L’ombra del ritardo e della cancellazione dei voli si allunga anche su questa estate. Potrebbero essere migliaia in Europa a seguito della minaccia di sciopero da parte dei controllori del traffico aereo, Eurocontrol. Secondo The Times – si legge su Travel Weekly – le date della prima ondata di scioperi potrebbero essere annunciate lunedì.
I numeri attesi
Numeri alla mano, fino a 12.600 voli al giorno potrebbero essere ritardati o cancellati in tutta Europa, secondo una fonte del settore citata dal giornale. Circa il 20-30% dei voli verrebbe “almeno ritardato” in caso di sciopero “in piena regola”, ha detto la fonte al Times. Dal canto suo l’Union Syndicale Bruxelles (Usb), ha affermato in una lettera, vista dal quotidiano, di non avere altra scelta che procedere con gli scioperi.
Eurocontrol ha dichiarato a Travel Weekly che Usb ha annunciato un periodo di sei mesi durante il quale potrebbe aver luogo un’azione sindacale, aggiungendo: “Non sono state annunciate date specifiche per l’azione sindacale; era solo un preavviso. Eurocontrol è in dialogo continuo con Usb e tutti gli altri sindacati per discutere la situazione e confidiamo in un esito positivo”.
L’impatto degli scioperi
Il mese scorso, Travel Weekly ha riferito che gli scioperi dei controllori del traffico aereo durante l’estate sono stati più preoccupanti delle interruzioni causate da problemi informatici. I dati di Eurocontrol sull’impatto degli scioperi francesi all’inizio di quest’anno hanno mostrato che le cancellazioni possono aumentare di oltre un terzo.
Iata ha affermato che i governi dovrebbero disporre di piani di emergenza efficaci in modo che i servizi essenziali, come il controllo del traffico aereo, mantengano i livelli minimi di servizio e non interrompano le “vacanze di coloro che viaggiano o mettano a rischio i mezzi di sussistenza di coloro che operano nei settori dei viaggi e del turismo”.
Il 2023 un anno spartiacque
A gennaio Eurocontrol ha dichiarato che “il 2023 sarà un anno spartiacque, richiedendo a tutti gli attori di fare tutto il possibile per contenere i ritardi in un contesto di problemi di spazio aereo in corso innescati dalla guerra in Ucraina, aerei extra nel sistema, possibili azione sindacale, sfide in corso per il personale, modifiche al sistema (di controllo del traffico aereo) e il ritorno della domanda dalla Cina e dall’Estremo Oriente. Mentre i problemi legati al personale possono essere progressivamente risolti, il rischio di azioni sindacali, in risposta alle condizioni economiche, è in aumento”.