"Il tax free shopping in Italia nel 2019 ha registrato una crescita del 16% rispetto al 2018 – ha dichiarato Stefano Rizzi, country manager di Global Blue Italia, durante l'annuale appuntamento in Bit per fare il punto della situazione -, un aumento trainato non solo dalle destinazioni italiane più tradizionali, come Milano, Roma, Firenze e Venezia, ma anche da quelle meno note ai globe shopper, da Palermo a Verona, passando per Napoli e Siena". Lo shopping in viaggio si conferma uno dei maggiori canali di crescita soprattutto per il mondo del lusso: gli 'Elite shoppers' infatti, ovvero viaggiatori con un elevato potere d'acquisto, pesano per il 17% sul totale dei volumi di spesa, e l'Italia rimane una delle mete più gettonate: solo nel 2019, gli acquisti effettuati dagli stranieri in visita sono risultati superiori a quelli degli italiani all'estero di quasi 8 miliardi di euro. Il 2019 si è chiuso con una crescita del 6,6% sul fronte della spesa e del 3,5% in presenze, e per il 2020 si stima un aumento del 3,1% rispetto al 2019, con 74 milioni di arrivi. "Dati incoraggianti anche se, alla luce degli ultimi accadimenti, non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per l’impatto che il coronavirus rischia di avere sui conti del turismo e sulle scelte dei viaggiatori – ha dichiarato la vicepresidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli -, che potrebbero rivedere almeno in parte i loro programmi nel medio periodo". Al netto di queste considerazioni sono state vagliate possibili soluzioni da adottare, per evitare che eventuali imprevisti possano impattare negativamente sull'economia turistica. "Dobbiamo fare in modo che l’Italia sia sempre più competitiva – ha sottolineato Ignazio Abrignani, presidente dell’Osservatorio parlamentare per il turismo – rivedendo anche alcuni strumenti, come l’abbassamento della soglia minima di spesa, per consentire ai turisti internazionali di accedere al rimborso dell’Iva sugli acquisti, una soglia che in alcuni Paesi, come Germania, Spagna, Gran Bretagna è a zero, mentre in Italia è ancora a 155 euro".
Il travel retail muove una cifra di affari, a livello mondiale, stimata intorno a 85-90 miliardi di dollari, con un’ipotesi di crescita fino a 125 miliardi di dollari nei prossimi anni. Solo Europa e Asia Pacifico rappresentano circa il 73% del mercato, in particolare il mercato asiatico. Il beauty rappresenta il 40% del complessivo e, secondo i dati di Etrc, in crescita nel periodo gennaio-settembre 2019 rispetto al medesimo periodo del 2018, ed è in crescita anche la categoria legata al fine food e al confectionary, come ha evidenziato Stefano Gardini, presidente Atri.
Secondo i dati Global Blue, In Italia nel 2019 il valore dello scontrino medio è aumentato dell' 8%, attestandosi a 985 euro. A livello nazionale, i cinesi (cresciuti del 7% dal 2018) si sono confermati la principale nazionalità nel tax free shopping, con un peso pari al 28% del totale seguiti da russi (12% del totale, i cui acquisti sono cresciuti dell'8% dal 2018) e statunitensi (11% del totale, con un 29% in più rispetto all’anno precedente).
Dai dati divisi per macro-regioni emerge come, nel 2019, il peso maggiore (56% del totale) lo abbia avuto il Nord Italia (dove lo scontrino medio dei globe shopper è stato di 1.012 euro), seguito dal Centro (41%) e dalle regioni del Sud e le isole (3%).
Nel Mezzogiorno, però, si è registrata, rispetto al 2018, la crescita percentuale più elevata: le vendite tax free, infatti, sono cresciute del 32% rispetto al 2018.