Ryanair attacca il governo italiano e Enac; l’esposto di Assoutenti

“Ci sono torte?” Dopo essersi ironicamente informato se nella platea dei giornalisti ci fossero torte, alludendo all’azione di qualche giorno fa, messa in atto dagli attivisti per il clima a Bruxelles, il ceo di Ryanair Michael  O’Leary ha ribadito il suo pensiero, tra l’altro già ampiamente annunciato, sulla libertà delle compagnie aeree di definire le tariffe aeree. “Chiedo al governo italiano di annullare questo decreto che avrà un impatto negativo sulla connettività in Italia oltre che sull’occupazione”. Senza dimenticare di accusare l’Enac, reo di aver fornito al governo italiano una serie di falsità che hanno portato alla stesura di un decreto, a suo dire, controproducente e che porterà a un aumento delle tariffe su Sardegna e Sicilia.

L’operativo invernale

Ma l’oggetto della conferenza odierna a Roma era l’operativo invernale per questa fine del 2023 e inizio 2024 che prevede l’inserimento di ulteriori due B737 e di  7 nuovi collegamenti precisamente East Midlands, Danzica, Memmingen, Poznan, Riga, Tirana e Breslavia per un totale di 64 rotte. “Abbiamo aumentato le frequenze  su 20 rotte internazionali incluse Barcellona, Berlino, Madrid, Malta e Praga – ha sottolineato il ceo di Ryanair -. La crescita del 6% è sostenuta da un investimento di 1,5 mld di dollari con 15 aerei basati su Roma e un traffico che arriva a 10 milioni di passeggeri”.

Inevitabile il commento su Ita, Wizz, easyJet che taglierebbero voli e capacità mentre Ryanair continua ad investire. “Il taglio della capacità sulla Sardegna del 10% potrebbe essere un campanello d’allarme per la clientela. La Sicilia sarà la prossima ad essere penalizzata. Il decreto del governo porterà solo meno voli e tariffe più alte per le due isole italiane”.

L’esposto di Assoutenti

Intanto si è sollevata la voce di Assoutenti che in una nota avverte: “Verrà presentato un esposto alla Procura della Repubblica per inottemperanza alle disposizioni delle autorità italiane, e una segnalazione all’Antitrust per possibili profili anti-concorrenziali e pratiche commerciali scorrette. Se Ryanair confermerà di non voler rispettare la normativa italiana sulle tariffe aeree, scatterà un esposto alla Procura della Repubblica, a cui segnaleremo la possibile configurazione della fattispecie di Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, ai sensi dell’art. 650 del codice penale. Il mancato rispetto del decreto governativo sulle tariffe da parte di Ryanair determinerebbe inoltre un danno sul fronte della concorrenza rispetto alle altre compagnie aeree ”in regola”, che porterebbe ad una inevitabile sanzione milionaria da parte dell’Antitrust. Bisogna garantire la continuità territoriale con l’osservanza del decreto ministeriale e impedire qualsiasi speculazione sulla pelle dei consumatori in occasione degli spostamenti per le isole”.

Annarosa Toso

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