Unwto-Priante: “Il 2023 segnerà un ritorno al 2019, se non un sorpasso”

“Le nostre previsioni dicono che il 2023 segnerà un ritorno al 2019 se non un sorpasso, ma ci sono ancora molte incertezze”. Ad affermarlo è stata Alessandra Priante, direttore Europa Unwto, durante il suo video intervento ieri alla presentazione della sesta edizione del “Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano”, curata da Roberta Garibaldi.

Il turismo di prossimità

Priante si sofferma su alcuni dati, in particolare sui risultati del primo trimestre-quadrimestre durante il quale “i Paesi che in Europa hanno avuto performance più rilevanti sono Romania e Serbia. Lo scorso anno si è vista la grande performance dell’Albania, che mantiene la sua leadership a livello mondiale. Ci aspettiamo un turismo diverso, in quanto con la pandemia le destinazioni di prossimità sono diventate le più interessanti, soprattutto quelle che avevano prezzi più accessibili”, afferma.

Manca una politica nazionale dell’enoturismo

Il tema però è quello dell’enogastronomia e, a tal proposito, ricorda che lo scorso anno ad Alba hanno celebrato “la sesta conferenza mondiale del turismo del vino assieme ad Enit e al ministero del Turismo”. In quella occasione è stato presentato un rapporto congiunto sulla misurazione dell’enoturismo, ponendo le basi per un workshop mondiale per lavorare sui dati del turismo”.

In base ai numeri emersi “il 65% delle risposte dice che non esiste una politica nazionale dell’enoturismo, il 75% dei Paesi non misura in modo sistematico dati sull’enoturismo. Il 50% dei Paesi non porta avanti programmi per la promozione dell’enoturismo e la raccolta dei dati, il che è un gap che dobbiamo colmare“.

Priante sottolinea l’importanza di avere “obiettivi chiari“, che sono: “Il turismo rurale come motore per lo sviluppo sostenibile, la creazione di un grande network sull’enoturismo e sul turismo rurale, avanzare il ruolo del turismo nella conservazione della cultura rurale e locale, un grande strumento di sostegno della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il primo rapporto sul turismo dello sviluppo rurale indica che c’è molto da fare, ci sono 47 Paesi che dicono che la loro sfida era il poco budget assegnato al turismo rurale, ma hanno anche detto che il turismo rurale è una priorità per loro”.

Stefania Vicini

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