Il palco di ObiettivoX organizzato da Ota Viaggi in Sicilia nel mese di maggio è stato un’occasione per discutere in un’ottica di networking le criticità che gli operatori anche quest’anno si trovano ad affrontare. Primo tra tutte, il nodo dei trasporti, sul quale nomi di spicco del comparto hanno rintracciato, oltre al ruolo cruciale dell’intermediazione, la necessità di una pianificazione a lungo termine, della qualità nei servizi e dello sviluppo nelle infrastrutture, da adeguare alle nuove modalità digitali.
Spinta sull’intermodalità
Proprio con Ota Viaggi, Trenitalia ha confermato lo sviluppo di un accordo che prevede la possibilità (in area agenzie) di acquistare il treno con una promozione dedicata dopo aver confermato il pacchetto vacanza. Una sinergia quella avviata dal vettore ferroviario, che rispecchia la volontà di integrazione da parte di Trenitalia con un numero sempre più alto di operatori nazionali. “Stiamo integrando la nostra offerta non solo con i tour operator ma anche con volato e mare per consentire che il cliente esca di casa e sia in grado di fare un viaggio lineare, in pieno comfort – ha detto Maria Paola De Rosa, responsabile vendite trade & charter AV di Trenitalia – poi occorrerà proseguire nello sviluppo della rete, per il quale prevediamo da qui al 2031 15 mld di investimenti”.
Ita Airways e il nemico low cost
“La nostra strategia prevede di dare continuità alle rotte e per questo consideriamo il nostro modello di business completamente differente da quello delle low cost”- ha commentato Tommaso Fumelli, vp sales Italy di Ita Airways che nell’analizzare i fronti più caldi ha detto: “Oggi sulla Sicilia tocchiamo con mano una domanda molto forte che proviene dal mercato, e ci siamo posti l’obiettivo di coprire con maggiori frequenze le destinazioni che già serviamo. Sulla Sardegna, invece, dobbiamo muoverci dentro logiche di sistema che devono essere necessariamente allineate a quelle degli enti pubblici”.
L’evoluzione del traghetto
“Lavoriamo su due binari – ha spiegato Alessandro Onorato, responsabile commerciale di Moby e Tirrenia – l’esperienza di viaggio soprattutto nei momenti di imbarco e sbarco, e poi sulla garanzia di serietà evitando le cancellazioni. Quest’anno metteremo in campo una maggiore capacità e navi con standard da crociera. Oggi – ha spiegato Onorato – avere navi di grande capacità è fondamentale dal punto di vista economico anche perché il cliente cerca la cabina e la pretende. Ed è in tale ottica che si muovono i nostri investimenti milionari per refitting e costruzione di nuove unità”. Il potenziamento della flotta è un tema che sta a cuore anche a Gnv, che quest’estate vede crescere del 50% la capacità rispetto al 2019: “A partire dal 2024 assisteremo all’entrata in servizio di 4 navi di ultima generazione – il commento di Matteo Della Valle, passenger sales & marketing staff director– dopo aver attivato le Baleari e incrementato le rotte sulla Sardegna, ci concentreremo sull’apertura di collegamenti verso nuovi Paesi”.
Sempre più crociera
Nel mondo delle crociere il driver non è la domanda, ma l’offerta, cioè la capacità delle aziende di costruire nuove navi: “E’ il numero di navi che stabilisce il numero di posti – secondo Leonardo Massa, country manager MSC Crociere – e sono certo che questo processo continuerà”. Massa ritiene che non tutte le industrie turistiche fossero redditizie nel pre-pandemia e che il Covid abbia contribuito ad annullare modelli di business divenuti ormai cancerosi per il sistema. Le aziende che si occupano di trasporto e di viaggi, ha detto, ora non hanno nessuna intenzione di tornare al passato.
Alessandra Tesan