Sviluppare un brand di gestione alberghiera trasversale. La filosofia di Garibaldi Hotels è sempre stata orientata a questo. Un brand “fatto di prodotti che abbracciavano tutte le tipologie leisure, city e dimore storiche”. La spiega così Fabrizio Prete, direttore generale Garibaldi Hotels, la decisione della catena di sviluppare il brand cittadino. “Il percorso è nato nel 2019 con l’acquisizione in portfolio dell’Hotel San Giusto a Roma, si è rallentato a causa del Covid, che ha prodotto effetti disastrosi sul mercato e poi è ripreso con veemenza attraverso l’inserimento recente dell’Hilton Garden Inn di Lecce”, racconta il manager.
Gv: Dopo Roma e Lecce come si articola il piano di sviluppo in termini di ricerca di nuove location cittadine, quali pensate possano essere più strategiche in questo momento?
“Abbiamo un piano di sviluppo che prevede l’inserimento di strutture cittadine in cosiddette città obiettivo, costituite in primis dalle grosse città d’arte italiane – Milano, Firenze, Venezia e Roma -, proseguendo poi con città secondarie rispetto a queste situate in particolar modo nel Centro-Nord Italia”.
Gv: Quali sono i vostri obiettivi numerici in merito allo sviluppo della nuova linea?
“Più che numeri in termini di fatturato abbiamo l’obiettivo di raggiungere 5 hotel di città entro il 2025”.
Gv: Avete dichiarato che la vostra priorità è far sì che ogni nuovo ingresso apporti un valore aggiunto, che si deve esprimere in che modo?
“Il nostro obiettivo, come più volte dichiarato, non è quello di aggiungere camere. Non abbiamo necessità di aggiungere posti letto alla catena ed aumentare il suo giro di affari a scapito della marginalità, ma abbiamo intenzione di seguire pedissequamente il piano di sviluppo, integrando prodotti di prestigio, soprattutto in destinazioni invidiabili. Il nostro leitmotiv è la location, un principio vecchio nel turismo, ma sempre attuale. Lecce, Roma, Val di Fassa, San Martino di Castrozza, Salento e Valle d’Itria ne sono l’emblema. Anche la ricerca di nuove strutture in regioni non ancora esplorate (es. Calabria) dovrà seguire la stessa linea, solo destinazioni di prima fascia”.
Gv: Per quanto riguarda la stagione estiva alle porte quali segnali state registrando dal mercato italiano e dai mercati esteri di riferimento?
“Il mercato estero in Sardegna, Puglia e Sicilia sta dando enormi soddisfazioni. Abbiamo aumentato i contingenti camere rispetto allo scorso anno del 10\15% e rispetto allo scorso anno tali mercati si stanno muovendo con più anticipo. Il mercato italiano vive invece di momenti altalenanti. Dopo una buona partenza che ha portato un miglioramento delle vendite rispetto allo scorso anno abbastanza generalizzato, a partire da aprile si è registrata una flessione sia lato ricavi (erodendo in parte il vantaggio accumulato nel primo trimestre) e soprattutto in termini di domanda. Diciamo che i ponti e il clima pessimo sino a fine maggio hanno rallentato i flussi, che prevedo aumenteranno in maniera esponenziale nel mese di giugno”.
Gv: Rispetto all’inverno la situazione legata al caro costi è migliorata?
“La situazione è sicuramente in parte migliorata e sembra in continua evoluzione. Il problema è che il leggero miglioramento dal punto di vista del costo dell’energia, per esempio, non si è immediatamente tradotto in diminuzione dei costi di aziende energivore che invece hanno consolidato i prezzi aumentati lo scorso anno. Relativamente al discorso energetico, inoltre, trovo che non sempre sia di facile gestione il rapporto con i gestori alla luce di contratti di fornitura non sempre cristallini”.
Gv: Sul fronte del portfolio leisure che tipo di investimenti e novità avete al vaglio?
“Stiamo vagliando operazioni in Calabria, in Puglia e in montagna. Valuteremo le opportunità che si presentano per capire se prevedere nuove strutture in grado di innalzare lo standing del gruppo”.
Gv: Per quanto riguarda i rapporti con il trade, con quanti operatori ad oggi collaborate? Ci sono opportunità di sviluppo ulteriore?
“Sono sempre stato dell’avviso che il trade sia sempre importante nel nostro lavoro e che offra comunque una serie di opportunità che altri canali di vendita non garantiscono. Tant’è vero che il nostro gruppo collabora da sempre con i principali brand dello scenario turistico italiano. È evidente che negli anni, a seconda delle strutture e delle caratteristiche, abbiamo collaborato maggiormente con un operatore piuttosto che con un altro, ma sempre nel massimo rispetto e con la massima considerazione per tutti. Per politica aziendale abbiamo sempre scelto di non legarci in maniera unilaterale a nessun operatore, ma di offrire sempre a tutti la possibilità di commercializzare le nostre strutture”.
Stefania Vicini