Qual è la situazione (reale) delle adv della Emilia Romagna a seguito della alluvione? A dare una risposta è Fiavet Emilia Romagna e Marche che ha fatto il punto. E lo ha fatto in due modi, prima lanciando una survey interna sulle associate per capire l’impatto avuto dall’alluvione a livello strutturale e in termini di danni materiali riportati dalle adv. “Dal primo campione che ha risposto sono emersi forti danni economici”, testimonia il presidente Massimo Caravita. Alle domande poste per valutare l’impatto sul lavoro, “il 100% del campione ha avuto danni seri in termini di assenza di business tra annullamenti e stop alle prenotazioni sia sul fronte incoming sia outgoing”.
Fatturato azzerato
A questa prima fase ne è seguita una seconda – telefonica – per raggiungere anche quelle province che non hanno potuto rispondere alla survey. “Abbiamo contattato anche quelle adv che non avevano risposto in quanto avevano problematiche strutturali, perché colpite direttamente o perché impegnate ad aiutare parenti e amici. Abbiamo contattato tutte le adv associate presenti nei territori interessati, nelle tre province di Ravenna, Forlì-Cesena e Faenza. Una quarantina di agenzie. Le abbiamo cercate una a una”. Da questa seconda indagine è emerso “un quadro più preoccupante che ha confermato che il fatturato è azzerato, la totalità del campione ha avuto un danno economico reale”.
La survey è servita per avere un quadro della situazione, per sapere cosa serve e per presentare dati chiari alle istituzioni. Una volta fatto il punto, Fiavet Emilia Romagna e Marche è passata all’azione per dare il proprio supporto, non solo con le telefonate, che le adv hanno dimostrato di apprezzare molto, sentendo la vicinanza e la partecipazione della regionale alla loro situazione (Caravita non nasconde la forte carica emotiva di molte telefonate), ma anche con una raccolta fondi, fatta in collaborazione con Fiavet nazionale, inoltre sono state fatte diverse interlocuzioni di vario tipo, “dialogando con l’ente bilaterale e con le istituzioni regionali del turismo, speriamo anche a livello nazionale”, auspica il presidente di Fiavet Emilia Romagna e Marche.
Il muro delle low cost
C’è un però. Perché oltre al danno economico, c’è anche la beffa. Proprio così. Caravita non usa mezzi termini, riconosce che ci sono state dimostrazioni di solidarietà da parte di alcuni fornitori, “ma non da parte di tutti. Alcuni hanno capito la situazione e sono venuti incontro, per esempio il mondo alberghiero e il turismo su gomma (i pullman). Questi ultimi in caso di cancellazione non hanno fatto pagare le penali. Altri fornitori, per esempio i vettori low cost come Ryanair che, ancora una volta, si dimostra poco attenta alle problematiche di adv e consumatori, non hanno manifestato la minima disponibilità non dico a rimborsare, ma nemmeno a concedere cambi data o voucher a clienti danneggiati dall’alluvione che avevano voli prenotati e hanno dovuto rinunciarvi. Comprendo che non sia una loro responsabilità – dice Caravita -, ma le adv hanno trovato un muro, sono state costrette a riprenotare e i clienti a pagare un biglietto nuovo, non avendo il rimborso del vecchio. Le low cost non hanno fatto alcun tipo di deroga alla loro policy, dimostrando una mancanza di attenzione verso chi non può viaggiare per problemi personali, perché ha perso la casa, la macchina o perché ha difficoltà a raggiungere l’aeroporto, pensiamo che abbiamo avuto anche l’autostrada interrotta”.
Le risorse e i criteri
Questa è la prima fase. Poi ci sarà la seconda, quella che riguarda il capitolo delle risorse. “Ci sono i 2 mld del governo – ricorda Caravita -, ma si dovranno capire i criteri per la distribuzione. Per chi sono le risorse e in che modo le adv potranno accedervi”. Poi ci sarà la terza fase, che è quella della ripresa e della ripartenza, che si spera possa iniziare presto.
Stefania Vicini