Dai quattro giorni di lavori dell’Arabian Travel Market, recentemente svoltosi a Dubai, è emersa la necessità di monitorare l’innovazione in termini di return of investment e di customer satisfaction senza farsi prendere la mano dalla suggestione delle nuove applicazioni. Gli specialisti della Silicon Valley hanno analizzato come le startup del settore viaggi siano influenzate dai venti contrari macroeconomici e dai timori di una recessione globale e l’intelligenza artificiale generativa e le attività ambientali, sociali e di governance (Esg) stiano catalizzando le attenzioni della travel industry, pur subendo un calo negli investimenti. Kristie Choi, Early Stage Tech Investor di Plug and Play, ha osservato come gli investimenti di venture capital abbiano registrato un “drammatico calo” nella seconda metà del 2022, una tendenza che è proseguita nel primo trimestre del 2023. “Anche se questo è uno scenario inquietante, ci sono ancora ampi margini di guadagno – ha affermato -. Le dinamiche del settore travel tech tendono a seguire schemi simili a quelli del mercato tech in generale e stiamo assistendo a una maggiore attenzione alla redditività e all’efficienza di cassa”. Choi ha inoltre spiegato come il settore stia guidando l’adozione dell’IA generativa. “Questa tecnologia viene adottata per migliorare l’esperienza dei clienti, facilitando la pianificazione dei viaggi, automatizzando i rimborsi e i processi di back-office e supportando la creazione di contenuti”.
L’impatto dei dati
Anche l’Esg è uno dei principali obiettivi del settore tecnologico legato ai viaggi, ha spiegato l’esperta, con investimenti importanti nella rendicontazione trasparente dei dati e nel carburante per l’aviazione sostenibile per sostenere la crescita del turismo responsabile. “È necessario – ha aggiunto Natalie Seatter, chief product officer di Oag – investire nella trasparenza anche in termini di sostenibilità. L’elefante nella stanza è costituito dai data warehouse basati su cloud che la travel industry utilizza per alimentare le piattaforme. O è davvero difficile capire il costo delle emissioni di carbonio di queste piattaforme oppure nessuno vuole dire quanto effettivamente sia impattante, o forse entrambe le cose. È certamente una delle grandi sfide”.
Fase sperimentale
“Sarà interessante vedere come l’intelligenza artificiale generativa verrà sfruttata tra gli operatori nel metaverso – ha osservato Mike Sung, director, Partner Success – Travel & Hospitality Plug and Play -. C’è molta sperimentazione e penso che questa tecnologia possa aumentare la velocità delle soluzioni Web3 soprattutto per la transportation e l’ospitalità”, ha concluso il manager.
Paola Olivari
Saf, vorrei ma non posso. Almeno per ora
Con diverse strategie le compagnie aeree stanno lavorando per affrontare il costo proibitivo del Saf (carburante aereo sostenibile). Secondo gli esperti, saranno necessari dai cinque ai dieci anni prima che vengano prodotti volumi ragionevoli. Al momento, sebbene vi sia una domanda di Saf da parte dei consumatori, i passeggeri non sono disposti a pagarne l’intero costo, pertanto le sovvenzioni delle compagnie aeree potrebbero contribuire a incoraggiare il processo e, in ultima analisi, a far avanzare la produzione più rapidamente. “Per trovare un equilibrio tra capacità a breve e a lungo termine – ha spiegato Brian Moran, vicepresident Global Sustainability Policy and Partnerships, Boeing – ci stiamo concentrando sullo sviluppo di velivoli efficienti dal punto di vista del consumo di carburante, investendo al contempo in tecnologie che consentiranno al settore aereo di proiettarsi nel futuro. L’anno scorso Boeing ha annunciato il lancio di Cascade, uno strumento che consente alle compagnie aeree di tracciare le rotte ottimali per raggiungere lo zero netto. Inoltre, l’azienda ha collaborato con la Nasa per costruire, testare e far volare un velivolo dimostratore in scala reale e convalidare le tecnologie volte a ridurre le emissioni”.
Paola Olivari