Il Centro Studi Enti Locali ha pubblicato i dati relativi alla tassa di soggiorno 2022, “512 milioni al netto degli introiti della città di Roma non ricomprese in questa ricerca, ma che da fonti di stampa raccoglie circa 120 milioni. Un dato impressionante tanto più se si considera che è di oltre il 10% superiore rispetto al 2019. Questo malgrado i flussi turistici nel 2022 fossero ancora inferiori – si legge nella nota di Associazione Italiana Confindustria Alberghi che interviene sul tema -. Oltre 48 milioni raccolti da Milano, 42 da Firenze e 31 da Venezia”.
I numeri del 2023
Per il 2023 il getto è destinato ad aumentare ulteriormente per effetto della crescita delle presenze turistiche che si registrano in questi mesi, ma anche degli aumenti disposti dal Comune di Roma e di Firenze. Risorse che costituiscono un costo importante che grava in grandissima parte sui clienti delle strutture alberghiere.
Un gettito importante
“Questi numeri confermano l’impatto del nostro settore sull’economia dei territori. Un gettito importante è quello della tassa di soggiorno che va a finire nelle casse comunali. Fondi di una portata straordinaria che chiediamo vengano riutilizzati a sostegno del settore e della competitività turistica delle nostre destinazioni”, è quanto ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.