Decreto flussi: associazioni soddisfatte. Risposta alle necessità del settore
Alcuni esponenti del fronte associativo esprimono il proprio parere sul Decreto flussi. In particolare Federturismo accoglie con soddisfazione l’approvazione del Decreto flussi da parte del Consiglio dei ministri e in una nota afferma: “L’incremento delle quote di ingresso regolare per motivi di lavoro e l’estensione delle categorie professionali coinvolte rappresentano una risposta concreta alle necessità del settore turistico”.
Secondo Federturismo il provvedimento “riconosce l’importanza del nostro settore nel panorama produttivo italiano e l’indispensabilità dell’apporto dei lavoratori stranieri. Accogliamo, inoltre, positivamente l’introduzione di quote specifiche per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, così come l’inclusione di nuovi mestieri come i lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e per la pesca”.

La quota aggiuntiva di 40mila lavoratori

Il decreto integrativo, che prevede una quota aggiuntiva di 40.000 unità destinate agli ingressi per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, a detta di Federturismo “rappresenta un ulteriore passo nella giusta direzione, certi che queste misure agevoleranno un inserimento più rapido e fluido dei lavoratori stranieri nelle comunità locali e contribuiranno a ridurre il divario tra flussi di ingresso e fabbisogni del mercato del lavoro. Federturismo continuerà a lavorare con le istituzioni per garantire l’implementazione efficace di queste misure e per sostenere lo sviluppo del settore turistico italiano”.
Ad esprimere apprezzamento “per la decisione del Consiglio dei ministri che, accogliendo le istanze delle imprese, ha ampliato il contingente di lavoratori stranieri autorizzati all’ingresso nel nostro Paese per motivi di lavoro stagionale”, è anche Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, che ha commentato l’approvazione di una quota aggiuntiva di 40mila lavoratori, interamente destinati agli ingressi per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero.

“Abbiamo chiesto l’adozione di un decreto integrativo – prosegue – perché le domande d’ingresso per lavoro sono risultate tre volte maggiori rispetto alle quote disponibili. Apprezziamo inoltre la procedura semplificata, che prevede il rilascio delle autorizzazioni al lavoro a valere sulle domande già presentate nel click-day del marzo scorso, senza necessità di presentare nuove domande”.

Secondo i dati forniti dall’Inps ed elaborati dal Centro studi di Federalberghi, nel momento di massima intensità lavorativa, che corrisponde al mese di luglio, i dipendenti stranieri in forza alle aziende del turismo sono circa 400mila, pari al 25% dei lavoratori complessivamente occupati come dipendenti nel settore.

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