Ne avrete sentito parlare, in questi giorni, delle vacanze in Grecia che sembra sian diventate troppo costose quest’estate, e delle agenzie di viaggio che stanno assistendo ad un rallentamento delle vendite sulla destinazione.
In realtà, le cose non stanno proprio così. Perchè se è vero che nel Paese i prezzi degli hotel avevano iniziato a lievitare già nel 2021 portandolo in vetta alla classifica dei rincari dell’hotellerie nel Mediterraneo, è altrettanto vero che oggi in Grecia il caro-prezzi non è tanto più allarmante di quello che sta investendo anche le altre destinazioni dell’area mediterranea.
Inflazione che non molla
“Effettivamente ci sono stati degli aumenti ma al pari di altre destinazioni mediterranee– ha commentato Donatella Broglio, head of product Mainstream Division Italy, Greece, Cyprus, Spain and Turkey di Alpitour Spa, invitata a fornirci un’analisi dello scenario- Sono dovuti ad un generale innalzamento dell’inflazione che riguarda tutti i costi, dall’ energia al personale, fino ai prodotti alimentari– ha detto-, e se consideriamo che gran parte dei prodotti offrono un all inclusive molto completo ecco che i costi incidono maggiormente. Grazie ad un buon anticipo del flusso di prenotazioni i numeri sono comunque positivi rispetto al 2022, ma non abbiamo ancora raggiunto quelli del 2019 che è stato un anno particolarmente positivo per la Grecia. Tra le destinazioni più vendute- conclude Donatella Broglio- troviamo sicuramente Rodi, Creta e Kos dove si concentrano la maggior parte delle nostre strutture”.
L’incidenza del volato
Anche secondo Massimo Broccoli, il direttore commerciale di Veratour, la Grecia non fa eccezione in un contesto di aumento dei prezzi medi generalizzato, dovuto soprattutto al contesto economico internazionale: “L’aumento dei prezzi è legato soprattutto al costo dei trasporti aerei che incidono su tutte le destinazioni- ha detto- a cui si aggiungono i rincari dovuti ai maggiori costi energetici che impattano su tutti i settori merceologici. Anche in questo caso a nostro avviso, non possiamo parlare di una situazione particolare della Grecia, ma dobbiamo estendere questo ragionamento almeno a tutta l’area del Mediterraneo”.
Una domanda più che tonica
L’andamento delle vendite per Veratour sulla Grecia è molto positivo. “Registriamo una crescita superiore di due volte e mezzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno– ha spiegato Broccoli-. Certo bisogna considerare che le comparazioni con il 2022 possono essere fuorvianti visto che l’anno scorso le prenotazioni sono state molto schiacciate sul sotto data, mentre quest’anno gli italiani stanno progettando le loro vacanze con maggiore anticipo. Ad oggi abbiamo già raggiunto il 65% dell’obiettivo che ci eravamo posti su questo prodotto per l’intero anno, a testimonianza della qualità del nostro sistema di advanced booking. Grazie a questi dati siamo fiduciosi sulle possibilità di centrare e superare gli obiettivi sulla destinazione per il 2023”.
Rincari solo su alcuni cluster
Sulla stessa linea si tiene anche Carlo Terracciano di ViaggiOggi, operatore romano specializzato sulla Grecia: “Il paese è ancora fortemente competitivo nei confronti di altre mete e purtroppo non bisogna dimenticare che altre destinazioni, magari non europee, stanno beneficiando di supporti economici da parte dei propri Governi per stimolare la ripresa”. La domanda di vacanze in Grecia è molto forte, secondo Terracciano, che non crede sia corretto affermare che determinate isole stiano avendo picchi di aumenti: “Anche sulle isole più richieste riusciamo a stare sulle tariffe 2019– spiega-. Di sicuro ci sono clusters specifici che hanno visto crescere i costi, penso ai traghetti domestici o ai voli diretti dei vettori low cost, o ad alcune località all’interno delle isole stesse che presentano aumenti di servizi a terra, ma solo su specifiche aree. E’ il caso di Paros per esempio, dove i prezzi si sono alzati nella zona di Naoussa. Ma questo più per un effetto domanda-offerta che per altre motivazioni”.
Alessandra Tesan