Una spinta decisa sul corporate e sul Mice e un ampliamento ulteriore del concept Seguimi per Belstay, che altro non sono se non il rovescio della stessa medaglia: a parlarne, in occasione del ‘Flower Party’ organizzato a bordo della nuova piscina del Belstay Milano Linate, Roberto Di Tullio, amministratore delegato della catena. A margine dell’evento il manager ha fatto il punto sui risultati raggiunti e sui prossimi obiettivi del brand.
“Uno dei nostri obiettivi principali è il segmento Mice – ha dichiarato Di Tullio -, con tante conferenze ed eventi, anche sull’f&b. Oltre che con i meeting aziendali, stiamo lavorando molto bene anche con società del mondo sportivo, come basket, volley, calcio. Le richieste di questo tipo di clientela sono abbastanza particolari, i dettagli li chiedono in un ambito ristorativo proprio per un tema di preparazione atletica e su quello siamo ‘nati pronti’, con lo stampo di cucina che abbiamo con Seguimi“.
Quali sviluppi per il concept?
“Quello che si vedrà d’ora in poi è quello che avevamo in mente dall’inizio. Con Seguimi e con l’aiuto di Andrea Ribaldone, che disegna periodicamente i nostri menu, proponiamo una cucina italiana, quindi sana, e il mondo sportivo lo apprezza molto. Questo si traduce in tutta una serie di declinazioni. Abbiamo fatto un grande lavoro per il conference & banqueting, perché riteniamo che ormai chi fa una conferenza più o meno vede sempre le stesse cose. Le emozioni non vengono dalla sedia che utilizzi o dal palco che vedi. Cerchiamo, perciò, con la ristorazione di dare quella connotazione un po’ diversa a qualsiasi esperienza che si viva all’interno dell’albergo”.
I ristoranti sono accessibili agli esterni?
“I nostri ristoranti sono già aperti al pubblico e lo faremo ancor di più. Prima di Natale entreremo su diversi social tipici della ristorazione. Il ristorante, come recita il nostro motto iniziale, casualmente si trova all’interno dell’hotel. Non ci sediamo sul fatto di offrire un servizio a chi è in casa, ma vogliamo dare qualcosa che sia in concorrenza con ristoranti che fanno quello di lavoro. Da qui la collaborazione con Ribaldone, la voglia di mettere in tavola qualcosa di sano, ma anche di efficace, con un taglio che sia moderno, perché le mode sono mode e bisogna seguirle. Lo facciamo molto volentieri, perché questo crea divertimento nell’ideare il menu o nella maniera in cui portare a tavola qualcosa”.
La struttura di Linate non sorge esattamente a Linate…
“La vera sfida è realizzare tutto questo in un’area suburbana. Noi siamo orgogliosamente periferici, nel senso che fare quello che abbiamo fatto noi, investimento compreso, in una zona più centrale, senza nulla togliere niente a nessuno, è di più facile riscontro, perché con il movimento e il passaggio che c’è nel centro città molto clienti li si trova anche se non li si cerca. Noi invece siamo in un posto dove dobbiamo cercarli e invogliarli a venire qui. Per noi quindi il primo riscontro è quello che deriva dall’attività online e dalle campagne con i nostri ragazzi del sales e del marketing. La vera sfida è, una volta trovato l’ospite, fare sì che ritorni, per fargli capire qual è il nostro progetto e il nostro concept. L’idea è quella dello urban resort, che ha quei plus in più rispetto alla città, come la piscina, che permettono al cliente di essere sereno, di spendere meno, stare meglio e magari con meno rumore. Il nostro concetto è che l’area suburbana da un lato può essere considerata un limite, ma dall’altro per noi ha dei grandissimi plus e spesso viene scelta non perché costa meno, ma perché risulta più comoda. A noi dispiaceva non dare un prodotto di qualità a chi non ha il desiderio, l’esigenza o la volontà di entrare in centro città”.
Quali servizi offrite per agevolare il cliente?
“Da noi parte tutto il giorno una navetta gratuita per gli ospiti che li porta all’M4. La diversità tra utilizzare gli hotel del circondario o andare in centro è naturalmente sempre una scelta personale. Io preferirei soggiornare in un resort alle porte della città piuttosto che dormire nel classico builiding che non mi offre la piscina o altri plus”.
I servizi vanno oltre gli orari standard?
“I servizi li trovano negli orari di punta, ma chiunque chiamando la reception può avere supporto per arrivare da noi. A livello della ristorazione proprio per Linate è nata l’idea del Grab-n-Go, cioè un servizio anche per chi arriva fuori orario. Non è solo beverage, ma lo amplieremo nel menu autunnale con alimenti che possono avere qualità di conservazione se messi in un frigorifero; per esempio offrendo un buonissimo antipasto o un secondo all’interno del Grab-n-Go, accompagnato da una bevanda di qualità, anche fuori orario. L’idea è nata proprio perché siamo a Linate e spesso l’aereo in ritardo non consentiva di arrivare per le 22-22.30 e utilizzare il ristorante. Proprio perché non siamo in centro la soluzione all’ospite dobbiamo darla noi, non possiamo pensare che la trovi da solo”.
La clientela è già fidelizzata?
“In quindici-sedici mesi l’80% della gente che arriva è nuova. Se intendiamo a livello corporate, invece, fino ad adesso non c’è stato nessuno che ci abbia lasciato. Solitamente quando iniziamo a fare eventi per delle grandi case, per esempio di cosmesi, loro fanno il primo evento e poi tornano. Stiamo dunque aumentando il corporate, anzi la spinta che prevediamo per l’anno prossimo è ancora maggiore. Quest’anno, a differenza dello scorso, questo tipo di segmento ha già visto la fase avviata di una struttura alberghiera più complessa, come possono essere Assago e Roma, con una forte componete Mice. Non nascondiamo che una grande spinta l’hanno data l’inaugurazione di Assago, l’anno scorso ad ottobre, con una partecipazione pazzesca, che non avevamo previsto e un alto riscontro successivo. Tanti erano interessati e molti che erano venuti per la serata in sé hanno poi trovato un motivo per proseguire la collaborazione a livello lavorativo. Ci ha aiutato anche l’evento di dicembre a Venezia, proprio per presentare la struttura al mercato corporate, proprio perché la destinazione è prettamente turistica. Noi puntiamo molto sul corporate, sul Mice e su quella clientela individuale che ha delle esigenze specifiche”.
Uno sguardo all’estero?
“Il Mice oggi come oggi è prevalentemente italiano ed è frutto della crescita. Stiamo andando oltre al budget come aspettative di vendita, ma quando si parla di break even non si intende solo il raggiungimento del fatturato, ma il raggiungimento da parte di tutta una struttura, anche interna, di una certa organizzazione, creando il fatturato con determinati segmenti. Abbiamo dovuto fare i normali step della nascita, oggi ci stiamo affacciando veramente su tuti i mercati, quindi confidiamo di convogliare da noi eventi non solo italiani”.
Ci sono accordi con vettori e t.o?
“A Linate la collaborazione con le compagnie aeree è quasi automatica. Abbiamo dei rapporti anche con delle crew. Quello che ci fa piacere è che questi alberghi erano molto conosciuti, storici se vogliamo, dell’area suburbana milanese e dei punti di riferimento. Non lo erano più e siamo riusciti a riportarli a questo status senza un brand internazionale. Siamo tutti orgogliosi di avere fatto un prodotto che ha il suo riscontro sul mercato”.
Nicoletta Somma