Matteo Thun, architetto e designer, è nato e cresciuto in Alto Adige. Dopo gli studi con Oskar Kokoschka ed Emilio Vedova all’Accademia di Salisburgo, si è laureato con lode in Architettura presso l’Università di Firenze. Nel 1982 ha co-fondato il gruppo Memphis con Ettore Sottsass e nel 1984 ha aperto a Milano il suo studio di architettura e design. Lo studio opera a livello internazionale nel settore hospitality, healthcare, residential, office&retail e product design e i progetti sono ispirati alla semplicità senza tempo e incentrati sulla human scale.
Un team internazionale di 70 architetti, interior designer, product designer e grafici progettano su una scala che va dal micro al macro, con un focus su progetti altamente complessi. Il lavoro di Matteo Thun si basa sul concetto di longevità estetica e tecnologica e sula gestione del lifecycle nella progettazione di edifici e prodotti. Un profondo rispetto per l’anima del progetto e l’approccio sensibile alle caratteristiche individuali dei clienti sono la chiave del lavoro di Matteo Thun.
Specializzato nel settore hospitality, con particolare attenzione alla progettazione di hotel e residenze di lusso, Matteo Thun propone concept architettonici e di interior design personalizzati e chiavi in mano. Il concetto di healthy living è al centro della sua filosofia: focus dei progetti healthcare è la relazione tra i pazienti e l’ambiente circostante. L’architettura e gli interior sono il risultato di un profondo dialogo tra le richieste dei clienti, il contesto, i suoi abitanti e la sua cultura.
Lo abbiamo intervistato in occasione della presentazione del progetto del Park Resort Lake Garda.
Gv: Quali sono le nuove tendenze nel mondo dell’hôtellerie in termini di design?
“L’hôtellerie sta vivendo un momento drammaticamente negativo. Bisogna distinguere l’hôtellerie urbana da quella del tempo libero. La prima dopo il Covid ha vissuto una trasformazione totale: i conference hotel sono spariti, i meeting si fanno via Teams in maniera molto efficiente. Il food & beverage sta diventando sempre più individuale e le famose sale ristorante sono finite. Gli urban hotel stanno attraversando un cambiamento decisivo: sparisce il 4 stelle, cresce il super economy 3- e il 5++ cresce molto velocemente. Per quanto riguarda il tempo libero si assiste a un fenomeno completamente diverso: la gente inizia a spendere i soldi per la salute e il benessere. Questo avvicina i resort sempre più a strutture di servizi medicali senza essere ospedali. Il design c’entra poco. Le persone non sono interessate a stili di design, ma al benessere e nelle città all’efficienza del servizio e a quella economica”.
Gv: Che cos’è secondo lei il lusso oggi?
“Il lusso prima di tutto è il tempo. Il lusso nel tempo libero è privacy e il km zero, il superamento dello chef stellato. La gente vuole un piatto di spaghetti con pomodori freschi che crescono nell’orto accanto”.
Gv: Qual è il prossimo posto dove vorrebbe andare?
“Sono stato di recente a Stavanger in Norvegia. E’ stata un’esperienza fantastica. Si è trattato di un viaggio di piacere, ma anche di un modo per vedere dove già si costruisce l’architettura alberghiera dei prossimi 50 anni. Ho dormito per esempio in una casetta che occupa meno di un metro quadro di fondazione, quindi non si contamina il terreno. In Scandinavia ci sono architetti e designer fenomenali, dai quali possiamo solo imparare”.
I progetti
Salò e il Lago di Garda
Uno dei prossimi progetti sarà, appunto, con Falkensteiner Michaeler Tourism Group sul Lago di Garda, a Salò, dove concetto architettonico e interior design saranno firmati Matteo Thun & Partners. La proprietà sorgerà in un’area di 4 ettari e mezzo. Come già accaduto per il Residences edel:weiss nella regione montuosa del Katschberg, in Austria, per il design di interni del Falkensteiner Hotel & Spa Jesolo e per il Falkensteiner Hotel Kronplatz a Plan de Corones (Alto Adige), la collaborazione con il famoso architetto e designer si rinnova anche per l’hotel di Salò; autenticità, natura, wellness, biodiversità, sostenibilità sono le parole d’ordine che hanno ispirato la struttura. L’innovativo progetto sulle rive del Lago di Garda, immerso in un parco botanico e progettato dall’architetto paesaggista Joao Nunes di PROAP, comprende un hotel a 5* che va a impreziosire la Premium Collection di Falkensteiner e 170 appartamenti Premium Living. L’apertura sarà in due fasi a partire dal 2025, con un investimento totale di 140 milioni di euro.
The Langham, Venezia Murano
Altro progetto è quello con Langham Hospitality: il gruppo ha annunciato l’apertura ufficiale del cantiere della sua seconda proprietà in Europa. Si tratta di The Langham, a Venezia in Rio dei Vetrai sull’isola di Murano. Il progetto, firmato dagli architetti Matteo Thun & Partners, prevede il restauro del cinquecentesco Casino Mocenigo e dei suoi affreschi originali realizzati dagli allievi di Paolo Veronese, nonché la riqualificazione degli edifici industriali del vetro risalenti al XX secolo.
Rio dei Vetrai è un sito di eccezionale valore culturale, che unisce l’architettura rinascimentale veneziana alla modernità dei forni industriali per la produzione del vetro. Gli edifici rinascimentali che si affacciano sulla laguna veneziana saranno completamente restaurati per diventare l’ingresso principale di The Langham. Anche il Casino Mocenigo e i suoi affreschi originali dedicati alla Musica, alla Poesia e all’Amore saranno accessibili ai clienti e al pubblico.
Le facciate originali dell’antica fornace di vetro, comprese le capriate in legno originali, saranno restaurate e conservate. Le nuove facciate sono state progettate e integrate senza soluzione di continuità, introducendo un tocco contemporaneo e celebrando al contempo l’eredità vetraria di Murano. Un cortile privato centrale, raramente disponibile a Venezia, costituirà il cuore del resort. Creerà un giardino immersivo di tranquillità e privacy, completo di piscina e bar.
Elisa Vago, partner di Matteo Thun & Partners, ha dichiarato: “Quando Langham Hospitality ci ha chiesto di presentare la nostra vision per un resort di lusso a Murano, siamo stati entusiasti dell’opportunità unica di riportare gli edifici storici al loro splendore passato e di fornire una destinazione straordinaria per i visitatori colti, curiosi e amanti del divertimento che desiderano vivere l’autentica Venezia. Abbiamo lavorato a stretto contatto con Langham Hospitality e con le autorità del patrimonio veneziano per garantire che il Langham Venice sia un riflesso dell’autenticità della cultura e dello stile di vita veneziani – ha proseguito Vago -. Con l’avvio del progetto in cantiere, non vediamo l’ora che questa vision si concretizzi”.
Bob van den Oord, nuovo ceo di Langham Hospitality Group, ha commentato: “Langham Hospitality Group si espande strategicamente in destinazioni che rappresentano importanti poli culturali ed economici per i nostri ospiti. Chiamiamo parte di questa crescita la ‘nuova via della seta‘; è tempestivo e appropriato che stiamo dando vita a The Langham, Venezia, che era il più importante snodo della storica Via della Seta ed è oggi un’importante città patrimonio dell’Unesco”.
Langham Hospitality Group, società interamente controllata da Great Eagle Holdings, comprende una famiglia di hotel distintivi con i marchi The Langham Hotels and Resorts, Cordis Hotels e Ying’nFlo, con oltre 30 progetti attualmente confermati o in fase di negoziazione dall’Asia, all’Europa, al Nord America e al Medio Oriente. Il gruppo prende il nome dal leggendario Langham di Londra, riconosciuto come il primo grand hotel d’Europa, inaugurato nel 1865. Per oltre 150 anni, questo hotel di punta ha rappresentato un’ospitalità sofisticata e cortese, una filosofia che riflette l’eleganza nel design, l’innovazione nell’ospitalità, il servizio sincero e la cattura dei sensi in tutte le proprietà.
Nicoletta Somma