Una proposta di legge sugli affitti brevi a metà giugno, il taglio del cuneo fiscale di almeno cinque punti per risolvere il problema dei salari, un grande lavoro sulla promozione, la revisione del Pnrr e i possibili ulteriori aiuti derivanti da progetti non attuabili o non approvati in seno ad esso, lo sviluppo delle “Autostrade del Mare”, la destagionalizzazione. Sono i temi messi sul piatto dal ministro del Turismo Daniela Santanchè all’assemblea di Federalberghi. Promesse che fanno leva su un appello e su una speranza: fare squadra, l’appello, e lavorare insieme per la crescita e lo sviluppo, la speranza.
I salari
“Credo che l’unico modo per aumentare i salari sia tagliare le tasse – ha affermato il ministro -; ci siamo presentati all’Italia con un programma scritto – ha specificato, e uno dei punti in esso inseriti è proprio questo. Abbiamo fatto una legge di Bilancio in corsa e c’è stata nel frattempo la crisi energetica. Abbiamo deciso di mettere i denari sul caro bollette, sia per le imprese sia per le famiglie. Poi cosa è successo? Che l’Italia per la prima volta è cresciuta più degli altri Paesi – prosegue Santanchè – e lo dico perché gli italiani sono resilienti, sono capaci ed è grazie a questa capacità che si è verificata la crescita. Per questo avevamo un tesoretto di qualche miliardo e abbiamo tagliato le tasse sul lavoro. Bisogna fare di più? Certo – ammette il ministro -, ma abbiamo dato un’idea di cosa faremo in questi cinque anni”. La strada che si vuole percorrere è chiara: “Almeno cinque punti di taglio sul cuneo fiscale”, sostiene il ministro.
Gli affitti brevi
Santanché è passata poi agli affitti brevi: “Si tratta di un tema di cui si parla da tempo, ma che nessuno ha avuto la voglia e il coraggio di risolvere. Noi questo coraggio lo abbiamo avuto – dice decisa il ministro -. Senza criminalizzare nessuno c’è bisogno di una regolamentazione. Abbiamo organizzato due tavoli con le associazioni di categoria e mercoledì ascolterò l’associazione degli inquilini. Ci sono 5.600 borghi in Italia e ci sono pochissime strutture ricettive, perché un albergo forese non arriverebbe nemmeno al break even”. Ma, avverte Santanché, bisogna usare il buon senso e tenere conto del contesto: “Nelle città metropolitane -, invece, c’è un problema di overtourism”. Quindi per il problema affitti brevi bisogna puntare su tre elementi: “Il codice identificativo, una piattaforma nazionale e limitare i pernottamenti”. Un aspetto, quest’ultimo, “su cui si può lavorare, distinguendo ospitalità che sceglie una casa o un appartamento da chi opta per la sistemazione alberghiera”. Quanto all’idea di un numero di notti da determinare “la vedo difficile da portare a casa”, ammette il ministro. Tuttavia “entro i primi di giugno voglio presentare non un decreto legge, perché sarebbe una forzatura, ma una proposta di legge”.
I dati, il Pnrr e i fondi extra
“Vorrei che si contassero quanti soldi spendono i clienti, non i pernottamenti – sottolinea il ministro -. Non siamo coloro che riescono ad avere una spesa più alta dei turisti: per esempio in Spagna e Francia è il doppio e oggi il cliente vuole servizi e qualità”. Per aiutare il rilancio del turismo servono sostegni, dai bandi e in termini di risorse: “Mi sto adoperando molto perché i bandi siano comprensibili e di facile intuizione. L’obiettivo di un bando – esamina Santanchè – è che i soldi arrivino nelle tasche degli imprenditori. Siamo riusciti a spendere quanto previsto dal Pnrr, ben un miliardo e 380 milioni. Queste sono le cose che servono. Dobbiamo continuare a investire sul turismo, anche perché gli ultimi dati ci danno ragione: +4,8 di italiani e +3,8 di turisti. Dobbiamo saper rispondere alle nuove sfide e vorrei che ci riappropriassimo tutti dell’orgoglio di essere italiani, dobbiamo credere noi per primi nelle cose che abbiamo, iniziando a parlare bene di esse. E’ vero – afferma il ministro – che il titolo V non ci aiuta e, viceversa, più abbiamo una visione nazionale più c’è possibilità di crescita”. Sulla promozione, però, “c’è da fare un grande lavoro. Non è possibile vedere alle grandi fiere la promozione delle nostre regioni, quella va fatta sul mercato domestico”. Si deve puntare sul Made in Italy: “Nel mondo c’è voglia di Italia – aggiunge Santanchè -. In termini di risorse messe in campo non ci sono precedenti e abbiamo dimostrato che i soldi messi a disposizione sono stati fatti atterrare. Il fatto di rivedere il Pnrr non è una bestemmia – fa notare il ministro – e sono sicura che qualche miliardo in più arriverà, per esempio dai progetti non approvati e che, dunque, non possono decollare. Poi – specifica Santanchè – dei 50 miliardi del Fondo di Coesione e Sviluppo una parte sarà data anche al turismo”.
Le “Autostrade del Mare”
“Spesso ci dimentichiamo di essere una Penisola – rammenta Santanchè – e c’è bisogno di infrastrutture nel mare, con servizi che operino anche per il trasporto merci e che non siano disponibili per i turisti solo tre mesi all’anno”. Si chiama destagionalizzazione, ricorda il ministro, e permetterebbe di “offrire lavoro tutto l’anno alle persone”.
L’appello e la speranza
Santanchè ha concluso con un appello e una speranza: “L’appello è quello di fare squadra – ha spiegato -: non vogliamo essere la controparte, ma uno Stato che, viceversa, toglie i lacci, desideriamo che ci sia un rapporto vero tra lo Stato e chi fa impresa. Chi può creare ricchezza e occupazione sono solo le imprese. Crediamo in un rapporto che dia risposte rapide. Potete contare sul ministero, le porte sono aperte”. Poi la “speranza”: “Oltre a fare squadra, noi siamo per la crescita e lo sviluppo. Siamo al vostro fianco. Chiedete e cercheremo di dare risposta in tempi brevi per come siamo capaci e con il cento per cento del nostro impegno”.
Nicoletta Somma