Il Consorzio dell’Asti Docg punta alla promozione del territorio, utilizzando il celebre vino come driver per far conoscere l’intera area che abbraccia tutti i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato (patrimonio Unesco dal 2014). “L’iniziativa si colloca nel cosiddetto Settembre Astigiano che vede in calendario appuntamenti importanti come il Palio, la 56° edizione della Douja D’Or, la Sagra delle Sagre e una tappa del Carpionato del Mondo. -afferma Giacomo Pondini, direttore del Consorzio Asti Docg– Un’occasione, quindi, non solo per andare alla scoperta delle numerose cantine, ma anche di tutti quei piccoli produttori che sempre di più costituiscono un’attrattiva negli itinerari dei turisti enogastronomici”. FOTOGALLERY
Su un treno storico
Ma come arrivano i turisti nel distretto dell’Asti? Oltre ai mezzi più tradizionali, si può salire a bordo del treno storico Lmr ovvero Langhe, Roero e Monferrato, e commercializzato dal Gruppo Gattinoni, che parte da Torino e che fa tappa ad Asti, Canelli, Bra e Nizza. Un progetto realizzato in collaborazione con il Consorzio dell’Asti che accompagna ad ogni sosta i turisti con tour alla scoperta dei prodotti e delle attrazioni del territorio. “Con una capienza di 250 posti, è attivo da marzo a novembre e, i dieci viaggi in programma a stagione sono quasi sempre sold out. -afferma Lorenzo Barbero, Presidente del Consorzio dell’Asti Docg– Si tratta solitamente di un turista italiano o statunitense altospendente e questo è solo il primo passo in un progetto di più ampio respiro di promozione del territorio. Da poco infatti ci siamo uniti ai Distretti del Barbera d’Asti, del Brachetto d’Acqui, del Cardo Gobbo e Astesana per costituire il Distretto del Cibo & del Vino per strutturare al meglio la nostra offerta aprendoci anche a nuovi mercati curiosi di esplorare nuovi orizzonti dell’enoturismo”.
Un borgo sold-out
Tra le tappe immancabili degli itinerari del gusto c’è sicuramente Roccaverano, il borgo più in alto (800 mslm) della provincia astigiana. Qui, in un borgo ormai spopolato che conta poco più di 300 abitanti, il Consorzio che da 45 anni tutela la certificazione Dop trova sede nelle ex scuole ormai chiuse per mancanza di bambini. “Qui abbiamo aperto la Scuola del Roccaverano Dop. -spiega il Presidente Fabrizio Garbarino– Da aprile a novembre ospitiamo i produttori (15 aziende che “scodellano” 550mila forme all’anno) che possono vendere i propri formaggi. Accogliamo turisti e studenti che vogliono ricevere informazioni sulla storia del Roccaverano che è diventato un simbolo di resistenza di chi ne custodisce la tradizione. Queste preziose forme sono diventate un vero e proprio motore di sviluppo del territorio e negli ultimi 10 anni abbiamo registrato un vero e proprio boom di visitatori nel borgo. Grazie anche a una maggiore strutturazione del Consorzio, istituito nel 1988, quattro anni fa abbiamo dato vita al progetto Rob-In supportato dalla Regione Piemonte che racchiude 30 aziende nel raggio di 70 km tra le province di Alessandria e Asti. In questo modo, grazie alla grande visibilità del Roccaverano, riusciamo a far conoscere anche realtà artigianali che rischiavano di essere perse”.
Un nuovo modo per vivere la vigna
L’arte si fonde con la tradizione enologica nell’Azienda Torelli di Bubbio, qui nel 1992 è stato certificato il primo vino da uve di agricoltura biologica in Italia. 14 ettari di vigne, tra le quali, si possono ammirare le opere del celebre fumettista Roby Giannotti. Un abbinamento insolito, ma che trova spunto nell’etimologia: il nome vignette deriva proprio dal fatto che i disegni venivano incorniciati in foglie di vite. La rassegna, giunta alla non edizione, si concluderà poi nel mese di ottobre. “Se una volta accoglievamo turisti provenienti da Svizzera e Germania, ora i mercati si sono ampliati e comprendono anche Francia, Belgio e Scandinavia. -spiega il produttore Gianfranco Torelli- Ci conoscono attraverso i social o grazie all’export dei nostri prodotti ovvero 13 tipi di vino, tre vermouth e altrettanti aceti. Solitamente, siamo una delle tappe, di un tour alla scoperta di tutto il territorio”. Un fermento, quello del settore enogastronomico, che trova sfogo anche in nuove iniziative come il pic-nic in vigna. “Dopo il Covid le persone hanno riscoperto il valore della vita all’aria aperta. -aggiunge Paola Arpione chef agricola, così si autodefinisce, del suo agriturismo Tre Terre in Langa– Un prodotto che organizzo su richiesta, ma sono in continua crescita i turisti che vogliono scoprire i gusti delle ricette contadine. La tavola è una vetrina del territorio e, grazie a un interesse in continuo aumento soprattutto da parte di svizzeri, olandesi e norvegesi, sono riuscita a far rivivere la casa di famiglia del 1820 come struttura sia ricettiva che di ristorazione”.
Un mondo sotterraneo
Le cattedrali sotterranee di Canelli erette nel 1800 costituiscono un vero unicum nel mondo. Quelle dell’azienda Bosca, fondata nel 1831 e oggi alla sesta generazione, richiamano oltre 14mila visitatori all’anno. “Dal 2015 abbiamo rinnovato il nostro prodotto e le proponiamo in modalità interattiva, 45 minuti di tour da abbinare alla degustazione. -dichiara il responsabile marketing Nicolò Omento– Dopo la pandemia, stanno tornando gli americani oltre a bacini già consolidati come Italia, Svizzera e Francia e negli ultimi sei anni l’interesse verso questo angolo di Piemonte è cresciuto in maniera vertiginosa. Oltre a iniziative mirate di promozione, i social e il passaparola costituiscono uno dei nostri strumenti di maggior penetrazione del mercato”.
Vini e ospitalità
Situata negli spazi dell’ex cantina sociale di Acqui Terme, l’azienda Cuvage propone tour alla scoperta di tutto il processo di lavorazione dell’uva fino al suo imbottigliamento. “Sono sei milioni le bottiglie prodotte ogni anno e racchiudiamo oltre 86 ettari di filiera. -spiegano la responsabile marketing Annalisa Vittore e Stefano Ricagno, brand ambassador Piemonte– I tour si concentrano nel weekend e possono essere abbinati a una merenda sinoira accompagnata ai nostri vini. Non solo etichette, ma anche ospitalità legato al nostro gruppo con la Tenuta Cà dei Mandorli a Castel Boglione dove i turisti possono soggiornare”. Fino al 25 settembre, infine, al Foro Boario di Nizza Monferrato è possibile visitare la mostra “Novant’anni di bollicine” che ripercorre i 90 anni di storia del Consorzio d’Asti Docg, la rassegna si sposterà poi ad Alba in occasione della Fiera del Tartufo d’Alba in programma dal 7 ottobre al 3 dicembre.
Sveva Faldella