ha rilevato che i travel buyer sono divisi sull’impatto del protocollo Iata. Un terzo (36%) ha dichiarato che il proprio programma di viaggi aziendali ha subíto un impatto negativo a causa dell’implementazione di Ndc da parte delle compagnie aeree, il 29% ha affermato che i programmi non ne hanno risentito e il 28% non è a conoscenza di alcun impatto. Tuttavia, solo il 6% ha registrato un effetto positivo da questa tecnologia, nonostante i vantaggi dichiarati per i viaggiatori.
Ndc vorrebbe permettere una vendita al dettaglio personalizzata, in stile Amazon, di voli e accessori delle compagnie aeree attraverso distributori terzi.
Tuttavia, la metà degli acquirenti intervistati da Gbta (48%) non ha iniziato a implementarlo, il 14% ha segnalato “problemi” con il processo di adozione e il 25% ha dichiarato che era troppo presto per valutare l’introduzione. Solo il 4% non ha segnalato alcuna difficoltà. Sei buyer su 10 (61%) non avevano un budget per sostenere i costi dell’implementazione di Ndc.
Otto buyer aziendali su 10 (81%) hanno dichiarato di aver bisogno di maggiori informazioni sul protocollo. La metà degli acquirenti (50%) ritiene che la propria Tmc non condivida sufficienti informazioni su Ndc o sui propri piani di implementazione.
Più di un terzo (36%) degli intermediari di viaggio coinvolti nell’indagine – tra cui Tmc, gds e fornitori di strumenti di prenotazione online (Obt) – ha riferito di aver incontrato difficoltà nell’implementazione di Ndc, da “alcune” a “molte”.
L’associazione statunitense dei consulenti di viaggio Asta ha chiesto un’indagine antitrust su American Airlines, mettendo in guardia da “prezzi dei biglietti aerei sostanzialmente più alti” e sollecitando i membri a presentare dettagli sulle disparità di prezzo tra i canali Ndc e non Ndc. L’Institute of Travel Management del Regno Unito ha rilevato “moltissime lamentele da parte dei viaggiatori per il fatto che le tariffe sono visibili ma non prenotabili”.
L’indagine Gbta, condotta dal 10 al 21 aprile, ha raccolto più di 800 risposte.
I commenti
Ma cosa ne pensano gli addetti ai lavori di casa nostra? “Per offrire alla propria clientela corporate contenuti tecnologici sempre aggiornati – afferma Antonello Lanzellotto, head of multinational sales & account management di Uvet Gbt – abbiamo reso disponibili dallo scorso anno le connessioni dirette dei contenuti Ndc di Lufthansa, Air France-Klm e British Airways sulla piattaforma di prenotazione utilizzata dai nostri operatori ed entro la fine del mese sulla piattaforma di self booking tool ‘Biz Travel Evolution‘, cuore dell’offerta tecnologica del gruppo”.
Non tutti gli attori del mercato “hanno deciso di investire su tali connessioni, – prosegue il manager -, quindi da un lato comprendiamo la perplessità di alcuni travel buyer che, non potendo avere accesso al continuos pricing Ndc, ai corporate bundle o all’acquisto di determinati servizi ancillari, considerano negativamente la decisione unilaterale perseguita da alcuni vettori – sottolinea Lanzellotto -, ma allo stesso tempo riteniamo che l’evoluzione del trasporto aereo non possa essere frenata e passi anche da un maggiore utilizzo di questi nuovi canali di vendita che consentono di offrire un prodotto customizzato sulle specifiche esigenze di ogni singolo frequent traveller“.
“Abbiamo lavorato diligentemente per preparare i programmi dei nostri clienti a questo cambiamento – sostiene Bcd Travel -. Anche se siamo fiduciosi in quanto è stato fatto, la realtà è che nessuno ha potuto offrire una soluzione perfetta per i clienti entro il 1° aprile. Invitiamo i nostri clienti a discutere le implicazioni della strategia di distribuzione delle compagnie aeree direttamente con i rappresentanti dei vettori stessi – prosegue la società -. E, appoggiandoci all’impegno del nostro settore per un’evoluzione incentrata sul cliente, chiediamo ai nostri partner dell’ecosistema di continuare a collaborare per offrire un’innovazione che massimizzi il valore e riduca al minimo le interruzioni inutili. Ndc è su una traiettoria promettente e siamo ottimisti sul fatto che il futuro prossimo possa finalmente vedere il tipo di vantaggi rilevanti per i viaggi aziendali che le compagnie aeree propongono da tempo. Mentre il panorama continua a evolversi, siamo al fianco dei nostri partner con il nostro impegno a fornire un’esperienza superiore”.