Spohr-Lufthansa: “Ita profittevole in un paio d’anni”

Manca, passaggio fondamentale, il via libera della Commissione europea che ha già anticipato al ministero dell’Economia italiano e al colosso europeo dei cieli che non sarà certo facile come approvazione, ma nel gruppo Lufthansa tutto è pronto per l’ingresso di Ita. “Grazie alle precedenti esperienze, Swiss, Brussels Airlines e Austrian Airlines, abbiamo imparato come fare le integrazioni, per questo Ita arriva in un momento in cui facciamo ancora meglio“, afferma il ceo del gruppo Spohr in un’intervista a Il Corriere.

“Ita profittevole in un paio d’anni”

Possiamo rendere profittevole Ita in un paio d’anni“, prevede Spohr. Ma quando il Corriere gli chiede come pensa di farlo in un mercato dove oltre sette posti su dieci in vendita sono delle low cost l’amministratore delegato del gruppo è netto nella risposta e smentisce pure certe interpretazioni date da parte della stampa italiana. “Non pensiamo a Ita come a una compagnia di voli nazionali, ma a un vettore che punta a rafforzare a livello europeo Milano con Linate e la connettività intercontinentale con Roma – riporta il quotidiano -. Penso che il mercato domestico italiano sia ormai perso perché è nelle mani delle low cost — aggiunge —: ci sarà certo più concorrenza perché Ita si rafforzerà grazie a noi”.

Il piano

La prima sfida per Ita sarà quella di “aumentare i ricavi al di fuori dell’Italia”, sottolinea Spohr. Come, chiede il Corriere? “Inserendo i voli del vettore italiano nel nostro grande sistema di vendite, anche negli Usa dove abbiamo una filiale“. Un’altra fonte di ricavi deriverà “dall’integrazione nel programma fedeltà del gruppo Miles & More“. Poi ci sono le joint ventures, a partire da quella transatlantica A++ che Lufthansa ha con United Airlines negli Usa e Air Canada. Non solo. Il ceo di Swiss ricorda che l’hub di Ita a Roma può dare una mano a prendersi parte del traffico dagli altri hub magari intasati o con i voli già pieni.

“Ita non è Alitalia”

“Ita non è Alitalia”, ricorda più volte Spohr. Ma di Alitalia sa bene che Ita possiede il marchio, acquistato nell’ottobre 2021 per 90 milioni di euro. “Prima facciamo svoltare l’azienda italiana poi possiamo discutere sul destino del brand Alitalia“, chiarisce. “Anche perché sarebbe stupido rimettere il marchio storico su una compagnia aerea che attualmente perde soldi”.

Air Dolomiti

Nel rilancio di Ita giocherà un ruolo anche Air Dolomiti, la compagnia regional italiana che fa parte del gruppo Lufthansa. “I voli di Air Dolomiti ‘alimentano’ i nostri hub di Monaco, Francoforte e Zurigo dagli aeroporti secondari — dice Spohr —. Vogliamo che faccia lo stesso anche su Roma” per portare i passeggeri che poi s’imbarcano sui voli intercontinentali di Ita. “Ci sarà un maggiore ruolo per loro nel futuro”.

 

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