Un andamento molto positivo quello del settore autonoleggio per l’anno in corso, che si caratterizza per una maggiore attenzione al tema della sostenibilità. E’ una delle risultanze emerse intervistando una serie di player del comparto. “Il lungo raggio, trainato in primis dal Nord America – commenta Hertz Gsa – si è mosso con un certo anticipo rispetto al passato; i ponti di primavera hanno fatto registrare un buon numero di noleggi su Europa e Mediterraneo, grazie anche alla disponibilità di flotta. In agenzia di viaggi le vendite business travel hanno raggiunto i volumi pre-pandemia ed in alcuni casi li hanno superati”.
Le performance
Alessandro Patacchiola, managing director di Flexible Autos, parla di un “+30% per le vendite nel primo quadrimestre 2023 in confronto allo stesso periodo dello scorso anno. Stiamo anche notando che il prezzo medio per l’estate si sta assestando intorno al 20% inferiore rispetto al 2022, dovuto all’aumento della disponibilità di flotta che permette alle agenzie di lavorare meglio. Per quanto riguarda l’andamento dell’estate e le prenotazioni – dichiara – emerge un forte trend in crescita costante per Usa, Spagna e Portogallo. Anche l’Italia vive un leggero aumento rispetto al 2022, mentre la Grecia sta soffrendo per l’aumento dei prezzi della destinazione”.
Super last second
Anche per Tinoleggio i numeri sono in incremento rispetto agli anni scorsi. “Le persone sono sempre più confidenti nel noleggio auto – spiega l’azienda – che aiuta nell’essere indipendente durante i propri spostamenti, che siano di lavoro o di piacere. Il business è super last second, però, sia per la parte travel che per la parte corporate di lungo termine. Un fatto che dipende dalla solita urgenza insensata di gestire le trasferte e le commesse aziendali all’ultimo minuto”. Per quanto riguarda l’incoming “si sta muovendo lentamente, anche se con numeri superiori rispetto allo scorso anno. Temi ancora caldi sono le incertezze sulle tratte voli verso l’Europa e i prezzi alti per i pochi collegamenti ancora disponibili”. Il traffico domestico, secondo Tinoleggio, è sempre più last minute, “anche se abbiamo notato un po’ di anticipo sui ponti rispetto agli anni scorsi”. Un inizio 2023 positivo quello di Sixt Italia. “Le prospettive macroeconomiche sono migliorate – sostiene Angelo Ghigliano, amministratore delegato di Sixt Italia -. Le persone hanno fame di esperienze. La voglia di viaggiare continua senza sosta. Prevediamo che la domanda continuerà ad avvicinarsi ai livelli pre-Covid anche se i prezzi rimarranno significativamente al di sopra dei livelli del 2019”. Per Sixt il primo quadrimestre del 2023 porterà un aumento dei ricavi consolidati tra il 10 e il 25% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Le contingenze
Ritorno graduale alla normalità è il commento di Massimiliano Archiapatti, amministratore delegato e direttore generale di Hertz Italia. “Dobbiamo però tenere presente che stiamo lavorando in un contesto in cui ancora perdurano alcune contingenze che impattano sulla disponibilità di prodotto – avvisa il manager – che invece non è ancora tornata regolare da parte della maggior parte dei brand automobilistici. Nonostante tutto, siamo riusciti a mantenere un adeguato ricambio della flotta utilizzando canali di approvvigionamento diversi. Questo ci permette di gestire le richieste in maniera soddisfacente anche ora che siamo entrati nell’alta stagione. La voglia di tornare a viaggiare è tale da sostenere la domanda che, a partire da Pasqua, presenta un trend di crescita delle prenotazioni in linea con le ottime previsioni comunicate dal settore del turismo”. La maggiore affluenza tipica dell’approssimarsi della stagione estiva, ha consentito ad Avis di sviluppare un’offerta “sempre più customer friendly – racconta Gianluca Testa, managing director, Southern Europe, the U.K. and European Central Operations di Avis Budget Group – permettendo ai nostri clienti di prenotare per tempo l’auto più adatta al proprio viaggio, e consentendo loro la cancellazione o la modifica senza penali fino a 48 ore prima dell’inizio del noleggio in caso di variazione dei programmi o qualsiasi altro problema”.
Laura Dominici
Boom di auto elettriche in Europa
L’Europa è tra le regioni più all’avanguardia nella transizione globale verso i veicoli elettrici, consolidando la sua posizione di fulcro per l’adozione diffusa di mezzi di trasporto ecologici. Questa transizione ha portato a una notevole impennata nel numero di residenti che scelgono le auto elettriche per orientarsi verso un futuro più sostenibile e attento all’ambiente. In particolare, i dati acquisiti da Finbold indicano che le immatricolazioni di autovetture elettriche in Europa per il 1° trimestre 2023 raggiungeranno 1.177.637 milioni. Il numero più alto di immatricolazioni, che comprende quelle all’interno dell’Unione Europea, del Regno Unito e dell’Associazione Europea di Libero Scambio (Ue+Efta+Uk), è stato registrato a marzo con 494.270 unità. Febbraio è stato un altro mese buono con 359.752 immatricolazioni, mentre a gennaio ne sono state registrate 323.615. Ciò indica una crescita del 52,94% di veicoli elettrici passeggeri immatricolati in Europa tra gennaio e marzo. Tra le auto elettriche immatricolate, i veicoli elettrici ibridi hanno registrato la quota più alta, con 667.559 immatricolazioni. I veicoli elettrici a batteria si sono piazzati al secondo posto con 320.857 immatricolazioni, mentre i veicoli ibridi elettrici plug-in si sono classificati al terzo posto con 189.221 immatricolazioni. La ricerca ha identificato alcuni dei fattori trainanti dell’adozione dei veicoli elettrici in Europa. Secondo il rapporto di ricerca, “l’impennata nell’adozione dei veicoli elettrici in Europa può essere legata a una combinazione di fattori, tra cui una popolazione attenta al clima con livelli di reddito elevati, un forte sostegno governativo ai veicoli elettrici e lo sviluppo di una vasta rete pubblico-privata di infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici”. Sebbene l’adozione di auto elettriche in Europa sia in crescita, ci sono ancora diverse barriere da superare per un’accettazione diffusa del prodotto, con i costi elevati tra le principali preoccupazioni.
Laura Dominici